Lavoro
9 maggio 2013
14:59

Chiusura cronache Unità, Simoncini: 'Preservare le voci del territorio'

FIRENZE - "L'Unità deve essere preservata e soprattutto deve essere preservata la sua capacità di rappresentare i territori", così l'assessore regionale al lavoro ed alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha manifestato la propria solidarietà e quella della Regione Toscana ai dipendenti del quotidiano  L'Unità. L'assessore ha partecipato ad una delle due conferenze stampa gemelle organizzate dai giornalisti della testata a Firenze e Bologna per denunciare la volontà dell'azienda editrice di chiudere le redazioni della Toscana e dell'Emilia Romagna.

"Come Regione Toscana - ha detto Simoncini - siamo disponibili ad attivarci, insieme ai colleghi dell'Emilia Romagna, per sollecitare un tavolo per avviare il confronto con l'azienda. In questo momento difficile per l'editoria non possiamo perdere ulteriori voci, perchè il rischio è che ci sia un concentramento delle testate in mano a pochi grandi gruppi monopolisti. Dobbiamo sostenere anche le voci libere dell'informazione, anche radiotelevisiva. Per questo, pur in un contesto di razionalizzazione e grande attenzione alla spesa, il tema del sostegno all'editoria è prioritario".

L'assessore  ha inoltre sottolineato l'importanza del lavoro svolto dalla redazione toscana de L'Unità e la grande attenzione riservata al tema del lavoro, elementi sottolineati anche dalla presenza all'iniziativa di numerosi rappresentanti istituzionali toscani, parlamentari, consiglieri regionali, rappresentanti della Provincia e del Comune di Firenze, delle Comunità montane, del mondo del sindacato regionale  e nazionale e dell'associazionismo.

"La chiusura delle redazioni della Toscana e dell'Emilia - spiega una nota diffusa dai giornalisti de L'Unità - fa parte di un piano industriale che prevede anche una riduzione della foliazione del giornale e un forte aumento del livello di solidarietà tra i lavoratori. Tagli a cui non corrisponde un adeguato piano di rilancio". Secondo i lavoratori è incomprensibile la scelta della casa editrice Nuova Iniziativa Editoriale di diminuire la presenza della testata nelle regioni nelle quali si concentra il 40% del venduto e degli abbonamenti. "In un momento in cui la politica chiede a gran voce di ripartire dai territori - dice la nota - le scelte aziendali sembrano andare in senso diametralmente opposto".