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7 dicembre 2013
9:57

Via Francigena, Rossi inaugura tre nuove tappe per riscoprire la Toscana autentica

ALTOPASCIO - Tre nuove tappe della Via Francigena sono state inaugurate questa mattina alla presenza del presidente della Regione Enrico Rossi e dell'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti. Il presidente ha colto l'occasione per sottolineare l'enorme valore promozionale che la riscoperta degli itinerari storici, alternativi ai grandi flussi turistici, pu rappresentare oggi. 

Rossi ha inoltre pubblicato sul suo profilo Facebook un post in cui, partendo dall'iniziativa, propone una riscoperta del 'camminare', sia come metodo pi autentico di conoscenza dei territori, sia come risorsa contro l'ingolfamento delle citt .

"Stamani sono ad Altopascio, provincia di Lucca - ha scritto il Presidente - ad inaugurare tre nuove tappe del percorso della via Francigena: Altopascio-San Miniato, San Miniato-Gambassi e Gambassi-San Gimignano. Dopo a San Miniato per un convegno sullo stesso argomento.

La Regione Toscana la prima regione che concluder nella primavera del 2014 la realizzazione della via Francigena con un percorso che, completato, sar superiore a 400 chilometri.

Sono particolarmente orgoglioso di questa iniziativa, decisa in questa legislatura regionale e sulla qualche abbiamo investito ben 16 milioni. Essa infatti consentir di scoprire luoghi e paesi della Toscana lontani e diversi dalle grandi citt d'arte, ma altrettanto belli per il paesaggio e per la presenza di beni storici, artistici e culturali.
E' la Toscana pi vera, quella meno da cartolina, ma pi inscritta nel cuore di tutti noi.

Sara' anche lavoro per chi dar ospitalit ,  per le guide turistiche e per chi semplicemente si metter ad offrire accoglienza ai pellegrini. Insomma, dal passato un nuovo asse di sviluppo consapevole per la Toscana. E poi, come dice Adriano Labbucci in 'Camminare, una rivoluzione': "Non c' nulla di pi sovversivo, di pi alterativo al modo di pensare oggi dominante. Camminare una modalit del pensiero. E' un pensiero pratico. E' un triplo movimento: non farci mettere fretta; accogliere il mondo; non dimenticaci di noi, strada facendo".

Gli europei, in particolare i giovani, sanno bene tutto questo, come io stesso ho potuto constatare qualche anno fa sul cammino di Santiago di Compostela in Spagna. Ma camminare pu rappresentare anche una rivoluzione silenziosa, da attuarsi nelle nostre citt ingolfate dalle auto. Si potrebbe infatti dire con una battuta surreale, presa a prestito da un gruppo di seri urbanisti americani, che il pedone rimane il pi grande ostacolo al libero fluire del traffico.

Camminare e' il gesto pi umano per ritrovare la bussola. In Toscana dobbiamo provarci e io penso che se si presentasse alle elezioni un partito dei camminatori se la giocherebbe con quello degli autisti. Io saprei da che parte stare. E voi?"