Tanto impegno e tutti gli investimenti possibili. In estrema sintesi è questo il succo del ragionamento che intendo fare questa volta riassumendo le cose che abbiamo fatto negli ultimi mesi. Dall'inizio della legislatura, ma ancora di più da quando ho assunto la delega specifica per la montagna, ci siamo impegnati moltissimo per le zone montane e disagiate della Toscana.
Lo abbiamo fatto investendo tutte le risorse possibili (878 milioni in tre anni) cercando di andare a valorizzare il turismo, la cultura, l'economia delle zone montane e di garantire risorse per le infrastrutture, le scuole, i servizi, il sociale, oltre che per la forestazione e le opere idraulico forestali.
La montagna e le zone disagiate della collina, che rappresentano una parte non piccola del territorio regionale, sono fondamentali per l'equilibrio di tutta la regione e il mantenimento del presidio umano in quelle zone è di vitale importanza per garantire la sicurezza di tutti in termini di prevenzione da alluvioni, frane e in genere da tutti i danni causati dal dissesto idrogeologico. Più in generale questo ragionamento vale anche per l'agricoltura in tutta la regione perchè è l'agricoltura che garantisce il paesaggio e quella sapiente miscela di buon vivere e buon mangiare che attira in Toscana i visitatori di tutto il mondo e che rappresenta una delle più importanti chiavi di successo della economia regionale.
Dunque nel Praf, il piano agricolo e forestale, abbiamo messo l'accento su tutto quello che garantisce investimenti per una agricoltura moderna e razionale, e più produttiva, ma che mantenga sempre di più il bene dell'ambiente e del paesaggio. Però, siccome le aziende devono essere produttive, noi abbiamo fatto la nostra parte nel cercare anche di accorciare il più possibile i tempi della burocrazia e lo dimostra, ancora una volta, il fatto che entro la fine di giugno siamo risuciti a erogare ben 172 milio ni di euro a 45 mila imprese.
Ma c'è un altro punto importante, quello della sicurezza sul lavoro e l'agricoltura è uno dei settori dove il rischio infortuni è più alto. Perciò siamo stati molto contenti quando abbiamo visto che le azioni intraprese per limitare gli infortuni sul lavoro in agricoltura (incentivi per l'acquisto di nuovi macchinari ecc) sono state efficaci e gli infortuni sono,effettivamente, diminuiti.
Per quanto riguarda la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi, argomento di attualità, visto che siamo in estate, posso dire che, nonostante le difficoltà economiche, siamo stati in grando, anche quest'anno di mettere a bilancio una cifra di 11 milioni di euro e di garantire una task force di 4800 uomini e un migliaio di mezzi antincendio.
Infine l'impegno per valorizzare le produzioni più tipiche della Toscana. Fra queste c'è senz'altro l'olio, per il quale abbiamo varato insieme ad Unioncamere il progetto "Scuola dell'olio", ma anche il florovivaismo, un settore che rappresenta da solo il 30 per cento del Pil agricolo regionale. Un settore sul quale la Regione ha investito molto anche in termini di sicurezza delle produzioni ampliando di molto l'organico del servizio fitosanitario regionale nella convinzione che la certificazione delle piante rappresenta una garanzia per le esportazioni e per il buon nome dei prodotti toscani nel mondo.