Notizie dal SST
13 luglio 2023
9:43

Sbarco migranti dalla Geo Barents: l’impegno dei professionisti ASL nell’accoglienza

Marina di Carrara, 13 luglio 2023. Quello di venerdì scorso, 7 luglio, è stato il nono sbarco avvenuto nei porti del territorio di competenza dell’Azienda USL Toscana nord ovest dal dicembre 2022. 197 i migranti scesi dalla nave Geo Barents di Medici senza frontiere al porto di Marina di Carrara, poi accompagnati al quarto padiglione del centro Carrara Fiere per le operazioni di identificazione e di prima assistenza sanitaria. Una procedura ormai rodata, che ha seguito il preciso protocollo di accoglienza coordinato dalla prefettura di Massa.

Per Marina di Carrara si tratta del quarto sbarco e ogni volta il personale e i mezzi dell’Azienda USL Toscana nord ovest, dal 118 ai medici, dagli infermieri alle ostetriche, sono stati impegnati in prima fila, insieme alle associazioni di volontariato, alle forze dell’ordine, alle istituzioni locali.

Tante le emozioni che hanno attraversato gli operatori sanitari davanti ai volti di persone che hanno affrontato un viaggio lunghissimo e portano sul corpo e nell’anima i segni di una esperienza drammatica, di fronte ai quali è ancora più importante fare ricorso a tutta la propria professionalità.

Ecco come i sanitari raccontano il loro lavoro, tra coinvolgimento emotivo e organizzazione dell’accoglienza.

“Per prima cosa ci rapportiamo con il personale che è a bordo delle navi – spiega Mario D’Amico (foto a sinistra), coordinatore sanitario della Zona distretto Apuane – che ci informano sulle situazioni più critiche a bordo: infezioni dermatologiche o polmonari, persone che assumono farmaci per malattie croniche. Controlliamo tuti i migranti che sbarcano. Sono persone giovani o giovanissime, provate dalla loro esperienza dal punto di vista fisico e dal punto di vista psichico e che trasmettono il loro disagio e la loro sofferenza all’operatore che li prende in carico”.

Le condizioni di promiscuità durante il viaggio in nave favoriscono la trasmissione delle infezioni, in particolare quelle della pelle. Ecco perché nel team di accoglienza predisposto dall’Asl c’è sempre un dermatologo. E tra i migranti approdati a Marina di Carrara alcuni avevano la scabbia. “La scabbia è una forma di acariasi altamente contagiosa – dice Barbara Loggini (foto a destra) specialista in dermatologia – una parassitosi cutanea. Le persone sulla nave a cui è stata diagnostica la scabbia vengono prese in carico da noi che le visitiamo e facciamo loro un primo trattamento di cura che poi dovrà essere ripetuto tra una settimana, nelle comunità che li accoglieranno”.

“La nostra attività è molto a contatto con le persone e con il loro vissuto – dice Marco Grassi, (foto a sinistra) infermiere del reparto di malattie infettive dell’ospedale Apuane di Massa – per cui instauriamo un rapporto empatico importante. Ci cuciamo addosso un po' le storie di queste persone, che passano tutta una serie di difficoltà per poter riuscire a trovare un’alternativa che da dove vengono non c’è”.

“Nel precedente sbarco abbiamo assistito una ragazza moto giovane con una spalla dolorante – ricorda Giada Marchini (foto a destra), infermiera all’ospedale di Massa – e il medico si è accorto subito che c’era qualcosa che non andava. La ragazza aveva la spalla rotta e ci ha raccontato di essere stata picchiata con un secchio prima di salire sulla nave”.

Le condizioni delle donne che attraversano il Mediterraneo sono spesso tra le più drammatiche. Per questo l’Azienda USL Toscana nord ovest appronta, ad ogni sbarco, una equipe specifica che si occupa di accoglierle.

“Il nostro ruolo è di prendere in carico queste donne e cercare di raccogliere il loro vissuto dal momento in cui sono partite dal loro paese di origine a quello in cui sono sbarcate in Italia – dice Veronica Giacchè, coordinatrice ostetriche e infermiere del reparto di Ostetricia all’ospedale di Massa – cerchiamo di entrare in contatto con loro per capire se hanno patologie o problematiche particolari. Ma cerchiamo anche di dare loro il nostro affetto con il dono di una borsa all’interno della quale mettiamo assorbenti, bagnoschiuma, biancheria, in modo che possano sentirsi a casa loro anche se sono distanti chilometri dal paese di origine e dalle loro famiglie”.

“In queste situazioni l’Asl è impegnata su più fronti - sottolinea Monica Guglielmi (foto a destra), direttrice della Zona distretto Apuane – per esempio con il 118 che coordina i nostri servizi, i professionisti della sanità territoriale che si occupano delle visite ai migranti, il personale infermieristico che si reca sulla nave con la sanità marittima. A tutte queste persone, ai medici, alle associazioni di volontariato va il nostro ringraziamento”.

Guarda il servizio video sul canale You Tube dell'Azienda USL Toscana nord ovest al link https://youtu.be/fdj7yUgKBs8?list=PLb_NXbIs5XPM7BDCRFjMJdZ2axQYNjoa7 

Daniel Pescini