In prima fila per difendere 30mila imprese balneari e migliaia di lavoratori in ogni sede istituzionale. E' la posizione della Regione Toscana sul delicato tema delle concessioni demaniali.Abbiamo chiesto al Governo un'azione più incisiva verso l'UE sulla norma Bolkestein, per favorire la continuità nella gestione degli stabilimenti e tutelare la piccola proprietà, lasciando alle Regione la possibilità di regolamentare il settore al fine di preservare l'identità del nostro turismo balneare. E invece il Governo, già in colpevole ritardo, continua a tentennare.La politica nazionale, come sistema di leggi e norme, ha di fatto - dal dopoguerra fino alla fine del 2011,con la legge comunitaria 217/2011 – considerato le attività turistico-ricreative esercitate dalle imprese sulle aree di Demanio marittimo escluse dalla applicazione delle norme comunitarie: dal Trattato dell'Unione fino alla direttiva Bolkestein. È quindi direttamente responsabile della progressiva stabilizzazione delle attività delle imprese sulle aree costiere. Ha una oggettiva responsabilità e deve farsene carico, subito. Come? Battendo ogni strada utile per riuscire a concertare con le istituzioni europee una soluzione per salvare le imprese italiane del turismo balneare messe a rischio dalla direttiva comunitaria.