Completata la centrale tecnologica CT0 da 70 milioni di euro dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello

Notizie dal SST
9 maggio 2025
14:18

Completata la centrale tecnologica CT0 da 70 milioni di euro dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello

Il Polo tecnologico del Nuovo Santa Chiara: descrizione e funzione

Oggi si inaugura la fase dei collaudi funzionali della CT0, la centrale tecnologica dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello in cui è racchiuso il cuore pulsante dell’impiantistica e della logistica di tutto il complesso ospedaliero. Una imponente realizzazione costata circa 70 milioni di euro che costituisce il nucleo centralizzato destinato alla produzione delle energie per tutti gli edifici, sia nuovi sia preesistenti,  al ricovero e allo smistamento logistico delle merci ospedaliere, e che è stata progettata nell’ottica della ridondanza per garantire in sicurezza continuità di alimentazione e produzione anche in caso di black-out elettrico generale.

In cemento armato prefabbricato con soppalchi e strutture di sostegno delle componenti impiantistiche in carpenteria metallica, il Polo tecnologico si trova nell’area periferica del Nuovo Santa Chiara e si sviluppa su due piani, interrato e terra, più tre livelli ammezzati con uffici e aree a servizio degli impianti. La superficie per piano è di circa 9.700 mq mentre complessivamente l’area della centrale al piano interrato risulta pari a circa 12.000 mq. 

A livello interrato si sviluppano poi due cunicoli che corrono paralleli e raggiungono tutti gli edifici di nuova realizzazione; uno serve al passaggio degli impianti, l’altro è invece il cunicolo del personale e della logistica attraverso il quale, tramite piccoli robottini (Agv) adibiti al trasporto, le merci depositate temporaneamente nel Polo vengono continuamente smistate verso gli interrati dei vari edifici ai cui reparti sono destinate. 

Il Polo tecnologico: cuore impiantistico del Nuovo Santa Chiara

Inizialmente il Polo tecnologico doveva servire solo il nuovo ampliamento ospedaliero ma poi è stato implementato (fondi europei POR-FESR 2014-2020) per poter assolvere alla produzione delle energie anche per i vecchi edifici, in modo da dismettere le 4 centrali termo frigorifere esistenti, che lasceranno spazio al verde.

Al piano interrato si trova la centrale frigorifera, la centrale idrica e quella antincendio; quella dei gas medicinali è al piano interrato, ma all’esterno rispetto all’edificio. Al piano terra si trovano invece la centrale termica, la centrale di cogenerazione e i due vani torri evaporative; la cabina elettrica di consegna in media tensione da parte del distributore è situata all’esterno dell’edificio mentre all’interno, sempre al piano terra, si trovano la cabina di ricezione, quella di smistamento per gli edifici esistenti, la cabina elettrica a servizio del Polo tecnologico con i relativi gruppi elettrogeni di emergenza, la cabina elettrica a servizio dei cogeneratori e l’area in cui sono posizionati i gruppi di continuità rotanti (D-UPS) che garantiscono la continuità assoluta sull’intera rete ospedaliera. L’architettura impiantistica si dipana poi attraverso tubazioni e conduttori, viaggiando lungo il cunicolo fino alle sottocentrali e cabine elettriche di edificio e da queste ai piani degli altri edifici.

Il Polo tecnologico si avvale di tante grandi macchine: 2 caldaie e 3 generatori di vapore (di cui 1 per sola emergenza) ognuno dei quali di potenza termica pari a 8.5 MW, 7 gruppi frigoriferi centrifughi (per una potenza complessiva pari a 33.11 MW), 3 assorbitori (complessivamente 6.32 MW), 12 torri evaporative (potenza complessiva pari a 51,69 MW), 3 cogeneratori (da 2.3 MWe ciascuno), 4 trasformatori MT/BT (di potenza elettrica pari a 2.5 MVA ciascuno, oltre quelli di corredo alle singole macchine per cogenerazione e gruppi rotanti), 2 gruppi elettrogeni (di potenza elettrica 1.5 MWe ciascuno), 4 + 2 gruppi di continuità rotanti (2 MVA ciascuno).

Il tutto per assicurare al presidio ospedaliero l’alimentazione dei fluidi termovettori e delle energie nel rispetto ottimale dei criteri di sicurezza, resilienza e ridondanza delle apparecchiature e delle reti e in base a logiche di efficientamento energetico, ottimizzazione organizzativa e contenimento dell’impatto ambientale. Per la centrale sono state infatti adottate le migliori tecniche di controllo, monitoraggio e gestione delle emissioni in atmosfera e i numerosi gruppi centrifughi presenti utilizzano già gas refrigerante ecologico R514a di nuova generazione a effetto serra nullo.

