Agroalimentare
5 maggio 2011
11:00

Caccia allo storno: si chiede la riapertura. Salvadori: 'Il Governo si attivi al più presto'

FIRENZE – In 5 anni, dal 2005 al 2009, in Toscana  sono stati accertati e liquidati circa 10 milioni di euro quale risarcimento agli agricoltori per i danni ai raccolti prodotti dalla fauna selvatica.  I danni maggiori, oltre 6 milioni di euro, sono quelli causati dai cinghiali, seguono gli altri ungulati (cervi, caprioli, daini) e in terza posizione l'avifauna, cioè gli uccelli. Rispettivamente i danni risarciti agli agricoltori nello stesso periodo di tempo sono di circa 2 milioni e 1 milione di euro. Fra gli uccelli gli storni sono fra i maggiori imputati  con oltre la metà dei risarcimenti pagati per danni a loro riconducibili.

Nell'ultimo anno le azioni di prevenzione e contenimento messe in atto sul territorio hanno consentito di limitare i danni riconducibili ai cinghiali e alle altre specie di selvaggina, ma il trend che riguarda lo storno è invece crescente. "La Toscana – ha detto l'assessore regionale all'agricoltura e alla caccia, Gianni Salvadori, che oggi ha preso parte ad una conferenza stampa con il presidente nazionale di Federcaccia, Gian Luca Dall'Olio e il vicepresidente regionale Claudio Tani  – ha pagato nel 2010 per i danni da storni circa 170 mila euro, il 300 per cento in più rispetto al 2009.  E il 2010 è stato l'unico anno nel quale non è stata concessa la caccia in deroga a questa specie, che ormai in Toscana conta decine di milioni di esemplari e non può certo essere considerata in via di estinzione."

Le associazioni degli agricoltori più volte hanno richiesto che si possa tornare a cacciare lo storno, che oggi è specie protetta in Italia, e ugualmente hanno fatto le associazioni dei cacciatori. Tra gli argomenti portati a supporto della richiesta c'è la constatazione  che l'Italia è il solo Paese nel bacino del Mediterraneo dove lo  storno (sturnus vulgaris) non è compresa fra le specie cacciabili. Invece lo storno &egra ve; ammesso al prelievo venatorio in Francia, Spagna, Grecia, Malta, Cipro, Portogallo, Ungheria, Romania e Bulgaria, paesi che fanno parte dell'Unione Europea e dove lo storno è inserito nei calendari venatori a seguito di "autorizzazione" dell'Unione Europea, senza bisogno di provvedimenti di deroga come avvenuto in Toscana in anni passati.

Lo storno inoltre è stato inserito dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN-Gruppo di studio sulle specie invasive) fra le 100 specie aliene  più dannose al mondo. In territorio italiano, e toscano in particolare,  si lamentano particolarmente danni alle coltivazioni pregiate (vite,olivo, frutteti, seminativi), pericoli per le città d'arte, i manufatti e i monumenti,  e pericoli per l'ambiente. L'invasività della specie metterebbe a rischio la sopravvivenza e la riproduzione di altri uccelli autoctoni.

"La Regione Toscana – sottoline a l'assessore regionale all'agricoltura e alla caccia, Gianni Salvadori - ha deciso di collaborare alle iniziative di approfondimento di queste tematiche organizzate da enti locali, quali le province di Pistoia, Firenze e Pisa e da associazioni quali la Federcaccia nazionale perchè occorre fare chiarezza una volta per tutte sulle strade da seguire.  Al momento, dopo la firma del Ministro dell'Agricoltura sulla nuova richiesta di inserimento dello storno fra le specie cacciabili, occorre che con la massima sollecitudine questa venga trasmessa dalla Presidenza del Consiglio alla Commissione Europea, sperando in un esito favorevole. In caso contrario, dovremo proseguire con le deroghe, ma non più con le incertezze giuridiche del passato.

Nei prossimi giorni a  San Rossore (Pisa) e a Pistoia si terranno due importanti iniziative di carattere nazionale che hanno in comune la tematica della cacciabilità dello storno. Nel caso dell'iniziativa promo ssa da Federcaccia a San Rossore (appuntamento il 19 maggio)  la tematica sarà quella della del reinserimento dello storno fra le specie cacciabili per l'Italia da parte della Commissione Europea.   Quella promossa dalle province di Pistoia, Pisa e Firenze (appuntamento all'Auditorium di Larciano il 20 maggio) riguarderà la possibilità di prelievo venatorio in deroga, come avvenuto fino al 2009. La Regione Toscana – conclude Salvadori – è disponibile a fare la sua parte, nell'una e nell'altra ipotesi."

Alla conferenza stampa tenuta oggi a Firenze hanno preso parte, insieme all'assessore Salvadori, il presidente nazionale di Federcaccia, Gian Luca Dall'Olio, l'assessore provinciale di Pistoia, Rino Fragai, di Pisa, Giacomo Sanavio,  e la vicepresidente della provincia di Firenze Laura Cantini.