Università e ricerca
11 settembre 2012
14:20

Domani in Toscana suona la campanella: gli auguri di Stella Targetti al mondo della scuola

FIRENZE - Ore 8 precise, scuola pubblica materna "Enrico Pestalozzi" di Siena, mercoled 12 settembre 2012: saranno un bambino scelto a caso e Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega all'istruzione, a premere il pulsante della campanella per dare l'inizio al nuovo anno scolastico in quello e, virtualmente, in tutti gli altri 2.635 plessi scolastici sparsi in tutta la Toscana. Subito dopo Stella Targetti si sposter , come gi annunciato, in un'altra scuola dell'infanzia della provincia di Siena per inaugurare un'altra sezione Pegaso.

"Buon anno scolastico agli alunni e agli studenti, alle loro famiglie e a tutti i lavoratori della scuola. E un appello - scrive Stella Targetti - a tutti gli altri, a chi per et e per professione non pi tra i banchi: non dimenticatevi della scuola, non consideratela una cosa che non vi riguarda. Si parla tanto di crescita economica, ma si dimentica troppo spesso che per crearla bisogna anche investire di pi sull'istruzione.

"Anche per questo - prosegue la vicepresidente di Regione Toscana - mi preoccupano i problemi che segnano l'inizio di questo anno scolastico, in particolare la carenza di insegnanti di sostegno. Come Regione abbiamo investito 1,5 milioni di euro per l'inclusione degli studenti disabili e l'anno scorso, grazie ad un accordo con l'Ufficio scolastico regionale, abbiamo finanziato 160 progetti che hanno coinvolto 350 classi e 438 alunni. Sosterremo progetti di questo tipo anche quest'anno, ma purtroppo non basta: servono pi docenti di sostegno e questo rientra nelle competenze istituzionali dello Stato centrale".

"Bisogna ripensare totalmente le modalit di assegnazione dei docenti e arrivare al superamento dell'organico di diritto e dell'organico di fatto. Quello che serve - chiude la nota di Stella Targetti - l'organico funzionale, di istituto, assegnato ad ogni realt scolastica per pi anni tenendo conto di esigenze come le supplenze brevi e il recupero scolastico, oltre che degli ordinamenti, degli insegnamenti e del numero degli studenti. Senza questo cambiamento, non solo non si risolveranno i problemi di oggi, ma nessun progetto di innovazione della scuola italiana potr essere davvero credibile ed efficace".