Salute
Sociale
13 maggio 2013
13:30

Codice Rosa, altre 5 aziende entrano nel progetto regionale

FIRENZE -  Altre 5 aziende entrano nel progetto regionale del Codice Rosa, portando cos a 10 il numero di aziende sanitarie toscane che applicano il protocollo di tutela delle vittime di violenze e maltrattamenti. Entro il 2014, il progetto del Codice Rosa dovrebbe coprire tutto il territorio toscano. Le nuove aziende, che hanno aderito al progetto dall'inizio del 2013, sono la 5 di Pisa, la 6 di Livorno, la 11 di Empoli, l'azienda ospedaliero universitaria di Careggi e quella del Meyer. Vanno ad aggiungersi alla 9 di Grosseto, capofila regionale, che ha avviato il progetto gi dal 2010, la 2 di Lucca, la 4 di Prato, la 8 di Arezzo e la 12 di Viareggio, che sono partite dal 1 gennaio 2012.

 

 

L'estensione del Codice Rosa ad altre 5 aziende stata approvata stamani dalla giunta, con una delibera proposta dall'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. "Nelle aziende in cui viene applicato - osserva il presidente Enrico Rossi - il Codice Rosa sta dando buoni risultati, contribuendo a portare alla luce casi di violenza che altrimenti resterebbero sommersi, a tutelare le vittime, a perseguire i responsabili. Con la delibera di oggi, le aziende che aderiscono al progetto salgono a dieci, entro il 2014 il Codice Rosa sar in funzione in tutte le aziende toscane".

 

"La forza del progetto del Codice Rosa - dichiara l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - il lavoro di squadra: mettere in rete tante competenze diverse, medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, magistratura, forze dell'ordine, associazioni, centri antiviolenza, per fare un'azione coordinata a sostegno delle fasce deboli, e nello stesso tempo perseguire gli autori dei reati. L'ingresso delle nuove aziende - sottolinea ancora l'assessore - conferma la volont di procedere alla graduale e progressiva estensione del progetto su tutto il territorio regionale".

 

Nel 2012, nelle 5 aziende in cui il Codice Rosa era in funzione, sono stati trattati 1.455 casi di maltrattamenti e abusi su adulti e minori: 250 a Lucca, 338 a Prato, 241 ad Arezzo, 466 a Grosseto e 160 a Viareggio. Il dato, pur se rappresentativo di sole 5 aziende, , in tutta la sua drammaticit , rilevante e ci permette di avvicinarci alla comprensione della vera dimensione del fenomeno. la punta dell'iceberg, che percepiamo molto grande ma di cui ignoriamo le reali dimensioni, perch le vittime hanno paura e non parlano, anche se nascondono il grande desiderio che qualcuno chieda loro cosa successo veramente, cosa si nasconde dietro a quella che stata dichiarata una caduta accidentale in bagno o l'urto contro uno sportello della cucina.

 

Sul totale dei dati rilevati riferito agli adulti, 1.248 sono casi di maltrattamento, 44 di abuso sessuale e 22 di stalking. necessario ricordare che il progetto non rivolto solo alle donne, ma anche ai bambini, agli immigrati, alle vittime di atti omofobici, agli anziani. Questi ultimi rappresentano una categoria tra le pi deboli, nei confronti della quale pi difficile proporre interventi che, se pur motivati dall'esigenza di tutela, richiedono in molti casi l'allontanamento della vittima, provocando il suo distacco dal nucleo familiare, unica fonte di collegamento affettivo, anche se problematico, oltre che indispensabile fonte di accudimento e sostentamento.

 

Altra fascia debole, i bambini: i dati delle 5 aziende del 2012 fanno emergere 113 casi di maltrattamento e 28 casi di abuso sessuale su minori. Per contrastare questo fenomeno, sono attivi da tempo nell'azienda ospedaliero universitaria Meyer l'Osservatorio per i diritti del bambino in ospedale e il Gruppo sull'abuso all'infanzia e all'adolescenza, G.A.I.A., creato per aiutare i minori vittime di abusi e maltrattamenti che giungono all'osservazione clinica.

 

L'adesione dell'azienda ospedaliero universitaria di Careggi permette inoltre di coinvolgere due grandi strutture di pronto soccorso, come quelle di Careggi e del CTO, e assicura la collaborazione del Centro di riferimento regionale violenza e abuso sessuale su adulti e minori, del Dipartimento assistenziale integrato materno infantile.

 

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