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14 settembre 2018
14:30

#AccoglienzaToscana, bando per progetti di inclusione. Bugli: "Concretezza e intelligenza per governare immigrazione"

FIRENZE - Integrazione e coesione sociale. A questo mira  l'avviso appena pubblicato e attraverso cui saranno finanziati con 300 mila euro progetti rivolti ai richiedenti asilo e migranti titolari di protezione internazionale presenti in Toscana: per coinvolgerli in attivit di volontariato e cittadinanza attiva assieme agli altri residenti delle comunit di cui sono ospiti, per imparare meglio l'italiano, per acquisire nuovo competenze e migliorare la loro formazione.

C' tempo fino al 1 ottobre per presentare le domande. Il contributo, fino ad un massimo del 90 per cento della spesa, potr essere erogato a Comuni, Societ della salute, Unioni e Province. Nel 2017 di progetti di volontariato simili,  tali da costituire una reale opportunit di scambio reciproco e integrazione, ne sono stati finanziati trentasette (ed altri settantadue nel 2015) con circa ottocento ospiti coinvolti: tutte attivit che senza un'accoglienza diffusa sul territorio, piccoli gruppi e tante e diverse strutture che il modello scelto dalla Toscana fin dal 2011, sarebbe stato assai pi complicato mettere in pratica, progetti che hanno visto i richiedenti asilo aiutare gli anziani del paese a riportare a casa i bimbi, a piedi, da scuola o a pulire e tenere in ordine il verde pubblico,  ricostruire un orto didattico oppure essere protagonisti a teatro nel raccontarsi, darsi da fare in un podere sperimentale dove si possono imparare uno o pi mestieri (o l'abc dei diritti e doveri di chi lavora in Italia), nell'officina dove si recuperano le biciclette abbandonate o gettate via oppure un mix dove teatro sociale, laboratori musicali, corsi di formazione professionali e incontri con gli abitanti diventano un tutt'uno. Buone pratiche raccolte nel libro bianco presentato dalla Regione l'anno scorso, nel 2017. 

"Fin da subito - ricorda l'assessore alla presidenza e all'immigrazione delal Toscana, Vittorio Bugli -  abbiamo creduto sul fatto che non giusto che le persone accolte non abbiamo un impegno. Non giusto soprattutto per loro. Le attivit di volontariato sono particolarmente importanti perch , danno modo a chi viene ospitato di inserirsi nel luogo, di strutturare relazioni, e di offrire servizi, con un ritorno economico e sociale importante per tutti. Non questione di "sdebitarsi", ma di creare legami sociali, sconfiggere la paura, e in definitiva rafforzare tutta la comunit ".

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Non un'emergenza
"L'immigrazione sottolinea ancora l'assessore - non pu essere considerata un'emergenza. un approccio sbagliato. L'immigrazione   qualcosa  di strutturale e gli immigrati non sono numeri. Sono persone e visto che un fenomeno che ha a che fare con le persone va dunque governato: con umanit ed intelligenza. Ora e non domani". Serve un piano insomma. Serve un'idea, che non pu essere quella di voler fermare il vento con le mani. 

"Noi in Toscana un'idea ce l'abbiamo - spiega - : quella di un'accoglienza diffusa, dell'inclusione e integrazione, e per questo nelle materie su cui abbiamo chiesto al Governo maggiore autonomia con una proposta di regionalismo differenziato abbiamo inserito anche l'accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati: per dare pi compiuta definizione e espressione a momenti di coordinamento tra la Regione e lo Stato, per disciplinare l'accesso al servizio sanitario, per armonizzare disposizioni nazionali e regionali sull'apprendimento della lingua, la formazione professionale, l' accesso al lavoro e i servizi residenziali".   

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Tra percezione e realt
"Dell'immigrazione in Italia e in Europa si ha spesso un'immagine distorta dice l'assessore - . I numeri e la realt raccontano invece spesso un'altra storia".  Lo sottolinea anche l'istituto Cattaneo.  Quasi un terzo degli intervistati, spiega in un recente report, non sa fornire una risposta sulla percentuale di immigrati che vivono nei propri Paesi e chi risponde spesso la sovrastima e non di poco, sopratutto in Italia. L'errore di percezione commesso dagli italiani tra i pi alti nell'Unione Europea: se gli immigrati pesano nel paese per il 7 o al massimo il 10 per cento, la risposta media il 25 per cento. Lo scarto trasversale a tutta l'Italia, c' anche in Toscana e chi ne ingigantisce la portata indotto anche ad accrescerne le conseguenze: sulla criminalit , il lavoro tolto' agli italiani, la sostenibilit del welfare nazionale.

Il contributo all'economia
"Invece l'immigrazione, se ben governata, pu far bene anche ai conti e alla tasche degli italiani" replica l'assessore Bugli. Gli stranieri in Italia sono gli artefici del 9 per cento del Pil, contribuiscono alla ricchezza nazionale per qualcosa come 131 miliardi di euro, pagano tasse (l'Irpef) per 7,3 miliardi su 155 che il totale e versano 11,5 miliardi di contributi all'Inps, utili a pagare 600 mila pensioni. E il contributo potrebbe essere ancora maggiore: il 47,5 per cento dei migranti extra Ue che hanno una laurea in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, tra le pi richieste, impiegato secondo il ministero del lavoro in qualifiche di basso  livello, rispetto all'1,8 per cento degli italiani e al 21,9 per cento dei comunitari.  

In Toscana che negli ultimi venti anni ha visto crescere il numero degli anziani, oramai un quarto della popolazione, e diminuire quello dei giovani, pi numerosi tra gli immigrati gli stranieri dipendenti sono 90.626, 36.578 le imprese a titolarit straniera (il 17 per cento) e 57mila i lavoratori domestici, quasi otto su dieci. E' evidente come gli stranieri siano stati di aiuto nel sostenere un carico economico e sociale in crescita. 
 

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I numeri
Ma quanti sono? All'inizio del 2017 i residenti in Toscana erano circa 410 mila, l'11 per cento di tutta la popolazione della Toscana. Svettano i rumeni (21%), seguiti da albanesi (15%), cinesi (13%) e marocchini (6 per cento). Di questi i richiedenti asilo sono il 2,8 per cento, appena lo 0,3 per cento dei tre milioni e settecentomila residenti in Toscana: al 31 agosto 2018 in 9.444 erano ospiti nei Cas, i centri di accoglienza straordinaria diffusi in 229 dei 276 comuni toscani, e 1850 negli Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Ma il dato pi importante forse un altro."Negli ultimi quattro anni i residenti stranieri in pi corrispondono sostanzialmente al numero di bambini nati da stranieri che gi vivevano in Toscana" spiega ancora Bugli.  Pare essersi fermato quel flusso che vi era stato negli anni precedenti.  Con 5.124 nascite, una su cinque (il 20 per cento, cinque punti percentuali in pi rispetto alla media italiana), gli stranieri residenti hanno contributo in modo predominante al ricambio generazionale di una popolazione che sta invecchiando. I migranti appaiono inoltre sempre pi inseriti nella societ   toscana: producono ricchezza e lavoro, studiano (sono il 13 per cento degli studenti) e mettono su casa.