13 febbraio 2011
11:23

«Così governeremo il porto»

«Un porto insabbiato non crea sviluppo. Un porto che non fa quello che deve fare è un porto che non si sviluppa». Dentro questo quadro «la Regione ha il diritto/dovere di legiferare». Andando a creare un'Autorità portuale «che faccia fino in fondo la sua parte».  

In città, però, il fronte del no si allarga. A metà tra esigenze di campagna elettorale e mal di pancia delle imprese della Darsena. Che ne pensa?

«Penso che io la campagna elettorale l'ho già fatta. Mi ero preso, in quel momento, l'impegno a risolvere il problema dell'asse di penetrazione, terzo lotto, e vi ho tenuto frede. È stata individuata, dai tecnici della Regione insieme al Comune, una soluzione che - nel rispetto delle normative e senza intaccare il Parco - risolve il problema. Presto firmeremo con la Provincia un protocollo che prevede la realizzazione di questo importante collegamento. Allo stesso tempo mi ero preso impegno, nei confronti del sindaco di Viareggio, di occuparmi del porto per dargli una forma dignitosa di governo. E a questo lavoro».

Eppure, proprio il centrodestra che esprime il sindaco Lunardini oggi suona la "carica" contro l'istituzione dell'Autorità portuale. Come se lo spiega?

«Mi pareva che con il sindaco ci fosse un sostanziale accordo riguardo a questo passaggio. Con il Comune ed i suoi rappresentanti avevamo discusso. L'obiettivo è accentrare le competenze: le ragioni del mancato sviluppo, a mio parere, stanno tutte qui».  

Allora, a che punto è l'iter avviato per istituire rendere operativa l'Autorità portuale a Viareggio?

«La proposta è stata approvata dalla Giunta regionale ed ha inziato il suo percorso in consiglio regionale. Passerà attraverso le commissioni competenti ed i tavoli di concertazione. Per essere realisti l'Autorità sarà operativa entro fine anno».

Tra le obiezioni di chi dice no c'è quella relativa alla "espropriazione" di competenze. È una contestazione reale?

«Direi proprio di no. Gli enti locali non saranno assolutamente esclusi dall'Autority. Ma ne faranno parte. L'autortià avrà un braccio tecnico-operativo rappresentanto dal Segretario generale. Ma gli indirizzi saranno dati da un Comitato portuale nel quale la componente regionale e territoriale saranno bilanciate: ne faranno parte, infatti, tre rappresentanti regionali e tre degli enti locali. La quota territoriale sarà variabile, a seconda del porto preso in esame. Quando saranno in discussione questioni relative a quello di Viareggio, nel Comitato siederanno il presidente della Provincia, il sindaco e un suo assessore».

Su cosa avrà competenza il Comitato?

«Adotterà il Piano regolatore portuale, redatto dall'Autorità stessa, approverà il Piano operativo delle opere da realizzare ed esprimerà pareri vincolanti sulla progettazione e realizzazione delle varie opere portuali».

Le competenze, dunque, sono salve per il Comune. Allora, cosa può esserci dietro le contestazioni?

«Di sicuro ci saranno interessi che dovranno ricomporsi di fronte ad una Autorità portuale. Chi è alza la voce contro abbia il coraggio di dire la verità: che non si vogliono le regole. Per quanto riguarda la Regione ci compete la soluzione dei problemi e non mere questioni di potere. E per il porto di Viareggio resta il fatto che una soluzione di governo deve essere trovata».

di Donatella Francescani per Il Tirreno del 13 Febbraio 2011