All’interno del Polo tecnologico, oltre agli armadi per i server dati, c’è anche un locale impianti speciali dove si trova uno dei due centri stella della rete dati sanitaria (l’altro è previsto nell’Edificio 50, per ottenere una struttura di cablaggio completamente duplicata e su percorsi diversificati, per ragioni di ridondanza e alta affidabilità). C’è poi una Control room dove si trovano tutti i sistemi di controllo e gestione degli impianti tecnologici dell’intero presidio (impianti elettrici di media/bassa tensione, di climatizzazione estiva ed invernale, di sicurezza) che consente un monitoraggio continuo e una gestione integrata, garantendo tempestività di intervento e risoluzione delle problematiche in tempi ridotti.

Sicurezza garantita del sistema

Tutti i sistemi impiantistici del Polo tecnologico sono impostati in modo da garantire continuità di alimentazione e produzione anche nel periodo di picco del profilo di fabbisogno energetico e sicurezza e continuità elettrica. A integrare la fornitura elettrica esterna, già prevista in configurazione ridondata, nelle situazioni di picco della potenza elettrica prelevata dal presidio ospedaliero, sono previsti 3 cogeneratori con un funzionamento, a regime, di 2 macchine e 1 in riserva calda. Ulteriore livello di sicurezza per il Polo tecnologico è costituito dai 2 gruppi elettrogeni direttamente inseriti sulla rete in bassa tensione dell’edificio. Infine, i 4 + 2 gruppi di continuità rotanti, alimentati a gasolio, assicurano  la continuità assoluta all’intera rete in media tensione a servizio degli edifici, conformemente al livello di sicurezza richiesto per gli ambienti critici (sale operatorie, terapie intensive). Tali macchine costituiscono anche  una sorgente specificamente idonea per l’alimentazione di riserva, in grado di conferire all’intero sistema ospedaliero ulteriore resilienza in caso di blackout generale o di interruzione prolungata della fornitura elettrica da rete. Ogni gruppo rotante è dotato di un serbatoio per l’approvvigionamento del gasolio, la cui capacità garantisce il funzionamento del gruppo per circa 36 ore, tempo disponibile per assicurarsi, in caso di emergenza prolungata, il successivo rifornimento.

 Efficientamento e ottimizzazione: lo stato attuale e la previsione futura

Altro aspetto peculiare del sistema impiantistico di centrale è l’attenzione all’efficientamento energetico e al risparmio delle risorse, con l’utilizzo di sistemi tri-generativi per produrre al contempo energia elettrica, termica e refrigerata. Il cascame termico generato dai cogeneratori viene infatti utilizzato per il funzionamento degli assorbitori della centrale frigorifera, dando così luogo a un effettivo ciclo di trigenerazione, in piena logica di ottimizzazione energetica. Riguardo invece al trattamento acque, l’utilizzo degli impianti a osmosi inversa consente il recupero integrale delle acque spurgate dalle torri evaporative durante l’esercizio e dunque, in forza di tale riciclo, garantisce una netta riduzione del fabbisogno idrico da coprire per il funzionamento a regime delle 12 torri. Ancora in tema di efficientamento energetico, l’accentramento nell’unico nuovo Polo tecnologico della produzione delle energie termiche e frigorifere in sostituzione delle attuali 4 vecchie centrali (realizzate tra fine anni novanta e primi anni duemila), determina un miglioramento dei rendimenti di produzione e trasporto energetico. Il vantaggio si traduce in un abbattimento del fabbisogno energetico annuo del patrimonio esistente, che provoca una riduzione della produzione annua di COstimabile all’incirca intorno al 12%.

In un contesto come quello attuale di enormi fluttuazioni del mercato energetico, per garantire totale sicurezza in un sistema complesso e fortemente energivoro qual è un ospedale, l’Aoup punta a implementare le risorse rinnovabili diminuendo progressivamente l’utilizzo di fonti fossili come il gas metano. Sono perciò in fase di studio la realizzazione – tramite procedura avanzata già avviata di partenariato pubblico-privato - di un parco fotovoltaico sui parcheggi aziendali (potenza elettrica di picco stimata pari a 6 MWp) e di un pozzo geotermico a -600 mt per l’utilizzo dell’acqua profonda ad alta temperatura (è in corso l’iter autorizzativo per un pozzo pilota su cui poi tarare l’integrazione impiantistica del sistema geotermico).

Si stima che con il fotovoltaico e lo sfruttamento della fonte geotermica si potrebbe perseguire una riduzione della produzione annua di COsuperiore al 20%.

