Territorio e Paesaggio
Pisa
24 gennaio 2020
13:35

Poggio alla Penna, dalla ex cava nascono un parco e un monastero

In pochi mesi, grazie all'Accordo di copianificazione, si è concluso l'iter per un progetto atteso da 11 anni

Poggio alla Penna, dalla ex cava nascono un parco e un monastero
L'area di Poggio alla Penna

Dare nuova vita alla ex Cava di Poggio alla Penna e trasformala in un luogo di alta spiritualità, un monastero buddista, collegato al già esistente istituto buddista Lama Tzong Khapa tramite un ampio 'Parco della contemplazione e della pace', che sarà fruibile a tutti e permetterà di abbinare al recupero ambientale della ex cava l'organizzazione di nuovi spazi per la comunità. A Santa Luce, in provincia di Pisa, la stretta collaborazione tra Regione, Comune e Provincia ha permesso di portare a termine in poco tempo (da ottobre 2018 a dicembre 2019) un percorso amministrativo incredibilmente complesso che permetterà la nascita di un polo spirituale atteso dalla comunità buddista da almeno 11 anni.

Questa mattina nella sala consiliare di Santa Luce l'assessore regionale al governo del territorio Vincenzo Ceccarelli, il sindaco Giamila Carli, il presidente della Provincia di Pisa Massimo Angori, il presidente dell'Unione buddista italiana Filippo Scianna, il presidente dell'associazione Sangha onlus Massimo Stordi, il direttore dell’istituto buddista Lama Tzong Khapa Michele Cernuto e la coordinatrice progetto per il futuro monastero buddista Maria Sargentini hanno illustrato i vari passaggi portati a termine, culminati con un adeguamento del PRAER (Piano regionale attività estrattive), necessaria per variare la destinazione dell'area di Poggio alla Penna e poterla così utilizzare per finalità diverse da quelle dell'estrazione mineraria. Passaggi fondamentali in questo lungo procedimento sono stati la redazione del nuovo Piano operativo comunale (avviato nel novembre 2017 e approvato il 21 dicembre 2019, nel quale è stata inserita la previsione urbanistica del monastero, utile come recupero ambientale), l'Accordo di pianificazione al quale hanno partecipato i tre enti ed infine l'adeguamento al PRAER, approvata anche con delibera dal Consiglio regionale. 

"La vicenda di Santa Luce - ha spiegato l'assessore Ceccarelli - è un bell'esempio che dimostra come con serietà e buona volontà sia possibile lavorare in modo sollecito ed ottenere risultati che portano vantaggi a tutta la comunità. Quell'area che era un'ex cava mineraria non solo verrà recuperata dal punto di vista ambientale, ma tornerà a rappresentare un elemento importante e caratterizzante del territorio in cui è inserita. Ospiterà le celle dei monaci buddisti ed il parco in cui esse saranno inserite, liberamente accessibile alla comunità. A dimostrazione del fatto che il territorio cambia e si evolve e che gli atti di pianificazione territoriale possono seguire questa evoluzione, accompagnandola in maniera corretta. Il caso di Santa Luce conferma l'utilità dell'Accordo di pianificazione, uno strumento di grande spessore previsto dalla legge 65/2014 sul governo del territorio che potrà rivelarsi molto utile per semplificare e velocizzare molti procedimenti amministrativi".