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14 settembre 2021
17:44

Quasi metà risorse per agricoltura con finalità ambientali, Saccardi: “In linea con Europa”

La vicepresidente a assessora all'agroalimentare è intervenuta al workshop “Cambiamenti climatici e fertilità del suolo” presso l’Auditorium di Sant’Apollonia, a Firenze

Quasi metà risorse per agricoltura con finalità ambientali, Saccardi: “In linea con Europa”

“Stiamo costruendo un’agricoltura in linea con le indicazioni dell’Europa, sempre più attenta alla lotta contro il cambiamento climatico e alle ragioni della compatibilità ambientale.  A questi obiettivi, nel periodo 2014-2022, andranno complessivamente più di 580 milioni di euro, il 45 per cento delle risorse disponibile nel Piano di sviluppo rurale”. Lo ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, intervenendo oggi  al workshop “Cambiamenti climatici e fertilità del suolo” presso l’Auditorium di Sant’Apollonia, a Firenze. Il seminario  è stato organizzata dalla Regione Toscana e dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili e il supporto di Fondazione Sistema Toscana, nell’ambito delle iniziative per il G20 dei ministri dell’agricoltura che si terrà a Firenze dal 16 al 18 settembre.

“Quello del cambiamento climatico – ha sottolineato Saccardi – non un tema, è il tema. Oggi la sfida è quella di praticare un’agricoltura che non soltanto nutra l’umanità, ma curi anche il pianeta e la Toscana vuole essere protagonista. Questi sono gli orientamenti dell’Unione europea, confermati sia dalle finalità dei finanziamenti degli ultimi due anni che da quelli della Pac  2023-2027. A queste  linee guida noi ci stiamo attenendo. Abbiamo già attivato politiche a favore dell’agricoltura biologica, che in Toscana è già al 32 per cento, ben più avanti dell’obiettivo europeo del 25 per cento: voglio ricordare che per quel bando, per il quale erano disponibili 50 milioni, si sono avute richieste per  65 milioni. Anche questo è un segnale forte, che dà la misura della radicalità della strada intraprese, condivisa – ha concluso – dai protagonisti dell’economia agricola”.