Agroalimentare
Tutta la Toscana
11 marzo 2024
14:04

Zootecnica montana, molti giovani e donne al workshop del programma LIFE

Zootecnica montana, molti giovani e donne al workshop del programma LIFE

Molti giovani tra cui numerose donne. Questo l’elemento rilevante e il segnale positivo usciti dal workshop appena concluso dal titolo “La zootecnia montana come strumenti per la conservazione della biodiversità – Buone pratiche, criticità e prospettive” che si è svolto presso la Fortezza di Mont’Alfonso a Castelnuovo di  Garfagnana (LU), organizzato dalla Regione Toscana, e svolto nell’ambito del progetto ShepForBio, coordinato da Dream Italia e cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea.

Alta infatti è l’attenzione delle nuove generazioni che sono interessate alla zootecnia e alla pastorizia come attività economiche scelte anche per la possibilità di essere a contatto con la natura.

Due le tematiche emerse: la pastorizia e l’allevamento estensivo sono attività ad elevato valore aggiunto ambientale, fondamentali e necessarie per la conservazione della biodiversità e capaci di generare servizi ecosistemici di cui tutta la comunità si avvantaggia, come la riduzione del rischio incendio, lo stoccaggio CO2, il miglioramento del regime idrogeologico, e la conservazione del paesaggio.

Inoltre, la richiesta che il valore aggiunto ambientale venga riconosciuto e remunerato,  una sfida che i soggetti pubblici dovranno accogliere per mettere in atto azioni che favoriscano queste attività a partire da una semplificazione amministrativa che agevoli la fase di commercializzazione dei prodotti caseari e dal supporto allo sviluppo di filiere territoriali investendo nella formazione e nell’innovazione tecnologica.

“La montagna ci insegna in silenzio – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi -   L’agricoltura di montagna in generale negli ultimi decenni è stata considerata spesso a torto marginale, ma oggi gli elementi su cui si basa - integrazione con l’ambiente, multifunzionalità, tipicità - sono divenuti elementi fondamentali da offrire come modello a tutta l’agricoltura, per creare un impatto positivo sulla fauna selvatica e la biodiversità.  Ad esempio dà un contributo sostanziale per  ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici e fermare il consumo di suolo adottando tecniche di coltivazione e di allevamento più integrate con l’ambiente. La zootecnia  montana perciò, rappresenta un elemento essenziale per la preservazione dei territori rurali soprattutto nelle aree più marginali e la consideriamo fondamentale per il miglioramento dello stato di conservazione di alcuni habitat di prateria, come sta considerandola importante l’Europa, peraltro. Mi fa piacere che siano i giovani e le donne a avvicinarcisi con maggiore entusiasmo, attenti all’innovazione, un segnale che ci dà buone prospettive per il futuro”.

Durante l’intera giornata i contributi sono stati numerosi e qualificati, sia come singoli interventi sia nelle tavole rotonde dove sono state condivise testimonianze provenienti oltre che dalla Toscana, anche da Liguria, Emilia-Romagna, Marche ed Umbria, tramite funzionari dei settori competenti, di amministratori di riserve naturali e da parte degli stessi allevatori. Circa cento i partecipanti, in rappresentanza di molti  portatori di interesse pubblici e privati, tra i quali: esponenti di aree protette e parchi naturali; allevatori e imprenditori agricoli; rappresentanti di associazioni agricole, di associazioni ambientaliste e di consorzi di valorizzazione e di tutela, ricercatori universitari ed esperti del settore.

Nel pomeriggio i tre gruppi di lavoro hanno offerto l’opportunità ai partecipanti di approfondire alcune tematiche, come: conciliare le esigenze della zootecnia con le necessità di conservare l’ambiente naturale e adattare le pratiche di allevamento alle conseguenze generate dal cambiamento climatico;  valorizzare le filiere produttive montane.

Sul sito del progetto (https://dream-italia-euprj.eu/life/lifeshepforbio/) saranno a breve disponibili gli interventi e il materiale del workshop.