Il piano nazionale della sicurezza stradale

La legge n. 144 del 1999, all’articolo 32, ha istituito il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS), recependo la comunicazione della Commissione europea n. 131 del 1997 "Promuovere la sicurezza stradale nell'EU", con l'obiettivo di ridurre il numero e gli effetti degli incidenti stradali a livello nazionale e alla riduzione del numero di incidenti stradali, di morti e feriti.

Il PNSS 2001-2010 di durata decennale è stato attuato mediante programmi annuali, con i quali sono state attivate alcune delle linee di azione, come i Centri di Monitoraggio regionali della Sicurezza Stradale, promozione della cultura della sicurezza stradale ed interventi di messa in sicurezza delle infrastrutture stradali. Le Delibere CIPE hanno approvato e finanziato solo cinque programmi annuali di attuazione assegnando alle regioni il compito della programmazione degli interventi sul loro territorio, attivare i finanziamenti assegnati, monitorare l'attuazione degli stessi e confrontare i risultati della loro efficacia al fine di individuare le "buone prassi".

La Regione Toscana ha proceduto a cofinanziare 169 interventi sul territorio realizzati da Province e Comuni in qualità di soggetti gestori delle infrastrutture stradali. I progetti di messa in sicurezza dei siti finanziati sono stati tutti realizzati e conclusi per un totale di risorse nazionali investite di oltre 30 milioni di euro, per le quali la Regione ha curato ogni aspetto istruttorio ed amministrativo quali la selezione delle proposte progettuali, l'assegnazione delle risorse, l'erogazione dei contributi sulla base dello stato di avanzamento dei progetti, il monitoraggio degli interventi ed infine la reportistica e la rendicontazione al MIT, in conformità alle disposizioni ricevute, per il trasferimento dei fondi.

Il successivo aggiornamento del PNSS Orizzonte 2020 ha accolto gli obiettivi e gli indirizzi della Commissione Europea, definiti nel documento “Orientamenti Programmatici sulla sicurezza Stradale per il periodo 2011-2020”, proseguendo e aggiornando la precedente azione Piano 2001-2010. Con questo Piano si è posta l'attenzione su determinate categorie di soggetti a maggior rischio quali i bambini, i pedoni, i ciclisti e gli utenti a due ruote a motore. Le poche risorse nazionali messe a disposizione sono state quelle derivanti dalla revoca dei finanziamenti ad alcune regioni che non hanno avviato gli interventi del primo e del secondo programma di attuazione. Gli interventi previsti hanno riguardato solo lo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e pedonali.  

L’ultimo progetto di miglioramento, che si colloca a valle dei due precedenti, è il Piano 2030 emanato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile con Delibera del 14 aprile 2022: concepito e realizzato, sia alla luce delle indicazioni internazionali e degli sviluppi scientifici più recenti, sia sulla base delle peculiarità del contesto italiano. Il Piano dovrà essere realizzato attraverso 5 singoli Programmi di attuazione che lo compongono, nei limiti delle risorse disponibili.

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