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15 novembre 2023
17:02

Affidamento familiare, concluso ciclo di incontri su nuove linee di indirizzo regionali

Spinelli: “Soddisfatta per la grande partecipazione degli operatori che confermano la loro cura per una realtà così preziosa per la vita di tanti minori”

Affidamento familiare, concluso ciclo di incontri su nuove linee di indirizzo regionali

Rendere omogenee e condivise le procedure operative per l’affidamento familiare nei 24 centri affidi della Regione. E’ questo l’obiettivo delle nuove linee di indirizzo regionali che sono state al centro dell’incontro svoltosi oggi a Firenze presso il centro “Il Fuligno”,  alla presenza dell’assessora regionale per le politiche sociali Serena Spinelli.

Quella di oggi era la tappa finale del breve tour di incontri realizzati nelle tre aree vaste della Toscana in collaborazione con il Centro regionale di documentazione per l'infanzia e con l'Istituto degli Innocenti, per condividere l'aggiornamento degli indirizzi operativi e approfondire i temi normativi e procedurali legati all'affidamento familiare dei minori.

Una folta platea composta da più di un centinaio di operatori dei centri affido e dei servizi socio-sanitari territoriali, assistenti sociali, psicologi e associazioni del terzo settore ha partecipato alla discussione che ha visto anche la partecipazione di Silvia Chiarantini, presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze.

“Sono molto soddisfatta della grande partecipazione a tutti e tre gli incontri – ha sottolineato Serena Spinelli nel suo intervento – segno chiaro di una forte motivazione da parte di tutti coloro che sono chiamati a utilizzare questi indirizzi operativi. La cura degli operatori verso tanti minori che vivono una fase delicata della loro vita familiare è evidenziata anche dai risultati: l’incidenza in Toscana del ricorso all’affidamento familiare è superiore alla media nazionale”.
“Quello che vogliamo è sempre garantire diritti, protezione e opportunità ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, a prescindere dalle condizioni di partenza e quindi a partire da chi ha più bisogno. L’affidamento familiare – prosegue l’assessora - costituisce una delle forme più belle e generose di aiuto per i minori in situazioni di difficoltà. Questo documento ha lo scopo di supportare l'intero percorso di affidamento in tutti i centri regionali ed è frutto di un lavoro che abbiamo voluto realizzare in maniera condivisa con tutti i soggetti convolti, a partire proprio dal confronto con chi opera quotidianamente in un ambito così delicato e complesso".

Il documento con le nuove linee d’indirizzo sull’affido è il risultato dell’operato di un gruppo di lavoro del Tavolo di Coordinamento regionale sull’affido, coordinato da due ricercatori dell’Istituto degli Innocenti e del Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza. Il lavoro nasce dall’esigenza avvertita da parte degli operatori dei Centri Affidi della Regione Toscana di rendere più omogenee le procedure operative, pur nel rispetto delle specificità organizzative e territoriali, attraverso la promozione di un linguaggio comune e prassi operative condivise, anche in riferimento alla collaborazione tra ambito sociale e ambito sanitario.
Il documento è stato redatto a partire dal confronto tra le procedure diffuse nei vari Centri Affidi toscani che hanno permesso di produrre una prima bozza che è stata progressivamente integrata, modificata e approfondita.

Cos’è l’affidamento familiare
L'affidamento, il bambino viene inserito, per un periodo di tempo limitato, in un altro contesto familiare nelle sue varie forme, permette al bambino
di ricevere la vicinanza, il sostegno, le cure e l’affetto di cui necessita, mentre la sua famiglia viene supportata per superare le difficoltà che la coinvolgono.
L’affidamento viene concordato tra famiglie e servizi sociali (consensuale); nelle situazioni più difficili e impegnative viene disposto dal Tribunale per i minorenni (giudiziale).
Può prevedere l’accoglienza a tempo pieno, o per un periodo definito, di un bambino da parte di una famiglia.


Come si diventa famiglia affidataria
Tutte le famiglie, singole o coppie, con o senza figli, indipendentemente dalla nazionalità, dal sesso e dal livello di istruzione e di reddito, possono proporsi per sostenere, accompagnare e accogliere bambini che vivono una situazione di difficoltà nell’ambito della propria famiglia.
I soggetti interessati trovano nei Centri Affidi presenti nel territorio toscano un punto importante di informazione e sostegno.
Dopo una prima fase di informazione e di formazione, realizzabile anche in gruppo, i potenziali affidatari hanno accesso a un percorso di conoscenza e valutazione personalizzato. Al termine di questo percorso, le famiglie vengono inserite nelle banche dati dei rispettivi Centri Affidi. Gli operatori del Centro Affidi individuano, tra le famiglie inserite in banca dati, quella che meglio risponde ai bisogni del bambino per cui si richiede, temporaneamente, un altro contesto familiare. A seguire elaborano e propongono un progetto di abbinamento bambino-famiglia ai servizi sociali territoriali. In questa fase, i soggetti affidatari incontrano il bambino e, nella maggior parte dei casi, anche la sua famiglia.  Terminata la fase di conoscenza bambino-famiglia affidataria, si avvia il percorso di affido.