Cultura
6 aprile 2012
13:23

Centenario morte di Pascoli: Barga ha ospitato oggi la celebrazione

BARGA (LU) Una galleria di tricolori ha accolto stamani a Barga gli ospiti, illustri o meno, arrivati a festeggiare il centenario della morte di una delle glorie poetiche nazionali, Giovanni Pascoli. La cerimonia vera e propria ha avuto un prologo presso la casa del poeta sul Colle di Caprona, dove la senatrice Maria Pia Garavaglia e il sottosegretario ai beni culturali Roberto Cecchi hanno scoperto la targa che intitola la terrazza panoramica prospiciente la villetta alla sorella di Pascoli, Mari . Non mancava davvero nessuna delle autorit civili e militari della zona, ma c'era anche una numerosa partecipazione di cittadini; una platea imponente, che ha portato un omaggio sentito ad uno dei letterati cui si deve senza dubbio un contributo importante alla crescita della coscienza nazionale attraverso il suo prezioso lavoro artistico, ma anche di studioso del latino e dell'opera dantesca.

Il saluto inviato dal ministro ai beni culturali Lorenzo Ornaghi, impossibilitato a partecipare di persona da impegni di governo e letto dal sindaco di Barga, Marco Bonini, ha aperto la commemorazione al Teatro dei Differenti gremito in ogni ordine dei posti. Hanno portato il loro contributo studiosi del poeta, il presidente della Fondazione Pascoli Alessandro Adami, il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, il senatore Andrea Marcucci. E' stato anche presentata la moneta da due euro che sar immessa sul mercato in 15 milioni di pezzi a partire dal prossimo 23 aprile dedicata al poeta, la cui effige campeggia su uno delle facce.

"La celebrazione del centenario della morte di Giovanni Pascoli un'occasione che la Regione Toscana non poteva mancare per la sua importanza storica, ma soprattutto simbolica ha sottolineato nel suo intervento l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti . Ricorda infatti l'importanza essenziale della cultura come collante del sapere collettivo, baluardo delle coscienze che devono sempre conservare la loro capacit di rimanere libere in ogni situazione. Per questo motivo ha concluso l'assessore Scaletti pur coscienti delle ricadute economiche che la cultura sa produrre, non potremo mai considerare quello economico il suo fine ultimo".