Ambiente
Massa Carrara
1 marzo 2024
13:57

Ex Farmoplant di Massa, avvio progetto pilota per attività di “Bio-Remediation”

Si tratta di azioni complementari alla bonifica della falda SIN-SIR già programmate e finanziate dalla Regione

Ex Farmoplant di Massa, avvio progetto pilota per attività di “Bio-Remediation”

Mentre è in corso la prima fase della gara pubblica per l’affidamento dei lavori di bonifica della Falda SIN-SIR di Massa e Carrara, che Sogesid Spa, su mandato e finanziamento della Regione Toscana, ha avviato con la modalità dell’appalto integrato per complessivi 12 milioni, sempre a cura del Ministero dell’ambiente, della Regione Toscana e degli enti locali territoriali sono in corso di valutazione ulteriori attività messe in atto dai privati, complementari alle attività di bonifica della falda SIN-SIR già programmate e finanziate dalla Regione. 

Proprio per queste attività complementari ed integrative, si è tenuto negli scorsi giorni, in area GAIA, presso l’impianto di depurazione del Lavello nel comune di Massa, un sopralluogo tecnico coordinato dalla Regione Toscana e realizzato con la collaborazione del Comune di Massa e del Consorzio ZIA,volto a individuare l’area più idonea alla realizzazione, nel contesto della bonifica da parte di Edison Spa della falda sottostante l’area ex Farmoplant, di una fase sperimentale di “Bio-Remediation”.

Le attività di “Bio-remediation” consistono in una progressiva declorazione delle falde presenti in una determinata area, ottenuta grazie all’azione di alcuni ceppi batterici, tramite la progressiva sostituzione delle componenti chimiche di cloro ivi presenti con componenti di idrogeno, determinando, così, la trasformazione dei contaminanti presenti in sostanze non contaminanti (quali l’etilene).

Il sopralluogo si è reso necessario, su indicazione del Ministero dell’ambiente e di Sogesid Spa, società in house dello stesso Ministero, che ha studiato l’area e la sua contaminazione prima di arrivare al progetto definitivo dell’impianto di bonifica attualmente, appunto, in fase di gara, per verificare se e in che modo alcune aree all’interno dello stabilimento GAIA potrebbero essere adatte ad un esperimento di “Bio-remediation”, da estendere in caso positivo alla più complessiva area ex Farmoplant nel Comune di Massa.

“Crediamo che questa sperimentazione  – ha dichiarato l’assessora all’ambiente Monia Monni – possa positivamente contribuire alla bonifica della falda SIN-SIR nei Comuni di Massa e Carrara, un’attività per la quale la Regione Toscana ha da tempo investito non solo ingenti risorse finanziare, oltre 12milioni di euro come ormai a tutti è noto, ma anche il proprio costante apporto in termini di coordinamento e di supporto agli Enti locali ed al Ministero competente. Siamo finalmente giunti al punto in cui dovremmo iniziare a vedere i primi risultati operativi di tutti questi sforzi, risultati da tanto tempo attesi da noi, dai cittadini e da tutte le imprese del territorio”.

Tale esperimento, proposto da Edison Spa, anche a seguito delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente e come da indicazioni di Sogesid Spa, risulta adatto ai livelli di contaminazione delle falde delle medesime aree da solventi clorurati (tra i quali prevalentemente, Tetracloroetilene, Tricloroetilene, 1,1-Dicloroetilene e Cloruro di Vinile), quali contaminanti, presenti nell’area ex Farmoplant - evidenziati dalle analisi realizzate negli anni da Sogesid Spa nell’ambito delle attività coordinate dalla Regione Toscana - con concentrazioni superiori ai limiti di legge (soprattutto per l’1,1-Dicloroetilene e per il Cloruro di Vinile che risultano presenti in falda in concentrazioni anche pari, rispettivamente, a 80 e 50 volte il limite di legge).

