Editoria
Firenze
30 novembre 2022
12:43

Storie di famiglie raccontate da bambini, genitori e professionisti

Il volume presentato in Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Giani e dall'assessora Spinelli

Storie di famiglie raccontate da bambini, genitori e professionisti
Un momento della presentazione in Sala Pegaso

Più di quaranta lettere inedite scritte da figli adottivi e da genitori, parenti, madri che hanno dato in adozione il proprio figlio e dalle testimonianze di professionisti, giudici, assistenti sociali, psicologi, incaricati di curare procedure che toccano e coinvolgono profondamente le vite e la sfera emotiva e personale di chi è stato o è ancora impegnato in un percorso di adozione.

Lettere che raccontano storie diverse e aiutano a conoscere ed approfondire, da punti di vista differenti e ugualmente importanti, la parola “accogliere” nelle sue sfaccettature e nella realtà della vita di tutti i giorni.

Questo l’intento di “Cara Adozione 2”, curato da Roberta Cellore, membro direttivo dell’associazione ItaliaAdozioni, presentato nella sala Esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione Eugenio Giani assieme all’assessore alle Politiche sociali Serena Spinelli, Ivana Lazzarini, presidente di ItaliaAdozioni, Barbara Confortini, volontaria  della stessa Associazione e Raffaella Pregliasco, ricercatrice presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze.

Il volume, suddiviso in capitoli che affrontano ognuno una tematica diversa, segue a sei anni di distanza la prima edizione di “Cara Adozione” e si vale, fra gli altri, dei contributi di Adriano Sansa, già presidente del tribunale dei minori di Genova, Silvia Bruffa, assistente sociale, Francesca Carioni, docente e vicepresidente di ItaliaAdozioni, Maurizio Corte, giornalista e docente di Giornalismo interculturale all’Università di Verona, Giuseppina Facchi, psicologa e psicoterapeuta e dell’avvocato Emanuela Signorelli, con una menzione per l’immagine di copertina, realizzata dall’illustratrice Gabriela Du Bois.

La scelta di dare un seguito a “Cara Adozione” testimonia anche, come ha evidenziato Serena Spinelli, ”la volontà dell’intera comunità regionale che fa della condivisione, della partecipazione attiva e dei valori di accoglienza, multiculturalità e lontananza da qualsiasi tipo di stereotipi uno dei suoi tratti distintivi”.

“Cara Adozione 2” vuole essere l’ideale seguito del lavoro pubblicato nel 2016 ed affronta, con la stessa attenzione agli aspetti umani delle singole vicende narrate, l’evoluzione e l’elaborazione del percorso adottivo che si sviluppa con la crescita delle figlie e dei figli con la ricerca delle loro origini e la trasformazione dei rapporti familiari all’interno delle famiglie adottive, chiamate a loro volta a seguire e curare con la necessaria consapevolezza questo genere di cambiamento.

E’ il momento in cui la “genitorialità” si misura nel rapporto con una persona che inizia il suo percorso adulto, sceglie, elabora in famiglia e nella società un ruolo e una nuova identità e per questo cerca una dimensione di spazio e rispetto per la propria individualità e modi nuovi per affermarla e svilupparla compiutamente.

Inizia qui la delicata fase della ricerca del proprio passato, che apre la dimensione emotiva della “ricerca delle origini” che non si esaurisce, come ricorda Raffaella Pregliasco, “nel trovare un nome e un cognome, ma diventa un percorso ricostruttivo di un contesto , la narrazione di un storia che rende conto, per quanto possibile, del come e del perché, di luoghi, motivazioni e circostanze che hanno contribuito a definire il presente e la persona che si è diventata.”

Anche di questo dà conto “Cara Adozione 2” nelle lettere che raccoglie e nelle storie di vita che testimonia. La “cultura dell’apertura” verso questa ricerca che chiama inevitabilmente in causa professionisti e strutture pubbliche, chiamate a mettere a disposizione il proprio supporto.

La Regione Toscana, come ha sottolineato Eugenio Giani, “è presente in questa realtà nell’impegno a garantire trasparenza, correttezza e la dovuta sensibilità al percorso adottivo e a quello che accompagna la ricerca delle origini con il suo sostegno alle associazioni ed alle istituzioni, come l’Istituto degli Innocenti, che da oltre seicento anni garantiscono accoglienza, educazione e sostegno alla genitorialità”.