Diritti
Università e ricerca
21 giugno 2012
10:08

Il motore di sviluppo del Paese

Pubblichiamo l'editoriale di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, uscito oggi sull'edizione fiorentina di Repubblica.

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Quella della scuola per l'infanzia , nel nostro paese, una storia di civilt , all'avanguardia fra i sistemi formativi del mondo. Una scuola vera, che fu uno dei frutti buoni del '68, anno della sua istituzione. Non un babysitteraggio organizzato, ma un ambiente educativo di esperienze concrete e apprendimento riflessivo nei diversi ambitidellavita dei bambini, caratterizzata da gioco e convivenza coni compagni, in preparazione alla scuola primaria. Il governo della destra italiana ha deciso che di questa eccellenza del sistema educativo italiano (come di molte altre sue parti) si poteva tranquillamente fare a meno e ha smesso di finanziarla. Cos , dall'anno 2009/2010 il Ministero dell'Istruzione ha bloccato in tutta Italia l'organico delle scuole statali dell'infanzia alla consistenza dell'anno scolastico precedente.

In Toscana sono 3.200 i bambini "in lista d'attesa", cio bambini che potrebbero non avere accesso ad un loro diritto, quello di entrare nel primo stadio del sistema educativo nazionale e fare un'esperienza ricca e importante per il loro percorso formativo.

Si dir che non scuola dell'obbligo. D'accordo, ma si tratta pur sempre diparte integrante del sistema scolastico nazionale. Mi pare incredibile che si possa, con mentalit ragionieristica e con spietata contabilit professorale, lasciare indietro 3.200 bambini, 3.200 persone. Per questo abbiamo deciso che non possiamo permetterci questo spreco di potenzialit umane e abbiamo scelto di investire 6,5 milioni di euro nel futuro di questa Regione. Si, perch decidere di finanziare anche quest'anno 122 sezioni "Pegaso" per 244 insegnanti, un investimento, non una spesa. E' la dimostrazione che crediamo davvero nella scuola come motore di sviluppo delpaese. Noncilimitiamo a proclami. E neppure ci rassegnammo alla presa d'atto delle difficolt della scuola, non allarghiamole braccia, come qualcuno ha fatto nei giorni scorsi, considerando un incidente senza particolare importanza n spiegazione il fatto che 5 bambini di prima elementare sono stati bocciati in una scuola di Pontremoli.

La scuola non pu rassegnarsi alla propria sconfitta o marginalit : dobbiamo impegnarci tutti per riqualificarla e renderla davvero un diritto per tutti i bambini che vivono nel nostro paese e che ne costituiscono la migliore risorsa per il futuro. Anche a costo di andare oltre i propri compiti istituzionali: infatti non certamente compito della Regione sostituirsi allo Stato per finanziare la scuola dell'infanzia, ma noi lo facciamo lo stesso perch la riteniamo una priorit . Lavoriamo sul futuro prendendoci cura del presente.

Perch in Toscana sta accadendo una cosa bellissima, cio che i bambini aumentano? Forse anche per la politica che la Regione sta facendo da tempo in favore delle famiglie e per la conciliazione dei tempi divitacon quelli di lavoro perle donne, come anche per il sostegno alla imprenditorialit e professionalit femminili. Forse anche grazie alle politiche di cittadinanza e di inclusione sociale adottate nei confronti dei cittadini non comunitari. Insomma, sono le politiche di coesione sociale, di welfare attivo, di promozione dei diritti e di autonomia delle donne che consentono quel miglioramento delle condizioni e delle prospettive di vita che aprono sprazzi di fiducia nel futuro e fanno crescere la natalit . Sono politiche che richiedono cura e impegno costanti e coerenti anche da parte delle istituzioni, che non sono l solo per certificare bilanci e tagliare spese (cose che necessario fare) bens per aiutare i cittadini ad essere felici.