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21 novembre 2022
16:29

XIV rapporto sulla violenza di genere in Toscana, le dichiarazioni di Spinelli e Nardini

L'assessora alle politiche sociali e la titolare delle deleghe sulle politiche di genere hanno aperto i lavori di "“Mai più sola”, panel pomeridiano del programma odierno de “La Toscana delle donne”, dedicato alla presentazione del report

XIV rapporto sulla violenza di genere in Toscana, le dichiarazioni di Spinelli e Nardini

Ad aprire i lavori di “Mai più sola” - panel pomeridiano del programma odierno de “La Toscana delle donne”, dedicato alla presentazione del quattordicesimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana – sono state l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli e l’assessora alle politiche di genere Alessandra Nardini.

“Ancora un volta – ha affermato l’assessora alle politiche sociali Serenza Spinelli - emerge come la violenza sia un fenomeno trasversale con radici antiche soprattutto culturali che ancora riverberano nei comportamenti e nei pensieri, eredità di una ideologia sessista che tenta di limitare la libertà, le scelte e le opportunità delle donne”.

“Questo incontro annuale – ha esordito Spinelli – è un’occasione preziosa innanzitutto per ribadire la nostra vicinanza a tutte le donne che lottano per i loro diritti, in qualunque parte del mondo, perché i diritti non sono mai acquisiti una volta per tutte, ed il loro riconoscimento chiede un impegno costante, una passione continua”.

“Il rapporto numero 14 - ha proseguito - conferma un quadro preoccupante di violenze, quasi sempre domestiche, ed ancora purtroppo in larga parte sommerso, che riguardano donne, spesso con le loro figlie e figli. Davanti a questi fenomeni voglio ribadire con forza l’impegno regionale a supportare e sviluppare i processi di empowerment delle donne, a partire dalle bambine, all’interno di sempre più strutturate e efficaci reti antiviolenza. La miglior risposta che possiamo dare consiste nella crescita di un sistema integrato che sviluppi iniziative di prevenzione, che preveda una adeguata risposta sanitaria e sociale all’emergenza, che offra accoglienza e sostegno alle donne che subiscono violenze e che ne favorisca il reinserimento lavorativo. La presa in carico del problema deve essere a tutto tondo, e comporta l’impegno di tutto il sistema sociale: la violenza di genere non può essere assolutamente considerata un problema della singola donna, né delle sole donne, ma una questione di cui tutta la società deve farsi carico garantendo alle donne autonomia e libertà”.

“Il quadro che ci consegna questo quattordicesimo rapporto – ha osservato l’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini - ci induce a proseguire, consolidandolo, il lavoro condotto in questi anni. È necessario partire dall'analisi e dalla conoscenza di questo drammatico fenomeno per prevenirlo e per combatterlo, per questo è prezioso il contributo dell'Osservatorio Sociale Regionale. Dobbiamo essere consapevoli che la violenza contro le donne non è un fatto privato, né un fenomeno emergenziale, ma un fenomeno strutturale e quindi come tale va affrontato. Occorre agire su più fronti: sostenere le donne nel loro percorso di uscita dalla violenza, ed in questo le reti antiviolenza sono fondamentali, come si riconosce anche nella nostra legge regionale, ed occorre anche accompagnarle nel loro percorso di inserimento o reinserimento lavorativo, per poter tornare davvero libere e autonome, penso alle misure che abbiamo messo in campo e che continueremo a mettere in campo insieme ai nostri centri per l'impiego e ai centri antiviolenza toscani”.

“Accanto a questo però – ha proseguito Nardini - dobbiamo agire con continuità e determinazione nel promuovere quel cambiamento culturale necessario e urgente, combattendo stereotipi e retaggi culturali che sono terreno fertile per disuguaglianze, discriminazioni e violenza di genere. Dobbiamo promuovere la cultura del rispetto e della parità a partire della scuole. Non si tratta della fantomatica teoria gender, che non esiste, si tratta di riconoscere che la violenza di genere affonda le proprie radici nel rapporto storicamente diseguale tra donne e uomini, e quindi è proprio lì che dobbiamo agire, dove si formano le nuove generazioni che devono essere motore di questo cambiamento. Ecco perché stiamo insistendo molto su questo, nelle linee guida dei nostri Progetti Educativi Zonali, con la formazione di educatrici, educatori, docenti e tutto il personale scolastico grazie ad Indire, nel aver voluto inserire, all'interno delle misure rifinanziate attraverso la legge 16/2009 'Cittadinanza di genere' l'azione nelle scuole come obbligatoria. Siamo convinte e convinti che questa sia la strada per sconfiggere la violenza di genere, che non è un problema delle donne, ma un problema, enorme, della società tutta”.

“Infine – ha concluso l’assessora alle pari opportunità – colgo questa l’occasione per rappresentare la mia piena e convinta solidarietà e vicinanza a tutte le donne che nel mondo lottano per i loro diritti, penso alle donne iraniane, in particolare, ma non solo. La loro lotta per i diritti e la libertà deve essere anche la nostra”.

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