Istituzioni
1 aprile 2011
13:59

Area metropolitana, Nencini: 'Riforma necessaria. Partiamo dall'unione di Province e dall'associazione di funzioni'

FIRENZE - "Piccolo bello, ma quando il piccolo diventa micro il discorso cambia. Per questo necessaria una 'rivoluzione' degli assetti istituzionali " sintetizza con una batttuta l'assessore alle riforme della Toscana, on. Riccardo Nencini. Nella sala Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, sede della provincia, si parla da stamani di governo delle aree metropolitana. Aleggia la proposta a suo tempo avanzata dal presidente fiorentino Andrea Barducci di un'unica provincia per Firenze, Prato e Pistoia. Sullo sfondo, raccontati da esperti e studiosi, si sussegguono i numeri della grande Londra, di Lille e di Barcellona, che sono tra le esperienze europee pi avanzate quanto ad aree metropolitane, ma anche modelli di cooperazione interprovinciale italiani come quelli di Pesaro-Urbino, Venezia o Bologna.

"Viviamo in un mondo globalizzato che ci imporrebbe citt pi grandi che in Toscana non abbiamo chiarisce l'assessore Nencini nell'intervento che ha fatto stamani alla conferenza internazionale di Palazzo Medici Riccardi, richiamando la proposta di riforma gi annunciata qualche settimana fa Almeno per questa legislatura, fino a quando il federalismo fiscale non entrer in funzione, pur ammettendo che viaggi come una palla di fucile, la pubblica amministrazione sconta anche un problema di costi, eccessivi, e di risorse, insufficienti. Se piccolo bello, non lo certo il micro. Sono pi gli vantaggi che i vantaggi. Dobbiamo lavorare per un piccolo che tenda al medio. Per questo necessaria una 'rivoluzione', anche se in Toscana una rivoluzione c' gi stata: stata quella granducale, grazie alla quale oggi abbiamo un numero di comuni e piccoli comuni molto inferiore rispetto a molte altre regioni".

Ma quella rivoluzione per l'assessore oggi va ripetuta: soprattutto nell'area metropolitana della Toscana centrale, tra Firenze, Prato e Pistoia. Un'area, spiega, che conta il 45-46% di tutti gli abitanti della regione, il 50 per cento del Pil, la maggior parte della grandi infrastrutture (con poche eccezioni) e per cui, visto il ruolo trainante che ha, "non occorrebbe neppure inventarsi niente di nuovo". Una rivoluzione necessaria "non tanto e non solo per ridurre i costi della pubblica amministrazione, ma perch la crescita economica ha bisogno anche di istituzioni autorevoli e credibili". L'asssessore non parla di una provincia unica per Prato, Firenze e Pistoia. "Non quello che abbiamo proposto per ora dice - Occorre per almeno una collaborazione pi stretta. Un'unione di province ed associazioni di funzioni potrebbero essere gli strumenti".

"Un obiettivo non facile? Pu darsi - confessa Nencini - Ma proprio questo dovrebbe spingerci a lavorare tutti insieme e con un impegno maggiore per realizzare questo obiettivo con i tempi della politica e non della storia". Per esprimere anche al meglio le vocazioni dei territori. Come Pesaro-Urbino, che parole del suo presidente Matteo Ricci, anche lui oggi a Firenze "ha deciso di pensare in grande e lavorare su grandi disegni strategici, con altre province ma anche con regioni diverse, confinanti, pur rimanendo piccolo" e combattendo campanilismo e neo-provincialismo, con il primo obiettivo di migliorare la qualit della vita dei propri cittadini. Oppure come Londra o Lille, con agenzie o enti che riportano al centro e rimettono a sistema territori amministrativamente divisi ma con una stessa comune identit .