Ambiente
28 novembre 2011
16:05

Bonifiche a Scarlino, le Istituzioni fanno chiarezza

FIRENZE Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comune di Scarlino, in relazione alle dichiarazioni apparse sulla stampa riguardo l'area di bonifica nel comune di Scarlino da parte del Forum ambientalista grossetano precisano che:

Al momento della sottoscrizione dell'"Accordo Colline Metallifere" risultavano presenti nella Piana di Scarlino alcuni siti per i quali era stata gi eseguita la bonifica o era in corso la bonifica dei suoli contaminati. L'area dei bacini di propriet oggi del Comune di Scarlino, al momento della sottoscrizione dell'accordo risultava gi bonificata e certificata, a seguito di un progetto redatto nel 1987 nel totale rispetto delle normative vigenti, per la matrice suolo ed in monitoraggio per la matrice acque sotterranee. Ci detto, presso gran parte di questi siti era ed tuttora in corso una messa in sicurezza d'emergenza della falda, attivata attraverso un intervento di emungimento e depurazione (pump&treat) delle acque sotterranee. Si tratta delle aree presso le quali stanno intervenendo Scarlino Energia, Nuova Solmine e Syndial che sono obbligate alla bonifica dei siti di propriet . Non vero dunque che tutti i siti in questione sono certificati dalla Provincia di Grosseto sia per il suolo che per le acque: la certificazione esiste solo per i suoli. Mentre per le acque, in accordo con le previsioni del Piano Provinciale di Bonifica e con l'"Accordo Colline Metallifere", sar realizzato un progetto, che ha il grandissimo valore di essere unitario e proprio per questo si chiama "Progetto Unitario" che, superando la frammentariet dovuta a diversi interventi non coordinati reciprocamente, definir perimetro e tipologia d'intervento di bonifica. A tale Progetto Unitario partecipano il Comune di Scarlino, Scarlino Energia, Tioxide, Syndial e Nuova Solmine, cio tutti i soggetti che operano o hanno operato nell'ambito della zona industriale del Casone, la cui prima fase, quella di progettazione appunto, dovr essere ultimata entro marzo 2013.

Per quanto riguarda i costi, non vero che a pagare saranno i cittadini. Il criterio utilizzato per la ripartizione dei costi di bonifica della falda il medesimo impiegato anche per i Siti d'Interesse Nazionale, per i quali il procedimento amministrativo in capo al Ministero dell'Ambiente. I costi della depurazione della falda saranno ripartiti in parti proporzionali alle aree di superficie di propriet tra tutti i quei soggetti che ai sensi di legge sono tenuti a intervenire. In questo caso tra tutti i privati (Nuova Solmine, Scarlino Energia, Syndial, Tioxide) e il Comune di Scarlino se dalle verifiche che verranno svolte in sede di progetto, risulter che il sito di sua propriet necessita di un ulteriore intervento.