Cultura
26 giugno 2014
15:35

70 anni dalla Liberazione di Firenze e della Toscana: oggi il via alle celebrazioni

FIRENZE Da oggi si entra nel vivo delle celebrazioni del Settantesimo della Liberazione di Firenze e della Toscana, avvenuta l'11 agosto del 1944; un evento che cambi il corso della storia politica e militare della Resistenza ed in cui affondano le radici della Costituzione Repubblicana.

Dopo la fallita insurrezione di Roma, liberata dagli alleati il 4 giugno 1944, Firenze doveva dimostrare la volont del popolo italiano di liberarsi dal nazifascismo, affiancando con le proprie forze l'esercito alleato che risaliva l'Italia con un costo altissimo di vite umane.

A Firenze gli alleati si trovarono di fronte ad un fatto nuovo: la citt insorge e si dota di organi di autogoverno con cui il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale prende le redini della vita politica ed amministrativa. La liberazione di Firenze diverr un modello di riferimento per la Resistenza italiana.

"Firenze visse come una gravissima ferita al proprio patrimonio culturale la distruzione dei ponti cittadini da parte delle forze tedesche; sentimento appena attenuato dal salvataggio del Ponte Vecchio", afferma l'assessore regionale alla cultura Sara Nocentini. "La loro ricostruzione stato un percorso partecipato che ha replicato, insieme alla riappropiazione di tutto il patrimonio storico-culturale della citt , quel processo di liberazione e di autogoverno segno autentico di tutta la Resistenza, a Firenze come in regione".

"La Liberazione di Firenze per noi non solo un ricordo - scrive il sindaco di Firenze dario Nardella -, ma un impegno per il futuro. A 70 anni dall'11 agosto del 1944, le iniziative organizzate e che organizzeremo a memoria di quella data hanno un significato se sono vissute non solo come testimonianza di una citt che insorge e si libera dal nazifascismo, ma come sguardo consapevole al tempo che stiamo vivendo. I valori e i principi che hanno segnato quella lotta di libert sono gli stessi che devono guidarci nelle sfide di oggi. Questa la vera prova. Tutta Firenze ne testimone, le sue strade, i suoi ponti, il suo patrimonio artistico colpito e liberato. Firenze, oggi come allora, citt di libert ".

Nel percorso di avvicinamento all'11 agosto, da segnalare, oggi e domani, due importanti iniziative:

Gioved 26 giugno, ore 17, alle Murate nello Spazio Urbano Contemporaneo, viene presentato il libro di Frederick Hartt L'arte fiorentina sotto tiro, scritto nel 1949 e finalmente tradotto a cura di Giandomenico Semeraro. Hartt era l'ufficiale responsabile della Toscana per MFAA (sottocommissione alleata ai Monumenti Belle Arti ed Archivi, oggi conosciuta come Monuments Men). Questo libro colma un vuoto, spiegando come e per l'azione di chi le opere d'arte di Firenze e della Toscana, i palazzi, le torri ancora oggi si offrono ai nostri occhi, nonostante l'occupazione nazifascista e la guerra. La presentazione anche un'occasione, con la presenza di Sarah C. Morrison Console Generale degli Stati Uniti d'America, di riconoscimento del ruolo avuto, anche nella salvaguardia del patrimonio artistico, dagli eserciti alleati.

Venerd 27 giugno, ore 17.30, al Cinema Odeon, la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, insieme al Comune di Firenze, alla Regione Toscana e ad altre istituzioni cittadine, presenta il documentario girato nel 1958 da Riccardo Melani e Bernardo Seeber, con il commento di Riccardo Gizdulich, intitolato "Dov'era e com'era", incentrato sulla distruzione da parte dei nazisti del ponte a Santa Trinita e la successiva rinascita. Il documentario fu proiettato al Cinema Odeon il 16 marzo 1958, giorno della riapertura del ponte, riconsegnato alla citt nelle forme originarie. Affiancano la proiezione un filmato, prodotto nel 2010, dall'Istituto Storico della Resistenza in Toscana, basato sul materiale sonoro raccolto all'epoca da Amerigo Gomez e Victor de Sanctis, e letture tratte dalle memorie di due testimoni di quei terribili e concitati giorni dell'estate del '44: l'architetto Nello Baroni con il suo "Diario dei Cinquemila" e il fotografo Giulio Bencini con il suo diario epistolare indirizzato al figlio.