Turismo Agriturismo
22 ottobre 2018
15:59

Cammini, dall'Abbazia di Spineto tanti spunti e idee per una gestione condivisa

FIRENZE Dotarsi di strumenti comuni per misurare l'impatto a livello locale; individuazione di una cabina di regia unica; potenziare l'accoglienza sostenibile; creare un'immagine e una promozione  coordinate; regole condivise e comuni riguardo alla manutenzione; ruolo dell'associazionismo e censimento dei soggetti coinvolti. Sono alcuni degli spunti emersi al termine della due giorni che si tenuta la scorsa settimana presso l'Abbazia di Spineto a Sarteano (SI). Spunti che confluiranno nel documento di sintesi del lavoro, la Carta di Spineto', con linee guida e programmi concreti concordati tra le sei Regioni, che in fase di stesura finale.

Toscana in cammino... verso le altre Regioni. Politiche regionali sui cammini. Itinerari culturali nelle Regioni dell'Italia centrale' il titolo dell'incontro, organizzato da Regione Toscana e AEVF (Associazione Europea delle Vie Francigene), che si tenuto gli scorsi 18 e 19 ottobre. Due giorni di dialoghi, brainstorming collettivi, sondaggi in tempo reale, alternati a riunioni in plenaria e a gruppi tematici. Sei Regioni (Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche e Lazio) al lavoro per consolidare la rete di cammini interregionali e promuoverla attraverso la costruzione di un prodotto turistico complesso.

"Un'iniziativa partita dalla Regione Toscana - afferma Stefano Ciuoffo, assessore al turismo - che subito diventata terreno comune condiviso da tutte le Regioni che vi hanno preso parte, un progetto pilota che ha dato il via ad un  dialogo sul tema dei cammini e che rappresenta un circolo virtuoso per tutti gli attori coinvolti. Una strategia che lega un turismo lento', sostenibile, esperienziale con un'opportunit di crescita e di sviluppo economico".

Il convegno ha gi ottenuto un primo successo: la regione Marche si proposta per ospitare l'evento del prossimo anno, idea approvata da tutte le Regioni, in modo da renderlo un appuntamento continuativo. Forte e trasversale la necessit di condividere le buone pratiche e collaborare per valorizzare i territori, di creare uno scambio di opinioni ed esperienze. Piace l'idea di una cabina di regia per arrivare ad atti coerenti fra le varie Regioni, con standard uniformi e volont di collaborare sul piano amministrativo.

Per gli aspetti della governance si concorda sull'utilit di avere partner comuni per ricercare fondi per progetti europei e la volont di dotarsi di strumenti comuni per misurare i dati sui cammini; l'idea di un osservatorio permanente in collaborazione tra Ministero, Universit e Regioni che aiuti a monitorare gli aspetti sui dati socio economici in modalit open data, numeri per capire quali indicatori utilizzare per misurare lo sviluppo locale e la percezione del benessere. Il ricorso ad una 'governance cooperativa' ha convinto i partecipanti che auspicano una cabina di regia unica tra le regioni coinvolte, con incontri periodici e normative condivise su ricettivit , ristorazione e criteri di manutenzione.

Molto sentita rispetto all'accoglienza la forte richiesta di favorire la consapevolezza degli abitanti locali, una sensibilizzazione del territorio nel senso pi ampio (popolazione, imprese, associazioni) per promuovere  la cultura dell'ospitalit , anche attraverso la formazione. Interessante spunto, quello di un censimento dei potenziali fornitori di servizi erogati da privati (culturali, economici, di trasporto...) al fine di integrare l'offerta pubblica e privata. Emersa anche la necessit di introdurre figure a supporto dei camminatori come gli Angeli Custodi del Pellegrino' e nuove infrastrutture leggere' come le tende del Pellegrino'. Per quanto riguarda gli aspetti legati a comunicazione e promozione si segnala l'esigenza di dare una precisa identit ad ogni cammino, individuato attraverso un'immagine coordinata, da promuovere in maniera condivisa: un modo per preservare l'unitariet del percorso, pur rispettando le differenti peculiarit territoriali. Un lavoro importante di comunicazione interna rivolto agli abitanti, per coinvolgerli come protagonisti, primi ambasciatori del proprio territorio e agli operatori economici per renderli attori del processo di promozione e comunicazione. Risorse comuni per una promozione coordinata a livello nazionale e internazionale, che permetter di ridurre i costi, come nel caso della presenza con stand a fiere di settore.

Riguardo alla manutenzione, emersa l'idea di inserire i cammini nei piani urbanistici comunali per garantire la loro percorribilit nel tempo e di redigere un disciplinare attraverso una gestione condivisa tra pubblico e privato. Oltre alla definizione di una segnaletica uniforme, stata avanzata l'idea di una georeferenziazione del percorso in coerenza con il tracciato storico. Molteplici e innovative le proposte riguardanti le Associazioni: dall'idea di identificare volontari come custodi' del cammino in un costante dialogo con gli enti locali, a quella di istituire in via sperimentale adozioni' di tappe da parte di privati e Associazioni, che possano contribuire alla corretta manutenzione del percorso. Alla fine dei lavori stato proposto un censimento di tutte le Associazioni che si occupano di cammini e proposto  un incontro di tutte le Associazioni per il prossimo anno in Toscana. Il passo successivo alla stesura finale della Carta di Spineto, sar la proposta formale di un protocollo d'intesa tra le Regioni dell'Italia centrale con cui sistematizzare le collaborazioni sui cammini.

Qualche numero al termine della due giorni:  6 Regioni, 200 Comuni, 22 associazioni, 180 partecipanti, 5 cammini, 1100 km di percorsi, 50 sondaggi, 2500 risposte.