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20 ottobre 2015
12:19

Agrifood, come tracciare la qualità di olio, vino e pesce ma anche i tartufi della Toscana

FIRENZE – Olio extravergine di oliva della Toscana, vino di qualità delle nostre zone, tartufi pregiati "tuber magnatum pico Toscano", pesce di qualità: come riconoscerli, come non farsi trarre in inganno da altre specie abilmente cammuffate, come sapere da dove viene il prodotto e quali passaggi ci sono stati, come scegliere in base agli specifici nutrienti che fanno, ad esempio, dell'olio o del vino degli "alimenti funzionali" ricchi di antiossidanti ma anche di altre preziose virtù, e infine come conservarli al meglio e salvaguardarne le preziose qualità nutrizionali e organolettiche. Sono legati da un comune denominatore, quello della "tracciabilità" i progetti del primo gruppo che è stato presentato oggi all'Auditorium di Santa Apollonia a Firenze nell'ambito della manifestazione dedicata alle ricerche condotte grazie al bando Agrifood della Regione Toscana.

 

I progetti sono TRACS (tracciabilità degli alimenti: valutazione di elementi critici per le ricadute sulla salute); SMARTVINO (accesso a informazioni multimediali attarverso smart – etichette per bottiglie di vino); WINEFINGER (sistemi innovativi per una tracciabilità molecolare integrata del Brunello di Montalcino) FISH TRACK (tracciabilità ed identificazione molecolare di specie ittiche) e TOSCO MAGNATUM TRACE (tracciabilità molecolare e digitale di prodotti a base di tartufo bianco toscano).

 

TRACS (www.tracceditoscana.org) - Ha come capofila l'Università di Firenze, dipartimento di ingegneria industriale. I partner sono altri due dipartimenti dell'Università di Firenze, quello di chirurgia e medicina traslazionale e quello di scienza delle produzioni alimentari e dell'ambiente. Le aziende partner sono: Villa Campestri srl, Marchesi de Frescobaldi srl, azienda agricola Villa Ilangi e azienda agricola Malenchini e Temera Srl. Il costo del progetto è di 209 mila euro, il contributo della Regione di 135 mila. L'uva e il vino e l'olio extravergine di oliva sono gli alimenti "funzionali" di cui il consumatore potrà "tracciare" la qualità e le preziose caratteristiche, avendo la garanzia di evitare adulterazioni, ma anche, grazie ad un innovativo macchinario (Olive To Live) avere sempre un olio che mantiene inalterate le sue qualità fino al momento del consumo.

 

SMARTVINO (www.smartvino.it) - Vede insieme Università di Firenze (Media Integration and Communication Center) e la società agricola Montevertine. Il costo del progetto è di 151 mila euro, il contributo regionale di 113 mila. Grazie ad uno smartphone e alla smart etichetta sulla bottiglia di vino, il consumatore, fotografando il logo dell'azienda produttrice avrà tutte le informazioni sul vino, sui processi produttivi, la localizzazione delle vigne e perfino gli abbinamenti giusti in tavola.

 

WINEFINGER (www.ricercatoscana.it)Capofila l'università di Siena, partner le Un iversità di Firenze e Pisa, con le aziende agricole Caprili, Case Basse di Gianfranco Soldera, Col d'Orcia e le Potazzine, tutte di Moltalcino (Siena). Il costo del progetto è di 150 mila euro, il contributo della Regione di 112 mila. Qui di scena è il Brunelloe la sua tracciabilità, lungo tutta la filiera, grazie ad una metodica analitica multidisciplinare: molecolare, biochimica e bioinformatica.

 

FISH TRACK (www.dsv.unisi.it)Partner l'Università di Siena (Dipartimento Scienze della Vita), CNR-ISE di Firenze, Coop Centro Italia - Costo totale 108 mila euro, contributo regionale 72 mila euro. Tracciabilità molecolare applicata al pesce, in modo da evitare frodi ai danni dei consumatori, che potranno sapere se acquistano vera cernia, oppure stanno propinando loro del pangasio del Mekong, oppure se nel piatto cìè una vera sogliola invece dell'halibut dell'Atlantico, oppure carne di squalo al posto del più pregiato pesce spada.

 

TOSCO MAGNATUM TRACE -Partner del progetto sono l'Università di Siena, l'associazione Tartufai Senesi, la Coop il Tartufo delle Crete Senesi, Co.GE.P srl e Qr Quality Srl. Costo totale 100 mila euro, contributo regionale 75 mila euro. Ancora tracciabilità, molecolare e digitale, ma stavolta per il tartufo bianco toscano, prodotto d'eccellenza, che avrà anche un marchio in grado di garantire l'originalità "Made in Tuscany".