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22 novembre 2013
16:41

Alta formazione, ora il dottorato si può fare in azienda. Targetti firma protocollo con atenei, imprese e sindacati

FIRENZE Dottorato di ricerca: ora si pu fare anche lavorando in azienda. Il lavoro consiste proprio nel portare avanti la ricerca per la tesi di dottorato all'interno dell'impresa, con la formazione e la supervisione garantite dall'universit . In altre parole: alta formazione, di livello post universitario, ma fatta direttamente al lavoro, dentro un'impresa, grazie ad un contratto di apprendistato. Una possibilit che da qualche tempo permessa in Italia da una legge nazionale e che nel Nord Europa gi largamente diffusa, specialmente per professioni ad alto contenuto scientifico ed innovativo.

Da oggi anche in Toscana sar pi facile sfruttare questa possibilit grazie ad un protocollo d'intesa firmato dalla vicepresidente della Regione, con delega all'istruzione, Stella Targetti, insieme ai rappresentanti di ben 21 soggetti che rappresentano a tutto tondo il mondo dell'universit e dell'alta formazione toscana, tutte  le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori. Un protocollo che si prefigge lo scopo di avvicinare sempre di pi il mondo della scuola e dell'universit con il mondo del lavoro,  facilitando l'inserimento dei giovani e contribuendo a colmare quel gap di alta formazione che affligge l'impresa italiana, sopratutto quella di piccole dimensioni, storicamente povera di personale in possesso di laurea e ancor di pi di titoli post laurea.

"Oggi il gran numero di firmatori di questo protocollo -ha detto la vicepresidente Targetti -  d conto dell'importanza della sfida che rappresenta ed anche della sua complessit . La Regione Toscana in questa legislatura ha investito molto sui dottorati di ricerca attraverso borse di studio (220 borse: 50 borse triennali nel 2011, 100 borse triennali nel 2012, 70 borse biennali nel 2013) non solo per consentire ai giovani la possibilit di una carriera nel mondo accademico ma pensando a percorsi di ricerca finalizzati all'innovazione delle imprese del territorio. Per questo, con convinzione ha ribadito la vicepresidente - abbiamo inteso sfruttare lo spazio normativo che il Testo Unico sull'apprendistato riserva alle Regioni, non certo per appesantire adempimenti e regole ma per semplificare, condividendo con tutti i soggetti coinvolti, mondo del lavoro, delle imprese e accademico, alcuni punti fermi,  come la durata e le ore di didattica e apprendimento formale."

Targetti ha poi aggiunto: "Sappiamo che questa firma un punto di partenza, adesso dovremo fare tutti un lavoro impegnativo per tradurlo in atti concreti. Sar questo un modo attraverso il quale gli stessi  Atenei potranno vincere la sfida del trasferimento tecnologico, mentre le imprese avranno  persone altamente qualificate in azienda per attivit di ricerca ed innovazione ad un costo minore grazie all'abbattimento del  cuneo fiscale e dei livelli retributivi inferiori previsti per la durata del contratto. Penso sopratutto ha concluso Targetti - alle opportunit che si aprono  per le piccole aziende ad alto valore di innovazione, start up innovative, spin off universitari, ecc."

Dopo la firma del protocollo, in collaborazione con il mondo accademico, verr creato un elenco regionale dei dottorati che possono essere svolti in modalit di apprendistato, che servir a facilitare l'incontro fra domanda e offerta. L'elenco potr essere costanetemente aggiornato su richiesta degli atenei. I dottorandi che, d'accordo con il proprio collegio docenti, vorranno intraprendere il percorso potranno usufruire di vauchers regionali per l'attivit di progettazione e formativa specifica.