Diritti
Sociale
28 ottobre 2013
9:38

Carceri, Rossi scrive a Napolitano e Cancellieri e lancia il modello Toscana

FIRENZE - Una lettera inviata al presidente Giorgio Napolitano e al ministro Annamaria  Cancellieri e un'idea per cercare di risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Questo il tema dell'intervista al presidente della Regione Enrico Rossi pubblicata oggi dal QN, che riproponiamo nella versione integrale (disponibile anche il documento in versione pdf):

Presidente, svuotiamo le carceri . La Toscana lancia l'idea-modello

di Sandro Bennucci

HO SENTITO il dovere di rispondere al messaggio inviato alle Camere dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scrivendo a lui e al ministro della giustizia, Annamaria Cancellieri: se la proposta che faccio verr accolta, nel giro di 6 mesi saranno avviati a misure alternative (arresti domiciliare o affidamento in prova) almeno 300 tossicodipendenti detenuti in Toscana .

Preoccupato? No, Enrico Rossi addirittura sconvolto dalle cifre che rimbalzano sul suo tavolo: gli istituti penitenziari di questa regione rischiano di esplodere. Hanno una capienza massima di 3.261 carcerati ma in realt , ormai da tempo, registrano 4.168 presenze. Sovraffollamento inumano, oltre che pericoloso. Capace di forti stati di disagio, con forme di violenza incontrollabili. Fino ai suicidi.

Ci sono 907 detenuti in pi , di cui almeno 300 potrebbero uscire beneficiando delle misure alternative. Infatti, ben 1.186 reclusi sono conseguenza della legge Giovanardi-Fini, che mette marijuana e hashish sullo stesso piano di cocaina ed eroina e reintroduce il limite di quantit , oltre il quale l'uso personale diventa spaccio.

Rossi pensa che la revisione della Giovanardi-Fini abbia pi efficacia di un provvedimento di amnistia o indulto. Ma c' il rischio che passi molto tempo prima che la maggioranza parlamentare che sostiene il governo Letta, cos divisa sui temi della giustizia, possa trovare un faticoso accordo. Da qui la mano tesa della Toscana: l'iniziativa che, portata avanti insieme agli uffici regionali del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) e al Ministero, potrebbe trasferire i detenuti tossicodipendenti in strutture di accoglienza pi adeguate. Con la collaborazione della Regione.

Presidente Rossi, lo sa che in Parlamento giacciono varie proposte svuota carceri ?

S , ma a quanti pestaggi e a quanti suicidi dovremo ancora assistere prima che si faccia qualcosa di veramente concreto? C' un'emergenza alla quale bisogna porre rimedio in tempi brevissimi. Anche le Regioni devono avvertire il richiamo di Napoletano: la Toscana pronta a fare la sua parte e a farsi carico di un esperimento che potrebbe poi essere esportato in tutt'Italia .

Ma a chi spetterebbe, praticamente, la decisione di avviare i detenuti tossicodipendenti alle misure alternative?

Il progetto dovr essere costruito insieme al Coordinamento nazionale delle comunit di accoglienza. Ma naturalmente sar il magistrato, in piena autonomia, a valutare le condizioni giuridiche, caso per caso .

Considerata la scarsit di spazi (mancano anche residenze protette per anziani e disabili) dove pensa di ricavare 300 posti per persone che, comunque, dovranno essere sorvegliate?

Almeno 30-40 posti saranno disponibili, gi da novembre, in strutture gestite da organizzazioni aderenti al coordinamento delle comunit di accoglienza. Gli altri saranno progressivamente a disposizione anche fra quelle che abbiamo usato per l'emergenza profughi del Nord Africa. La Regione Toscana disponibile ad assumersi gran parte delle spese di questo progetto che stimiamo possano raggiungere i 4 milioni l'anno .

Ci sono molte emergenze in questo momento, compresa quella idrogeologica, che vede la Toscana periodicamente devastata da frane e alluvioni: perch lei mette in cima alla sua agenda il sovraffollamento delle carceri che competenza dello Stato?

Per una questione di civilt , oltre che di ordine pubblico. La Regione non pu far finta di non vedere quello che succede a Sollicciano, a Livorno e in altri istituti di pena strapieni. Del resto, l'assistenza sanitaria nostra. Noi interveniamo nelle carceri per fornire i materassi e il loro periodico rinnovo, oltre a un kit igienico per i detenuti. E a Firenze, alla Madonnina del Grappa fondata da don Facibeni, stiamo realizzando una casa famiglia per le mamme carcerate a Sollicciano, con l'obiettivo di ospitarle insieme ai loro bambini da zero a tre anni. Perch non giusto che degli innocenti, cos piccini, vivano da reclusi .

Quale segnale aspetta dal ministro Cancellieri?

Che dia il via libera a un accordo di programma Ministero-Regione Toscana. Entro qualche settimana si potrebbe fare il primo trasferimento di una trentina di detenuti. Penso che, nel giro di 6 mesi, 300 tossicodipendenti possano lasciare il carcere. Anche cos si risponde allo spirito del messaggio di Napolitano .

sandro.bennucci@lanazione.net

SPAZI SATURI Gli istituti penitenziari toscani hanno una capienza di 3.261 unit , ma alla data del 30 giugno 2013 i detenuti presenti erano 4.168. Oltre il 50% di questi composto da stranieri e 1.186 detenuti sono tossicodipendenti.

COME SFOLTIRE L'iniziativa voluta e seguita dal governatore della Toscana in 6 mesi riduce di 300 il numero dei detenuti nelle carceri, e li trasferisce (per scontare la pena o comunque trascorrere il tempo in attesa di giudizio) in strutture di accoglienza pi adeguate.

IL PRIMO PASSO Entro qualche settimana potrebbe diventare operativo un primo trasferimento di circa 30 detenuti in strutture di accoglienza ed entro alcuni mesi si potrebbe completare il trasferimento di tutti e 300 detenuti individuati.