Ambiente
Pisa
15 gennaio 2021
14:02

Economia circolare e rifiuti, l’assessore Monia Monni alla Revet di Pontedera

“La filiera del riciclo può essere un nuovo settore industriale, con un occhio alla sostenibilità”

Economia circolare e rifiuti, l’assessore Monia Monni alla Revet di Pontedera

“Orgogliosi che questa realtà di eccellenza sia toscana. Revet è un esempio concreto di come la filiera del riciclo può essere un nuovo settore industriale, guardando alla sostenibilità ambientale ed economica”. Ad affermarlo è l’assessore all’ambiente Monia Monni, al termine della visita di stamattina presso lo stabilimento Revet di Pontedera (PI), azienda leader nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti che serve circa 200 comuni e oltre l’80% della popolazione toscana. Ad accompagnarla il presidente, Livio Giannotti, ed il direttore, Alessandro Canovai.

“La Revet – ha aggiunto Monia Monni - è una delle aziende leader nel campo dell’economia circolare e del riciclo in Italia. Ogni giorno questa azienda svuota circa 4 mila campane della differenziata in tutto il territorio toscano, ma questa è solo la punta dell’iceberg di un processo industriale che richiede mezzi, competenze, professionalità specifiche e impianti dedicati per poter reintrodurre le materie nei cicli produttivi, e che Revet riesce a mettere in campo”.

Attraverso il sistema industriale costruito da Revet, la Toscana è ormai un riconosciuto modello di riferimento dell’economia circolare italiana.

“Grazie ai 34 milioni investimenti sui suoi impianti – ha spiegato il presidente Livio Giannotti -  dal 2022 avremo una capacità di trattamento pari a 380mila tonnellate l’anno, in grado di assorbire l’intera produzione regionale di raccolta differenziata multimateriale, e di garantire un effettivo riciclo dei materiali con un saldo positivo per tutti i Comuni e quindi per tutti i cittadini toscani: questa è la vera economia circolare, fatta di industria, di innovazione e di efficienza”.  

Imballaggi in plastica, vetro, alluminio, acciaio e tetrapak vengono dunque selezionati e preparati per il riciclo, che in molti casi avviene a km zero o comunque nel perimetro regionale. Infine il segmento delle plastiche miste che vengono riciclate direttamente nello stabilimento di Pontedera e trasformate in granuli con cui si stampano nuovi manufatti in plastica (componenti per l’automotive,  per l’edilizia, il tempo libero). 

“Il dlgs 116/2020, che recepisce gli input dell’Unione europea imponendo finalmente obiettivi di riciclo – ha concluso Giannotti – trainerà la rivoluzione della materia prima seconda, perché il sogno europeo è quello di far tornare sul mercato - in modo competitivo - la materia prima seconda. E per raggiungere questo obbiettivo è necessario non solo l’industria, ma anche la ricerca”. Revet investe costantemente in ricerca e sviluppo, facendo rete e condividendo progetti ambiziosi con università e centri di ricerca sui materiali arrivando a far incontrare all’industria del riciclo mondi apparentemente distantissimi come quello della moda, del fashion o del calcio ai massimi livelli.