Economia
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7 novembre 2013
15:31

Biotech e farmaco, dalla Regione contributi al settore per oltre 70 milioni

FIRENZE - La Toscana una delle regioni pi compettive nel comparto delle scienze della vita, grazie al peso crescente di Universit e centri di ricerca pubblici e privati, alla presenza di una  qualificata produzione industriale dove la farmaceutica fa la parte del leone, collocando la regione al terzo posto a livello nazionale dopo Lombardia e Lazio, con circa 20 imprese, di cui 4 multinazionali e una serie di piccole e piccolissime aziende, che rappresentano il 13% del fatturato complessivo nazionale del settore e danno lavoro a circa 6 mila addetti. A queste vanno aggiunte le circa 30 imprese che operano nel settore biotech, il 14% delle imprese a livello nazionale e contano oltre 3 mila lavoratori. Nel settore biotech, in particolare, la Toscana vanta un primato nel settore  ricerca e sviluppo, con oltre 600 ricercatori che si aggiungono ai circa 800 che operano nella farmaceutica. 
Lo ha ricordato l'assessore alle attivit produttive Gianfranco Simoncini intervenuto oggi  all'incontro organizzato a Siena, nell'aula magna del Polo scientifico, sul tema "Biotech e farmaco, nuove possibilit di cura, un'opportunit per il paese".   
 
"E' un patrimonio in competenze, ricerca e occupazione ha detto Simoncini che deriva dalle particolari condizioni esistenti in Toscana: presenza di universit e centri di ricerca medica e biotecnologica, grandi imprese  multinazionali e tante piccole e piccolissime aziende con una forte propensione all'innovazione. Un patrimonio che la Regione intende non solo salvaguardare, ma anche valorizzare ed accrescere, consapevole che questo settore costituisce una sorta di cartina di tornasole dello sviluppo italiano. E' qui, infatti, che si concentrano competenze avanzate e professionalit specialistiche innovative e un forte intreccio fra ricerca, trasferimento tecnologico e mondo produttivo".
 
E' proprio la presenza di questo quadro che ha spinto alla creazione del Distretto delle scienze della vita, nell'ambito del quale sar possibile far fare un salto di qualit alle politiche dell'innovazione  e del trasferimento tecnologico, alle iniziative per rendere pi competitive le imprese a livello internazionale, anche attraverso l'attivit dei poli d'innovazione, che ne costituiscono una sorta di braccio operativo e di  interfaccia fra ricerca e imprese".
 
A contribuire a orientare il settore della farmaceutica e delle scienze della vita verso obiettivi sempre pi alti di qualit e innovazione sono anche gli investimenti in ricerca e sviluppo che la Regione ha finanziato grazie al Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale.
 
"Ad oggi ha detto Simoncini sono stati approvati 54 progetti (14 nel settore biotech, 7 nella farmaceutica, 33 nei dispositivi medicali, che coinvolgono 110 aziende e centri di ricerca per un investimento complessivo di 120 milioni a fronte di un contributo regionale di circa 70 milioni". 
 
Un risultato pi che incoraggiante, a dimostrazione di una vocazione che la Regione intende continuare a sostenere anche con la prossima stagione di fondi europei. Cos come continueremo ha affermato a incoraggiare con incentivi ad hoc le imprese toscane a fare rete, per aiutarle a fare gli investimenti necessari ad essere pi competitive sui mercati internazionali. Per questo obiettivo puntiamo anche su strumenti come quello dei protocolli realizzati con le imprese, a livello territoriale, per consentirne lo sviluppo e il radicamento nel territorio, favorendo nel contempo l'occupazione e gli investimenti di qualit ".
 
Ma anche in questo caso, ha avvertito Simoncini, per quanto la Regione faccia la sua parte, sar necessario un intervento a livello nazionale.  "Ci auguriamo politiche nazionali per il settore ha  concluso Simoncini che consentano, fra l'altro, di semplificare le procedure e i tempi di attesa per la messa sul mercato dei prodotti innovativi, in modo da adeguare il nostro paese agli standard europei pi avanzati, a tutto vantaggio delle imprese ma anche del sistema sanitario e delle possbilit di cura dei cittadini".