Economia
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22 dicembre 2014
17:41

Bilancio in aula. Meno personale, fuori dalle partecipate, riforma della sanità

FIRENZE - Il bilancio 2015 della Toscana va in oggi in aula del Consiglio regionale per la sua discussione finale. Un bilancio che sfiora e parte con 10 miliardi – 9.925 milioni per la precisione - ma con tagli pesanti. A disposizione ci sono infatti altri 444 milioni in meno: quasi 79 per effetto della manovra Monti, altri 56 frutto dei provvedimenti assunti dal governo Letta, la differenza (309) conseguenza della legge di stabilità del governo Renzi appena licenziata dal Parlamento.
 
"Potevamo aggiungerci al coro di proteste contro i tagli – spiega l'assessore al bilancio della Toscana, Vittorio Bugli -. Abbiamo preferito accettare la sfida, consapevoli delle difficoltà che il nostro Paese è chiamato ad affrontare e misurandoci con la scelta di costruire la regione del futuro. Anche perché, se non c'è dubbio che la legge di stabilità appena approvata chiede un contributo importante al sistema degli enti locali, è anche vero che si cerca di invertire la rotta rispetto a provvedimenti di solo contenimento della spesa".
 
"Responsabilità e sfida". Sono queste le parole d'ordine richiamate dall'assessore. " Riorganizzando anche la macchina regionale – prosegue l'assessore – ma senza mettere in discussione due concetti che hanno sostenuto il nostro agire fino ad oggi: lavoro e solidarietà". Un bilancio dunque costruito su 5 pilastri:
  1. sul risparmio, che arriverà dalla riduzione del personale ricorrendo ai prepensionamenti e gli esuberi e la riorganizzazione della macchina e delle linee di comando, con un unico direttore generale, in modo da raccogliere più velocemente gli input della giunta regionale;
  2. sull'uscita della Regione da tutte le partecipate, eccetto società in house a finanziaria Fidi Toscana. Costituzione di un polo aeroportuale regionale e affidamento del trasporto pubblico locale su gomma ad un'unica azienda su scala regionale. Integrale finanziamento del tpl, gomma e ferro, con 540 milioni;
  3. sulla riforma della sanità, fondata sulla riorganizzazione e razionalizzazione del sistema sanitario regionale;
  4. sugli investimenti, in crescita. Fra cui i 170 milioni per la darsena Europa del porto di Livorno; il raddoppio della ferrovia Lucca-Pistoia (200 milioni) assieme a Rfi, il rifinanziamento del fondo di garanzia per la messa in sicurezza sismica e l'efficientamento energetico degli edifici; la diffusione della banda larga dove ancora non c'è; il rifinanziamento dei contratti di solidarietà; il progetto per la non autosufficienza (80 milioni) o le agevolazioni fiscali per la famiglia e le imprese;
  5. sull'estensione della gestione in anticipo del nuovo ciclo dei Fondi strutturali UE con l'obiettivo di tenere alto il livello di spesa nella fase di passaggio tra la fine del vecchio ciclo e l'avvio del nuovo (2014-2020).
I tagli penalizzano la capacità di spesa
 
Nel dettaglio il portafoglio regionale passa da una capacità di spesa di 2,2 miliardi di qualche anno fa a 1,4. Un bilancio dove sanità e sociale pesano, come sempre, per oltre il 67 per cento (6.690 milioni). Queste almeno le cifre di partenza: ci sono infatti partite, risorse e trasferimenti che all'inizio dell'anno non possono ancora essere contabilizzate. Un bilancio dove, sanità a parte, le entrate per coprire la spesa corrente ammontano a 1.440 milioni e 1.743 sono destinati agli investimenti di cui 1.618 coperti da prestiti o mutui. Un bilancio dove appunto per la prima volta saranno previsti esuberi e prepensionamenti: 250 in due anni solo nelle fila dei dipendenti della Regione.
 
A guardare bene rispetto alle previsioni iniziali 2014 c'è 1 miliardo in più. Ma la spiegazione è tecnica: dal 2016 gli investimenti non si potranno più pagare ricorrendo a prestiti e varrà il criterio del pareggio di bilancio. Anche nel 2015 le maglie saranno in parte più strette. Tradotto: gli investimenti si faranno con risparmi, trasferimenti dello Stato e fondi europei. La Regione ha scelto per questo di anticipare il più possibile quanto aveva in programma nei prossimi due anni. 
 
Sul personale la Regione risparmierà a regime qualcosa come 16 milioni. Altri 7 milioni arriveranno dal taglio dei costi della politica, con il consiglio regionale che passerà dal prossimo anno da 55 a 40 consiglieri e la giunta da 10 a 8 assessori. 
 
Tasse ferme e qualche sconto in più
 
Le tasse non aumenteranno. Anzi in qualche caso ci sono pure buone notizie e diminuiranno. L'addizionale Irpef rimane la stessa. Sull'Irap, l'imposta sulle attività produttive, sono confermate le agevolazioni per start up e imprese innovative così come avrà uno sconto (0,5 punti in meno) chi toglie le slot macchine dai propri esercizi. Al  contrario avrà un'aliquota maggiorata di 0,3 punti chi le tiene. In conseguenza della riforma dell'Irap decisa dal governo e dal parlamento  - con quanto speso per gli stipendi che andrà tolto dalla base su cui viene pagata la tassa - molti pagheranno di meno. Il bilancio regionale dovrà rinunciare ad una cinquantina di milioni sui 150 finora incassati dalla parte 'manovrabile' della tassa: il resto dell'imposta 'regionale', la parte più grossa - finisce invece in un fondo statale che serve a finanziaria la sanità. Buone nuove anche sul bollo auto: nel 2015 viene reintrodotta un'esenzione di tre anni sui veicoli oggetto di trasformazione da benzina a Gpl o metano. Sconti anche per le aziende di autonoleggio. Si conferma l'impegno a sostenere la lotta all'evasione fiscale e all'illegalità.
 
Risparmi su immobili
 
Due milioni di euro sono attesi dalla vendita di immobili. Sugli affitti l'obiettivo è addirittura azzerarne la spesa, che oggi ammonta a 2 milioni l'anno e nel 2012 era pari a 3,8. Altri risparmi saranno il frutto di acquisti centralizzati e gare per il risparmio energetico.