“Oggi mettiamo un altro piccolo mattoncino finalizzato alla bonifica della falda SIN-SIR – ha dichiarato l’amministratore unico del Consorzio ZIA Norberto Petriccioli – in questo caso esplorando la possibilità che una tecnologia sperimentale e che, comunque, ha già fornito ottimi risultati in altri siti, possa contribuire alle attività di bonifica della falda attualmente in corso; la sperimentazione di Bio-remediation, infatti, consentirà, per la sola contaminazione da solventi clorurati, di ridurre i tempi di pompaggio e trattamento del progetto Sogesid e si integrerà, quindi, perfettamente con la realizzazione di tale progetto che, attualmente, si trova in fase di affidamento della progettazione esecutiva  e della realizzazione a cura di Sogesid Spa e su mandato e finanziamento della Regione Toscana”.

Come infatti, indicato in letteratura scientifica, nella c.d. “declorurazione riduttiva diretta”- già probabilmente attiva naturalmente nell’area e stante che le concentrazioni maggiori sono relative alle sostanze contaminati con minore componente di cloro, quindi, l’1,1-Dicloroetilene e il Cloruro di Vinile, rispetto alle sostanze “capostipite”, quali il Tetracloroetilene, Tricloroetilene da cui queste probabilmente “derivano” -  si è osservato come alcuni ceppi batterici utilizzino i composti alifatico-clorurati nelle reazioni di ossidoriduzione per produrre energia, realizzando, quindi e conseguentemente, una sostanziale biodegradazione della contaminazione presente nelle falde interessate da contaminazioni da solventi clorurati.

Le attività di “Bio-remediation”, da realizzarsi, preventivamente, attraverso un “test pilota”, come da protocolli internazionali per questa tecnologia di bonifica, si potranno, quindi, attuare partendo con una prima sotto-fase, della durata di circa 6 mesi, in cui si provvederà ad analizzare la presenza dei ceppi batterici presenti e la loro capacità di declorazione in laboratorio, seguita da una successiva sotto-fase, della durata di ulteriori 12 mesi presso l’area  GAIA,  in cui verranno sulla base dei risultati di laboratorio iniettati in falda tramite una rete di pozzi quelle sostanze ammendanti (substrati e nutrienti) che si saranno rilevate più efficaci nell’accelerare la declorazione riduttiva e portarla fino all’ottenimento dell’etilene (che, come detto è una sostanza non contaminante) e monitorare gli effetti di tale declorazione.

“Abbiamo, fin da subito, aderito a questa possibilità – ha concluso l’assessore all’ambiente del Comune di Massa, Roberto Acerbo, presente al sopralluogo insieme ai tecnici del Comune – perché crediamo che ogni possibilità, per risolvere il problema della contaminazione delle falde, vada colta, con serietà ed impegno; per quanto attiene al Comune, che è proprietario dell’area GAIA, abbiamo, da subito, fornito la nostra disponibilità per l’utilizzo di una porzione della stessa a favore di questa sperimentazione, prosegue quindi, in accordo con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, l’impegno dell’Amministrazione comunale per la risoluzione definitiva di questa annosa problematica”.

Se tale attività sperimentale avrà efficacia, questa tecnologia di bonifica potrà essere utilizzata, quale ulteriore attività complementare al sistema di bonifica attualmente in corso di appalto da parte di Sogesid SpA, su tutta l’area ex Farmoplant per ridurre la concentrazione dei solventi clorurati presenti in tutte le falde dell’area – naturalmente dei soli solventi clorurati e non delle altre sostanze contaminanti, comunque presenti e per le quali la bonifica sarà, comunque, garantita nel tempo dal progetto di emungimento e trattamento delle acque di falda predisposto dalla Regione Toscane e da Sogesid SpA.

Durante il sopralluogo è stata, quindi, individuata un’area del comparto GAIA di proprietà del Comune di Massa che non presenta interferenze con le attività di servizio di GAIA, attuali e programmabili nei prossimi anni, che potrà essere utilizzata per tale fase sperimentale così come si si riporta nell’immagine di corredo a questo comunicato.