Salute
11 giugno 2011
12:26

Cocaina nemica del cuore, uno studio della Fondazione Monasterio

FIRENZE - La cocaina dannosa anche per il cuore. Lo conferma uno studio della Fondazione Gabriele Monasterio Cnr-Regione Toscana, condotto in collaborazione con la Asl 5 di Pisa e i Sert (Servizi per le tossicodipendenze) toscani. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su "Heart", prestigiosa rivista cardiologica.

"Mi congratulo con i ricercatori della Fondazione Monasterio, con la Asl 5 e con i Sert della Toscana, per gli esiti di questa ricerca, che senza dubbio contribuisce a far progredire gli studi sull'argomento e a migliorare gli interventi sul piano sia della prevenzione che della terapia - il commento dell'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - I risultati di questo progetto hanno confermato come l'abuso cronico di cocaina, oltre ad avere effetti di tipo cerebrale e neurologico, possa essere considerato di fatto una pericolosissima causa di cardiopatia, le cui conseguenze meritano di essere valutate nel lungo termine".

"La cocaina, oltre ad avere altri effetti, dannosa per il cuore - spiega Michele Emdin, coordinatore della ricerca, condotta assieme a Giovanni Aquaro e Massimo Lombardi, tutti della Fondazione Monasterio, e Milo Meini, della Asl pisana - Il nostro studio ha rilevato un'elevata presenza di cardiotossicit in persone con abuso cronico di cocaina. La risonanza magnetica cardiaca ha dimostrato nell'83% dei soggetti studiati la presenza di segni di danno miocardico cronico (fibrosi) o acuto (edema). In particolare, un'elevatissima presenza di esiti fibrotici miocardici tossici si sono riscontrati in soggetti che assumevano insieme cocaina e alcol. Malgrado la giovane et media di questa popolazione, il 23% ha evidenziato un danno cicatriziale di tipo ischemico, del tutto simile a un infarto miocardico".

Nel 2010 stata completata una sperimentazione promossa dalla Regione con i Sert toscani, coordinata da Milo Meini, per il trattamento e la riabilitazione di persone con dipendenza da cocaina e per una ricerca sui danni correlati. Al trattamento farmacologico si associata una psicoterapia residenziale, in cui i pazienti sono stati sottoposti a un protocollo di screening, per identificare tra i consumatori la popolazione a rischio di eventi fatali e stabilire le opportune misure terapeutiche. "E' di questa fase che si occupata la Fondazione Monasterio - chiarisce Emdin - All'iter ordinario di valutazione diagnostica, che prevede una valutazione tossicologica, psichiatrica, internistica e sociale, si unita un'indagine cardiologica mirata, che si avvalsa di metodiche diagnostiche per biomarcatori cardiospecifici, segnali e immagini convenzionali, ma anche dell'impiego della risonanza magnetica, per ottenere una raffinata analisi delle strutture del cuore". I risultati sono quelli riferiti sopra. Questo il primo lavoro a studiare con l'ausilio della risonanza magnetica tossicodipendenti completamente asintomatici per sintomi cardiaci e a svelare una elevatissima prevalenza di danno miocardico non riscontrabile con la valutazione cardiologica corrente.

Malgrado la sua assunzione sia illegale, negli ultimi dieci anni l'uso di cocaina in costante crescita in Europa occidentale e Nord America. E' la droga pi comune consumata da quanti chiedono soccorso ai dipartimenti di emergenza, ed la prima causa di morte per droga in Usa. Il suo largo utilizzo attribuibile alla facilit di assunzione, alla pronta disponibilit di sostanza relativamente pura, al costo abbastanza basso, e alla percezione distorta che il suo uso 'ricreazionale' sia sicuro. "Invece - ribadisce Emdin - oltre agli altri effetti, la cocaina dannosa anche per il cuore. Il primo infarto miocardico indotto dalla 'polvere bianca' stato descritto nel 1982 e da quel momento la sostanza stata messa in relazione con la comparsa di numerose complicanze cardiovascolari acute e croniche, o di modificazioni strutturali miocardiche associate talvolta ad aritmie anche letali, e a morte improvvisa".