Il luglio 2016 segna uno spartiacque. Dopo Prato (e il giro di vite sulle aziende tessili cinesi e un percorso per la loro regolarizzazione) è il momento del marmo. La Regione decide di quadruplicare in due anni le ispezioni sulla sicurezza in cava e nelle aziende lapidee. In più promuoverà corsi di formazione e linee guida a disposizione degli imprenditori per aiutarli a elaborare i loro piani aziendali. Aumenteranno anche i controlli sull'impatto ambientale dell'estrazione e lavorazione del marmo, sul paesaggio e sulle concessioni amministrative. Nessun ostacolo allo sviluppo delle attività di estrazione, ma nel rispetto dell'ambiente, del paesaggio e soprattutto della sicurezza dei lavoratori.
Per questo la Regione ha assunto, attraverso la Asl, 25 nuovi tecnici del lavoro e 8 geologi e ingegneri. Sono stati stanziati 2 milioni in due anni. Un altro mezzo milione servirà all'acquisto di 17 fuoristrada indispensabili per l'accesso in cava e altri i mezzi.
Se i controlli in cava nel 2015 sono stati 215 con cento valutazioni sulla stabilità dei versanti, nel prossimi due anni si stima che saranno complessivamente 2.280, quattro volte di più, e 900 quelli in azienda, con ogni impresa che sarà controllata almeno una volta in un anno e mezzo.
Ma se le ispezioni aumenteranno, è logico aspettarsi che anche il lavoro di procure e tribunali potrebbe crescere (così è stato a Prato): da qui il protocollo con le Procure. La giunta ha deciso così di mettere a disposizione delle stesse (a proprie spese) personale amministrativo del sistema sanitario e giovani del servizio civile.
APPROFONDIMENTI
- Il protocollo firmato ►►
SERVIZI VIDEO
https://www.youtube.com/embed/rJIxhHasIMM