La Toscana si rimbocca le maniche dopo l'alluvione.

La Toscana si rimbocca le maniche dopo l'alluvione.

Dopo un'annata funestata dalla siccità le piogge di novembre non hanno portato sollievo ma altri disastri. L'alluvione ha colpito duramente la Toscana, che oggi piange i suoi morti e si è subito rimboccata le maniche per fronteggiare l'emergenza.
Il quadro dell'agricoltura, dell'allevamento e del settore manifatturiero legato all'agroalimentare, in questo contesto, è davvero desolante. Il bilancio è drammatico: raccolti persi, animali morti, macchinari inservibili, infrastrutture gravemente danneggiate. E purtroppo non ci sono province che sono andate immuni dalla conta dei danni, anche se la situazione peggiore è scontata dalla Maremma e dalla provincia di Massa e Carrara.

Come Regione ci siamo subito attivati per l'emergenza e appena fatta una prima stima dei danni ho scritto personalmente al Ministro Catania, ma l'appello è stato rilanciato anche dal presidente Rossi, perchè da sola la Toscana non può farcela a fronteggiare una situazione grave come questa. Ma c'è un altro aspetto sul quale bisogna richiamare l'attenzione: è quello della prevenzione. E questo richiama non solo il presidio del territorio, per il quale l'agricoltura e l'allevamento, oltre che la lavorazione del bosco, sono essenziali, ma anche la salvaguardia stessa della ruralità contro l'eccessiva cementificazione. Su questo tema abbiamo fatto una riflessione chiamando ad una tavola rotonda che abbiamo organizzato in Regione lo stesso Ministro Catania oltre ad esperti come Carlo Petrini e Salvatore Settis.

Per quanto riguarda il sottoscritto, e l'assessorato all'agricoltura e foreste, non posso che ribadire l'impegno, testimoniato anche dall'ultimo riconoscimento che abbiamo ottenuto, la foresta "modello", prima in Italia e seconda in Europa, per le "montagne Fiorentine", come esempio di buone pratiche e di gestione sostenibile del territorio. Se vogliamo fare prevenzione seria la gestione sostenibile della montagna e delle sue risorse forestali rappresenta un elemento strategico dal quale non è possibile prescindere.

Ma ci sono altri due elementi sui quali la Toscana è impegnata e che si ricollegano, in maniera diversa, a questo tema. Uno di questi rappresenta il nuovo "brand" Toscana che abbiamo lanciato all'inizio di novembre e che è simboleggiato da una farfalla con le ali di vino che ricorda il profilo geografico della Toscana. Questo è un marchio di riconoscibilità dei prodotti Toscani che vuole diventare elemento distintitivo nel mondo. Cosa c'entra con la difesa del territorio dai disastri naturali? C'entra, perchè riusciremo a difendere il territorio se sapremo mantenere il presidio del territorio, anche di quello più marginale. Ma per farlo è indispensabile garantire reddito a chi lavora e questo strumento intende dare un contributo in questo senso, valorizzando i nostri prodotti e dando loro tutela contro la minaccia, sempre più incombente, del tarocco.

L'ultimo aspetto è quello della solidarietà. La Toscana è una regione coesa, dove la solidarietà è un grande valore. Questo è un dato di fatto del quale siamo orgogliosi. Ed è per questo – ne sono convinto – che il bando emesso dalla Regione per offrire una possibilità di lavoro in agricoltura a tante persone, giovani in particolare, con disabilità o con svantaggio, ha avuto tanto successo. Grazie al finanziamento regionale, prima Regione in Italia, unica in Europa con queste modalità, ben 356 persone svantaggiate hanno trovato un lavoro in agricoltura. Noi siamo coinvinti che anche questo, quello della solidarietà, è un tassello fondamentale per una società civile e simo convinti che ci darà una marcia in più non solo per rimediare al più presto possibile i danni dell'alluvione ma anche per mettere in atto le iniziative di prevenzione più efficaci. E' per tutte queste ragioni che il Governo non può non darci una mano.
 

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