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22 maggio 2020
16:01

Carta di Viareggio, il primo premio va all'istituto Artemisia Gentileschi di Massa

Seconda posizione per il polo Luciano Bianciardi Grosseto, terza per il Don Lazzeri Stagi di Pietrasanta; l’assessore regionale Cristina Grieco evidenzia l’alto valore del concorso che “concorre a tenere viva l’attenzione sulle conquiste femminili, su quelle fatte e soprattutto su quelle ancora da fare”

Carta di Viareggio, il primo premio va all'istituto Artemisia Gentileschi di Massa

E’ andato alla classe 5a C indirizzo grafico-visivo dell’istituto Artemisia Gentileschi di Massa il primo premio, pari a 7 mila euro, del concorso Carta di Viareggio rivolto ai licei artistici e agli istituti tecnici e professionali della Toscana. Al secondo posto si è classificata la 5a A indirizzo tecnico-grafico del polo Luciano Bianciardi Grosseto a cui vanno 5 mila euro, terza la 4a C grafica del Don Lazzeri Stagi di Pietrasanta che si è aggiudicata 3 mila euro.

Il concorso Carta di Viareggio, che quest’anno era alla prima edizione, premia quegli elaborati che, con maggiore efficacia, veicolano i valori etici e pedagogici sui quali si basa la Carta stessa, il cui fine è tenere alti i valori del contrasto della violenza di genere. La Carta, sottoscritta il 16 febbraio 2019, è stata elaborata da un gruppo di donne toscane con competenze diverse tra loro, giuridiche e sociologiche, politologiche e psicologiche, mediche ed economiche. Il premio è rivolto agli istituti ad indirizzo grafico o di design. La Regione Toscana, a questo proposito, aveva stanziato 15 mila euro di propri fondi destinati, complessivamente, ai primi tre migliori elaborati. La premiazione doveva svolgersi lo scorso 25 febbraio nell’ambito della manifestazione conclusiva del Carnevale di Viareggio, ma l’evento fu annullato a causa delle disposizioni sanitarie per il contrasto del coronavirus.

Questo premio ha un alto valore perché è altamente formativo e concorre a tenere viva l’attenzione sulle conquiste femminili, su quelle fatte e soprattutto su quelle ancora da fare, sul desiderio di non disperdere la memoria delle discriminazioni superate e sulla necessità di superare quelle ancora esistenti, come il minor tasso di occupazione delle donne, circa il 50 per cento, rispetto agli uomini”, ha affermato l’assessore regionale ad Istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco, che ha aggiunto: “Dedichiamo i nostri pensieri al femminicidio, con cui si indica la distruzione fisica e psicologica della donna in quanto tale, rivendicando la parità concreta, individuale e sociale, tra i due generi, che devono essere complementari tra loro e non uno superiore all’altro”.

Quattro sono gli istituti superiori che hanno partecipato al concorso inviando i loro elaborati grafici. Essi sono l’Artemisia Gentileschi di Massa, il Luciano Bianciardi di Grosseto, il Don Lazzeri Stagi di Pietrasanta e l’istituto Sandro Pertini di Lucca.

“E’ doveroso ricordare lo sforzo compiuto dagli studenti e dalle studentesse di tutti i licei artistici e di tutti gli istituti tecnici e professionali con indirizzo grafico o di design che hanno partecipato al concorso”, ha concluso l’assessore regionale. “In continuità con i contenuti della Carta di Viareggio, abbiamo organizzato questo concorso riservato alle scuole superiori chiedendo l’elaborazione di illustrazioni in grado di affermare dei valori educativi. Il coinvolgimento della scuola e degli studenti è fondamentale. Non a caso gli elaborati vincenti saranno destinati agli alunni della scuola primaria per sensibilizzarli al superamento di questa piaga sociale. Una doppia azione educativa, dunque, nella logica del peer to peer”.

Il concorso svolto è da considerarsi a pieno titolo nelle “buone pratiche” di alleanza formativa tra la scuola e il contesto sociale produttivo ed economico del territorio regionale ed a scelta degli istituti scolastici partecipanti potrà essere incluso nei Pcto, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Gli elaborati scelti, in ogni caso, saranno destinati, come supporti didattici, agli alunni delle scuole primarie, al fine di sensibilizzarli al contrasto agli stereotipi e alla violenza di genere.