Editoria
22 maggio 2023
9:57

Missione di pace, l’avventura di un viaggio. A Leopoli con Shalom

Missione di pace, l’avventura di un viaggio. A Leopoli con Shalom

Andrea Migliavacca, vescovo di S. Miniato, Andrea Cristiani, fondatore di Shalom, Donato Agostinelli, parroco di S. Croce sull’Arno Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, l’avvocato Vieri Martini, presidente del Movimento Shalom, Carlo Coppola, i volontari Giovanni Giannoni, Nicola Monti, Antonio Morelli, Stefano Soldani, accompagnati dalla giornalista Romina Gobbo. Sono loro, assieme ad Antonino Zarcone, generale in ausiliaria scrittore di numerosi saggi di storia militare, esperto di missioni pace in zone di guerra ed autore di “In Viaggio con Shalom”, edito da Pontecorboli, i protagonisti di una missione che ha portato aiuti concreti alle popolazioni ucraine colpite dal conflitto e nello stesso momento testimoniato una solidarietà che nell’incontro e nel dialogo trova la sua più completa espressione.

Il libro, presentato dall’autore presso la sala Pegaso di palazzo Sacrati Strozzi assieme ad Andrea Migliavacca, Alessio Spinelli e Andrea Cristiani, è il puntuale diario di un viaggio che parte con un piccolo pullman da San Miniato e si snoda attraverso l’Europa, si ferma ai confini con l’Ucraina a Przemyśl, per mettere a punto la macchina logistica dei soccorsi e percorrere gli ultimi cento chilometri verso Leopoli, varcando la frontiera Ucraina.

“Giorni intesi – racconta Zarcone – trascorsi con trasferimenti ed attività a tappe forzate e con la motivazione di fare qualcosa di diverso: non volevamo portare aiuti e poi andarcene. La nostra missione era finalizzata ad aiutare le persone più fragili, anziane e bambini e cercare il dialogo e la condivisione per cercare di capire e costruire qualcosa che dura nel tempo. Un’esperienza che nel suo valore e nel suo significato non si discosta nei principi fondamentali dalle missioni di pace militari organizzate in Bosnia o in zone colpite da disastri naturali”.

Racconti di lunghe attese ai posti di blocco, piccoli villaggi solo sfiorati dai primi giorni di guerra e già vuoti di uomini e ragazzi partiti per il fronte, incontri con famiglie, persone che hanno visto cambiare in un attimo la loro esistenza quotidiana, scambi di opinioni con autorità locali civili e religiose, confronto con atteggiamenti e posizioni simili e diverse in tema di pace, migrazioni, diritti civili, sovrastate dall’urgenza di un conflitto che lascia al dialogo quello spazio minimo e ridotto dall’emergenza e dal bisogno di tutto che la missione di Shalom tenta pazientemente di recuperare.

Fra sacchi di terra e sabbia, cavalli di frisia, controlli dell’Esercito, monasteri e parrocchie dove i profughi e rifugiati, molti i bambini, le donne, gli anziani in precarie condizioni di salute, vengono ospitati in piccole stanze, Shalom cerca di obbedire alla sua natura di movimento che rifiuta l’assistenzialismo fine a se stesso, che pure, quando tutto manca, serve, e assieme a generi di prima necessita, cerca di dare una forma al presente pensando al futuro, individuando aree dove installare piccoli moduli abitativi destinati a famiglie a basso reddito, progettando micro imprenditorialità in grado di assicurare un piccolo reddito duraturo. Il ricavato della vendita di questo libro servirà anche a questo.

Costruire ponti e favorire incontri: questo è lo spirito di Shalom che ha accompagnato l’intera missione in terra ucraina che il libro del generale Zarcone è riuscito ad onorare a dimensione intera, dove il racconto va oltre gli accadimenti e lascia spazio anche ad una partecipazione attenta al senso profondo delle cose.