Ambiente
Emergenza e sicurezza
Territorio e Paesaggio
3 novembre 2012
8:38

Arno, tutte le opere e le norme della sicurezza

FIRENZE - Una spinta decisiva per la gestione in sicurezza del rischio alluvione nel bacino dell'Arno. L'ha impressa la Regione Toscana in questi mesi mettendo a frutto la disponibilit di oltre 110 milioni di euro derivanti dall'accordo Stato-Regione del 2005 (60% dalle casse regionali). Con queste risorse sono stati finanziati e avviati lavori per la realizzazione delle casse di espansione e per l'adeguamento dello Scolmatore di Pisa che si concluderanno nel 2016, anno del 50esimo anniversario dell'alluvione di Firenze. Con la realizzazione di tutti gli interventi previsti Firenze sar in grado di gestire una piena con tempo di ritorno di 200 anni (tipo quella del '66) e si massimizza la riduzione del rischio idraulico per il territorio a valle del capoluogo fino a Pisa. Decisiva per raggiungere questo obiettivo anche l'accelerazione delle procedure, ottenuta dalla Regione attraverso la legge 35 del 2011, grazie alla quale stato possibile procedere, dove necessario, alla nomina di commissari per la realizzazione delle opere (casse di espansione di Figline e dei Renai e Signa), definendo precisi cronoprogrammi di attuazione. A queste misure di gestione del rischio si aggiunta nel maggio di ques'anno una nuova normativa in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d'acqua. E' la legge regionale n.21 che vieta nelle aree classificate come PI 4, cio a pericolosit idraulica molto elevata, nuove edificazioni o trasformazioni morfologiche negli alvei, nelle golene, sugli argini e nelle fasce laterali per una larghezza di dieci metri dall'esterno dell'argine. Vietati anche i "tombamenti" dei corsi d'acqua, vale a dire qualsiasi intervento di copertura di fiumi e torrenti, cos come interventi che comportino il restringimento o la rettificazione dell'alveo, impermeabilizzazioni del fondo e trasformazioni che possono ostacolare il deflusso delle acque. Si tratta di una superficie complessiva di 973 km quadrati (che riguarda 265 su 287 Comuni toscani), pari al 4% circa del territorio regionale e al 7% delle zone pianeggianti.

Casse di espansione sul Fiume Arno e Scolmatore. Progetti finanziati con 111 milioni di euro

  • Cassa Figline n 1 (Pizziconi - 1 lotto). Lavori in corso. Fine lavori prevista per giugno 2014, costo 14 milioni di euro. Cassa Figline n 1 (Pizziconi - 2 lotto). Progettazione definitiva. Fine lavori dicembre 2014, costo 6,5 milioni di euro. Queste due casse invasano 5 milioni di metri cubi di acqua.
  • Cassa Figline n 2 (Restone). Progettazione definitiva. Fine lavori prevista dicembre 2015, costo 6,5 milioni di euro, volumi 5,5 milioni dei metri cubi.
  • Cassa dei Renai, Comune di Signa. Progettazione esecutiva. Inizio lavori primo semestre 2013 Fine giugno 2015, costo 14 milioni di euro, volumi 11 milioni di metri cubi.
  • Cassa di Fibbiana, Comune di Montelupo Fiorentino. Progettazione esecutiva. Inizio lavori primo trimestre 2013 Fine giugno 2015, costo 9 milioni di euro, volumi 3,5 milioni di metri cubi.
  • Cassa di Roffia (Piaggioni), Comune di San Miniato. Lavori in corso . Termine lavori primo semestre 2013, costo 16 milioni di euro, volumi 9 milioni di metri cubi.
  • Scolmatore d'Arno1, Comune di Pontedera. Progettazione preliminare. Inizio lavori 2014, costo 45 milioni. La riprofilatura dello Scolmatore permette di aumentare la laminazione delle piene dell'Arno di circa 300 metri cubi al secondo.

Opere in corso di progettazione. Da finanziare per circa 70 milioni di euro

  • Cassa Figline n 3 (Prulli). Progettazione preliminare, costo 25 milioni di euro, volumi 5 milioni di metri cubi.
  • Cassa Figline n 4 (Leccio). Progettazione preliminare, costo 24 milioni di euro, volumi 10 milioni di metri cubi.
  • Rialzamento diga di Levane. Progettazione preliminare, costo 20 milioni di euro, volumi 10 milioni di metri cubi. Per questa opera la Regione Toscana sta lavorando per ottenere il finanziamento da parte dell'Enel.

La realizzazione della cassa di espansione dei Renai consente la messa in sicurezza dell'area della Piana fiorentina, mentre con la realizzazione della cassa di Fibbiana, della cassa di Roffia e con l'adeguamento del canale Scolmatore si massimizza la riduzione del rischio idraulico nella zona del basso Valdarno. Con il completamento di questo sistema di opere, le attuali zone urbanizzate lungo l'asta del Fiume Arno, dal Casentino a Pisa, soggette a pericolosit idraulica, sono sostanzialmente ridotte con la permanenza di limitate situazioni di criticit locali risolvibili con interventi puntuali di dimensioni e costi limitati. In questo scenario permangono zone non antropizzate soggette ad esondazione del corso d'acqua, che dovranno essere considerate vere e proprie fasce di pertinenza fluviale nelle quali inibire qualunque tipo di urbanizzazione.

Manutenzione: la riforma dei Consorzi di bonifica

La realizzazione degli interventi strutturali strategica per la prevenzione del rischio idraulico. Ma un'altra attivit ugualmente, se non maggiormente, importante per la prevenzione idraulica quella di manutenzione dei corsi d'acqua che viene trattata nella proposta di legge di riforma dei consorzi di bonifica collegata alla Finanziaria 2013. Ecco i principali obiettivi della riforma:

  • Riduzione del numero dei comprensori da 41 a 6.
  • Individuazione di un unico soggetto, il consorzio di bonifica, preposto alla manutenzione ordinaria di tutti i corsi d'acqua.
  • Approvazione di un unico reticolo idraulico regionale su cui fare manutenzione, sorveglianza e controllo.
  • Modalit chiare e trasparenti affinch ogni consorziato possa verificare il beneficio avuto.
  • Aumento dei km di corso d'acqua soggetti a manutenzione.
  • Definizioni di manutenzioni specifiche per ogni corso d'acqua in base alla singole caratteristiche di ciascun bacino idrografico.
  • Gestione unitaria di ogni corso d'acqua dalla sorgente alla foce.
  • Valorizzazione dell'attivit svolta nelle zone montane, anche per limitare l'aggravio del rischio a "valle".