Cultura
Diritti
Università e ricerca
Salute
19 luglio 2017
11:21

Laurearsi in carcere, accordo per il Polo universitario penitenziario della Toscana

FIRENZE - Studiare e laurearsi dietro le sbarre, mentre si sta scontando la pena prevista dalla legge. In Toscana questa possibilit per i detenuti esiste gi dal 2000, e con gli anni ha assunto un'importanza sempre maggiore. Un accordo di durata triennale (2017-2018-2019) consentir di proseguire la collaborazione tra Regione Toscana, le tre Universit di Firenze, Pisa e Siena e il Prap (Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria). Lo schema di accordo per il Polo universitario penitenziario della Toscana, al quale quest'anno si aggiunta anche l'Universit per stranieri di Siena, stato approvato dalla giunta, con una delibera presentata dall'assessore Stefania Saccardi,  nel corso della seduta di luned scorso; per i tre anni, la Regione investe 119.800 euro, che serviranno a coprire le spese di segreteria regionale del Polo universitario penitenziario.

"Abbiamo deciso di proseguire e incrementare questa attivit - spiega l'assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi - in considerazione dei buoni risultati raggiunti finora, che dimostrano il valore di questi percorsi formativi, sia per l'affermazione del diritto allo studio che per il recupero dei detenuti. I detenuti che hanno partecipato alle attivit del Polo universitario hanno avuto ricadute positive nel recupero psico-sociale, sia nel periodo di detenzione che una volta usciti dal carcere".

"Non si tratta di un intervento isolato - il commento della vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni -, ma si inserisce in un sistema di azioni che la Regione Toscana promuove e sostiene per favorire il diritto allo studio a tutti, un diritto fondamentale ed inalienabile sancito dalla Costituzione, per permettere il raggiungimento dei pi alti gradi di istruzione anche alle persone meritevoli ma prive di mezzi".

"Grazie ai docenti e agli operatori coinvolti - dice il rettore dell'Universit di Firenze Luigi Dei -, da diciassette anni l'esperienza del polo universitario penitenziario porta in carcere la possibilit di acquisire nuove conoscenze, competenze e orizzonti culturali che danno forza e contenuto ai percorsi di recupero, aprendo anche agli studenti detenuti le prospettive che lo studio e l'approfondimento critico offrono a tutti gli individui".

L'esperienza dell'Universit per i detenuti partita a Firenze nel 2000, poi nel 2003 a Pisa e Siena. Nel 2010 le tre Universit si sono consorziate, con il supporto della Regione. Col nuovo accordo, alle tre Universit che storicamente partecipano alle attivit del Polo, si aggiunge l'Universit per stranieri di Siena, ampliando cos ulteriormente le opportunit offerte ai detenuti. Quello toscano attualmente l'unico Polo Universitario Penitenziario regionale in Italia: non ne esistono altri supportati dalla Regione.

Ogni anno accademico partecipano alle attivit del Polo circa 100 detenuti. Per garantire un effettivo diritto allo studio viene data la possibilit di accesso a qualsiasi corso di laurea. Le facolt pi gettonate sono scienze politiche, agraria, le facolt umanistiche come lettere e filosofia; ma anche scienze motorie, economia, ingegneria; e c' anche un iscritto a medicina, gi laureato in farmacia.

Ogni singola Universit organizza e gestisce in autonomia i propri percorsi formativi. Una segreteria regionale, che ha sede presso l'Universit di Firenze, svolge un ruolo di coordinamento e supporto. Le Universit garantiscono la didattica per tutti i corsi di studio attivati, compatibilmente con le risorse logistiche offerte dai singoli istituti penitenziari, impegnando personale docente e amministrativo secondo le necessit e adottando metodiche formative flessibili. Grazie a una convenzione stipulata tra l'Universit di Firenze e l'Associazione Volontariato Penitenziario di Firenze, vengono garantiti il coordinamento delle attivit di tutoring presso il Polo Universitario Penitenziario e l'istituzione di altre figure professionali di supporto all'attivit del Polo. E' favorito anche il coinvolgimento del Garante dei detenuti della Regione e dei Garanti dei detenuti dei Comuni.