
A lezione di sicurezza domestica, per prevenire i rischi di cadute rovinose in casa, urti, tagli, ma anche intossicazioni, avvelenamenti da prodotti chimici di uso casalingo, folgorazioni, incendi ed esplosioni. L’abc della casa sicura si può apprendere visitando e partecipando ai corsi organizzati nel modulo mobile che da oggi, 30 aprile, fino al 13 giugno stazionerà presso il Centro Coop di Empoli in via Sanzio ma che successivamente farà tappa in altri grandi punti vendita della cooperativa. Quattordici metri quadri per riprodurre una vera e propria casa in miniatura e ricreare le situazioni più tipiche di cucina, bagno, camera da letto e soggiorno. Un progetto promosso dalla Regione assieme alle tre Asl toscane, in collaborazione con Unicoop Firenze.
“Casa sicura”, ospitata nel porticato del centro commerciale empolese, sarà aperta per due pomeriggi a settimana, il mercoledì e venerdì, dalle 16 alle 19. Per visitare il modulo occorre prenotarsi: online all’indirizzo www.coopfi.it/eventi, scrivendo una mail a Sez.Empoli@socicoop.it oppure recandosi al punto Bibliocoop in sezione soci. Ogni mercoledì dalle 14.30 alle 16 si terranno corsi di approfondimento, con personale dell’Asl, nella sala soci. Si può prenotare per posta elettronica. Accanto al modulo “Casa sicura”, negli orari di apertura, alcuni fisioterapisti effettueranno valutazioni sul rischio di caduta.
“I rischi legati agli incidenti domestici non devono essere in alcun modo sottovalutati – evidenzia l’assessore -. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza sulle cause e sui possibili rimedi, con l’obiettivo di sviluppare una solida cultura della sicurezza nelle nostre case. Un impegno che condividiamo con Unicoop Firenze, cui va il nostro ringraziamento per l’attenzione e la sensibilità dimostrate su questo e su molti altri temi, confermandosi un prezioso alleato nella promozione e nella tutela della salute pubblica”.
“Grazie alla collaborazione con Regione e Asl Toscana Centro da oggi accogliamo nel nostro Coop.fi di Empoli il progetto “Casa sicura”, che aggiunge un tassello alle nostre attività sul tema della salute e della prevenzione – sottolinea Daniela Mori -. Come cooperativa di consumatori la promozione del benessere è un impegno costante che perseguiamo, non solo offrendo prodotti di qualità e sicuri ma anche attraverso campagne, iniziative e attività rivolte al grande pubblico”. “Attenzione, informazione e prevenzione – prosegue - sono le parole chiave di questo progetto, che punta non solo a prevenire danni fisici ma anche a migliorare la qualità di vita delle persone e a promuovere una cultura della sicurezza, soprattutto in supporto alle categorie più vulnerabili. Invitiamo i nostri soci e clienti a cogliere questa importante opportunità”.
I numeri degli incidenti domestici
All’interno delle mura di casa ogni anno una persona su dieci resta vittima di un incidente più o meno grave. Secondo un’indagine del Gruppo di lavoro per la prevenzione degli infortuni domestici della Regione Toscana, l’ambiente domestico, con il 29 per cento degli accessi al pronto soccorso per trauma, nel 2023 è risultato più pericoloso persino di quello stradale (17% degli accessi). In Toscana nel 2020 sono morte 251 persone di cui il 90 per cento sopra i 65 anni. La casa si dimostra particolarmente pericolosa per le persone anziane, con un picco di incidenti sopra i 75 anni e una prevalenza delle donne. La seconda fascia d’età a rischio è quella dei piccolissimi, da 0 a 4 anni. Secondo i risultati dello studio Argento, sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità dedicato alla popolazione oltre i 64 anni, gli ambienti a maggior rischio sono la cucina (dove avviene il 25 per cento degli incidenti), la camera da letto (22 per cento), le scale interne ed esterne (20 per cento), il bagno (13 per cento).
Gli incidenti casalinghi possono essere di diversa natura, ma ce ne sono alcuni che, numeri alla mano, si rivelano più frequenti. Al primo posto si piazzano le cadute, responsabili di circa la metà degli incidenti domestici: scale, pavimenti scivolosi e tappeti non fissati sono i principali colpevoli, ma per i più piccoli possono essere causa di gravi traumi anche le cadute dal letto. Assai frequenti le ustioni, spesso a causa di pentole roventi, ferro da stiro o liquidi bollenti, oppure tagli e ferite per l’uso di coltelli, vetri rotti o altri oggetti appuntiti. Relativamente frequenti anche avvelenamenti e intossicazioni: l’ingestione di farmaci o sostanze chimiche, spesso lasciate incustodite, rappresenta un pericolo per i bambini. Infine i soffocamenti, che possono derivare dall’ingestione di cibo o piccoli oggetti: anche in questo caso le vittime sono per lo più bambini, soprattutto al di sotto dei tre anni.
Le cadute interessano invece soprattutto le persone anziane. Riflessi rallentati, equilibrio precario, indebolimento osseo sono le condizioni che rendono traumatica la caduta di una persona anziana. Le conseguenze sono fratture del polso e dell’anca, mentre le cadute all’indietro sui glutei sono associate più raramente a fratture. Le fratture del polso sono più comuni di quelle dell’anca tra i 65 e i 75 anni, mentre quelle dell’anca predominano in età più avanzata. La guarigione da una frattura è di solito lenta nelle persone anziane e ciò aumenta il rischio di successive cadute. Un’altra complicazione è la sindrome ansiosa post caduta, per cui l’anziano riduce ulteriormente il movimento e di conseguenza la forza muscolare.
(in collaborazione con Sara Barbanera, ufficio stampa Unicoop Firenze)