Ambiente
3 marzo 2011
17:24

Bramerini su Arpat: 'Una mole di lavoro complesso, delicato e comunque da coordinare'

FIRENZE - Milletrecentocinquantaquattro conferenze dei servizi nel 2009 con la presenza obbligatoria di un dirigente e 8124 pareri emessi.

Sono solo due dei numeri della intensa attivit svolta dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. Numeri che l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini ha riferito in Consiglio regionale e su cui interviene dopo le esternazioni del consigliere regionale Giuseppe Del Carlo che ha definito "scandaloso" il numero dei dirigenti Arpat.

Scorrendo le cifre, nel 2009 l'Arpat ha svolto12932 sopralluoghi e 1854 monitoraggi. Nel dettaglio, 683 sopralluoghi sull'aria, 3314 sulle acque superficiali, 1314 sugli scarichi, 921 sugli agenti fisici, 909 sulle bonifiche da amianto, 86 sulle cave, 830 sui rifiuti, 55 sulle aziende a rischio di incidenti rilevanti, 203 sull'PPC, 111 sulla VIA VAS GIM, 1427 sulle attivit agroalimentari e 3079 sulla balneazione.

E poi, un milione sono le determinazioni analitiche effettuate e oltre 50mila i campioni analizzati dalle varie matrici ambientali (Aria, acqua suolo).

"Una mole di lavoro che definirei complesso e consistente comunque da coordinare - sottolinea Bramerini - E' bene precisare che alcune di queste attivit sono legate alla materia sanit , visto che dal 1995 le agenzie regionali svolgono anche le funzioni che fino a allora erano delle Usl. E' dalla sanit infatti che si originato il primo nucleo Arpat la cui prima dotazione organica nel 1999 era di 190 dirigenti. E va inoltre precisato che tutto il personale Arpat inquadrato col contratto della Sanit che prevede nel rapporto dirigenti/comparto un numero pi alto di quanto previsto per esempio nel contratto degli enti locali, e figure specialistiche di livello dirigenziale (soprattutto nello specifico ruolo sanitario).

In Arpat oggi il rapporto dipendenti /dirigenti di uno a sette. La media nazionale segna 7,5. L'istituto della delega di funzioni dirigenziali a favore di personale del comparto si rivelato inapplicabile, in quanto il numero e la frequenza delle Conferenze dei servizi cui Arpat chiamata a presenziare, avrebbe richiesto un utilizzo non saltuario della delega, con conseguenti possibilit di rivendicazioni di mansioni superiori da parte del personale delegato".