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12 giugno 2019
10:33

Via la plastica dagli stabilimenti balneari, le maggiori associazioni firmano l'intesa con la Regione

FIRENZE - Plastica ‘usa e getta' al bando già da questa estate negli stabilimenti balneari toscani. La giunta l'aveva annunciato e qualche settimana dopo le maggiori associazioni di categoria hanno sottoscritto il protocollo d'intesa con cui la Toscana anticipa di fatto l'Europa.

A marzo Bruxelles ha infatti varato una direttiva storica: via e fuorilegge dal 2021 le stoviglie in plastica, un modo per ridurre i rifiuti in mare (che per l'80 per cento sono costituiti da plastica). Ma i novecento stabilimenti balneari della costa toscana, dai confini con la Liguria fino alla Maremma, saranno ‘plastic free' già da questa estate. Chi già li aveva acquistati potrà smaltire le scorte di magazzino. Ma poi  nei locali con accesso sul mare, nei bar e ristoranti degli stabilimenti, posate,  piatti, cannucce, contenitori per alimenti, mescolatori per bevande, tazze e bicchieri dovranno essere di materiale compostabile: quelli ad esempio derivati dal mais, che costano un po' di più ma che si trovano già da tempo in commercio.

L'intesa è stata firmata oggi da Confesercenti, Confartigianato, Confcommercio, Cna Toscana-Centro, Confindustria e il sindacato di base "Donne di mare". Si tratta in ogni caso di un protocollo aperto ed altre associazioni, se vorranno, potranno in futuro sottoscriverlo. L'intesa è stata firmata anche da Anci Toscana, l'associazione dei Comuni.

Addio dunque a a stoviglie monouso. E chi non lo farà rischia una multa. Saranno i sindaci a definire le norme di dettaglio, con proprie ordinanze. Rimarranno al momento le sole bottigliette in plastica.  Al momento c'è infatti una sola azienda in Italia che le produce in materiale ecologico: con un divieto si creerebbe un monopolio, con un danno peraltro che subirebbero anche da aziende locali. Ma anche su questo la Toscana è al lavoro, per individuare con i produttori di acque minerali alternative nelle distruzione, con sperimentazioni che potrebbero essere oggetto di un ulteriore protocollo.  Una strada che giù alcuni stabilimenti balneari stanno battendo al Forte dei Marmi è quella di utilizzare distributori d'acqua da riempire con borracce lavabili e riutilizzabile da fornire ai clienti.

Il problema della plastica in mare è enorme e bastano pochi numeri per capirlo: si stima che ogni anno vengono prodotte 280 milioni di tonnellate di plastiche e che da qui al 2050 la cifra, se non cambierà qualcosa, rischia di raddoppiare. Almeno 8 milioni finiscono nei mari di tutto il mondo, compreso il Tirreno, portati dai fiumi o trascinati alla largo dalla risacca sulla spiaggia; ad almeno 250 miliardi  ammonterebbero nel solo Mediterraneo i microframmenti, quelli più pericolosi perché finiscono nella catena alimentare. 

La Regione Toscana aveva già fatta da apripista sulla raccolta dei rifiuti in mare con il progetto "Arcipelago Pulito" tenuto a battesimo l'anno scorso, consentendo ai pescatori di portare a riva (senza esserne più responsabili) i rifiuti tirati su con le reti. Una buona pratica presa a modello dal Parlamento europeo e poi dal governo con la recente legge "Salva mari".

Nell'accordo firmato oggi con le associazioni dei balneari si ragiona anche di un impegno comune per sensibilizzare chi frequenta il litorale sul tema dei rifiuti in mare e in spiaggia.  A vigilare sul rispetto delle norme, che saranno recepite con ordinanze dai Comuni, ci penseranno gli agenti di polizia municipale. L'accordo prevede anche l'installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle spiagge ‘libere', non oggetto di concessione demaniale. Ovunque saranno installati cartelli che riepilogheranno divieti e regole sull'abbandono e la raccolta dei rifiuti. E' previsto anche un premio per la spiaggia toscana più sostenibile.