Cultura
21 aprile 2016
16:08

Castelnuovo Garfagnana festeggia i 500 anni dell'Orlando Furioso

FIRENZE - A 500 anni esatti della pubblicazione dell'Orlando Furioso (l'editio princeps infatti del 22 aprile 1516) Castelnuovo celebra il soggiorno di Ludovico Ariosto in Gargagnana con una nutrita serie di iniziative presentate stamani a Firenze dalla vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni e dal sindaco Andrea Tagliasacchi. Sono previste due mostre, un documentario sul rapporto fra Ariosto e la Garfagnana, un convegno nazionale, un evento di rievocazione storica. Tutto ruotante su uno dei principi cardine delle politiche toscane sulla memoria, l'attualizzazione del passato.

 

Sia la mostra di pittura Possenti incontra Ariosto, prevista per luglio nella Rocca di Montalfonso, sia l'Orlando Curioso alla Fondazione Lazzareschi di Porcari (Lucca) in novembre, mostra che reinterpreta il Furioso in chiave fantasy sotto l'egida di Lucca Comics, vanno proprio in questa direzione: ripensare l'immensa eredit culturale del poema ariostesco, il suo portato di storie favolose preannunciato sin dal primo, celeberrimo suo verso Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, in una chiave contemporanea, capace di affascinare e incuriosire le nuove generazioni quanto quelle precedenti.

 

Ludovico Ariosto, al servizio di Alfonso I D'Este, aveva assunto l'incarico di Commissario Ducale per la provincia di Garfagnana dal 1522 al 1525, e abit la Rocca che porta il suo nome, attualmente oggetto di un importante restauro. "Furono anni di lavoro proficuo per l'autore, che lavor all'ampliamento e alla revisione linguistica del suo poema ha ricordato la vicepresidente Barni -. La lingua della definitiva edizione del Furioso infatti profondamente diversa da quella delle edizioni precedenti; i cambiamenti sono dovuti alla scelta dell'autore di passare dal padano illustre al volgare fiorentino, secondo i dettami espressi dal Bembo nelle sue Prose della volgar lingua del 1525. Il padano prevedeva un lettore cortigiano, ferrarese o comunque locale; il volgare fiorentino, invece, indica un allargamento del pubblico oltre i confini della corte e del ducato".