Il Polo tecnologico: cuore logistico del Nuovo Santa Chiara

Il Polo tecnologico è anche il cuore pulsante della logistica ospedaliera. Al piano interrato dell’edificio si trova infatti anche uno spazio di circa 1600 mq destinato a transit point per le merci ospedaliere e all’esterno un grande piazzale scoperto per la movimentazione/carico e scarico merci, collegato tramite una rampa alla viabilità principale (via Vittorio Putti). In prossimità del transit point si sviluppa poi il cunicolo sotterraneo che raggiunge gli interrati di tutti i nuovi edifici e da lì quelli dei principali edifici esistenti. Una logistica ispirata al “sistema circolatorio” con distribuzione continua ed efficiente dei beni ospedalieri tramite i robottini Agv fino ai reparti con ascensori dedicati, sistemi di tracciabilità e rintracciabilità in real-time, riduzione degli spazi deposito. Ampi spazi destinati alla logistica sono presenti anche al piano terra dell’edificio oltre i due ammezzati destinati ad uffici.

Il Polo tecnologico: costi e tempi di attivazione

L’edificio, comprensivo delle componenti impiantistiche e grandi macchine, ha nel complesso un costo pari a circa 40 Mln di euro (a prezzi contrattuali, quindi al netto dell’adeguamento prezzi previsto per norma, indicativamente valutabile in un importo aggiuntivo pari a 30 Mln di euro).  Il 6 maggio 2025 è avvenuta, da parte di e-distribuzione s.p.a., l’attivazione della fornitura elettrica nella cabina di consegna del Polo tecnologico. Oggi, 9 maggio, alla presenza di tutte le autorità, c’è stato l’avvio dei collaudi funzionali del Polo tecnologico la cui attivazione, a servizio dei soli edifici esistenti, è prevista entro  la fine di marzo 2026.

------------------------------

“Il completamento del Polo tecnologico – dichiara la direttrice generale dell’Aoup Silvia Briani - è la prima grande prova tangibile di come il cantiere dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello sia andato avanti speditamente nonostante le tante difficoltà incontrate in questi anni. Più che gli edifici in muratura, sapevamo che l’impiantistica tecnologica sarebbe stata uno dei punti di forza, anche avveniristico, di questo nuovo ospedale e ora che queste grandi macchine sono davanti agli occhi di tutti, ne abbiamo piena consapevolezza. Sono fiera e orgogliosa del lavoro di squadra che ci ha condotti fin qui, a tagliare questo primo fondamentale traguardo, per il quale non ci siamo risparmiati neanche un giorno, e mi riferisco alle maestranze, ai responsabili di cantiere, all’Ufficio del Rup, fino a tutte le componenti aziendali dei vari Dipartimenti che, nel proprio ruolo e rispettando tempi e scadenze, ci hanno portato a completare questo primo grande passo. Faccio perciò i miei più sinceri auguri di buon lavoro a chi subentrerà al mio posto perché si troverà a dirigere una grande squadra di lavoratori a cui dico grazie dal più profondo del mio cuore”.

“La centrale tecnologica del Nuovo Santa Chiara rappresenta un’eccellenza infrastrutturale che parla il linguaggio della ricerca, dell’innovazione e della sostenibilità - aggiunge il rettore Riccardo Zucchi - . Per l’Università di Pisa è motivo di orgoglio vedere realizzarsi un nodo così avanzato a servizio della sanità pubblica, in un contesto in cui la formazione medica, la tecnologia e l’organizzazione logistica dialogano in maniera virtuosa. È in luoghi come questo che la collaborazione tra istituzioni può fare davvero la differenza per il futuro del territorio e per le nuove generazioni di professionisti della salute. Un ringraziamento particolare va alla Dr.sa Silvia Briani e a tutti i suoi collaboratori per aver saputo portare avanti il progetto del nuovo ospedale in tempi particolarmente difficili. Confidiamo che la nuova direzione sappia raccogliere il testimone e portare a compimento quest'opera che deve rappresentare un salto di qualità per le attività di assistenza, ricerca e didattica, non solo nella nostra città ma in tutto il contesto dell'Area Vasta Nord-Ovest”.

“Con il completamento del Polo tecnologico del Nuovo Santa Chiara – dichiara il sindaco di Pisa, Michele Conti – la nostra città compie un passo decisivo nel consolidare il proprio ruolo di polo sanitario di rilevanza nazionale, dove ricerca, innovazione e cura trovano un punto d’incontro concreto. È un risultato importante, che riconosciamo e valorizziamo. Allo stesso tempo, auspichiamo che all’eccellenza degli interventi tecnologici e strutturali si accompagni un salto di qualità anche sul piano organizzativo, nell’interesse dei pazienti, dei professionisti e dell’intero sistema sanitario. Alla nuova direttrice generale rivolgo i migliori auguri di buon lavoro: troverà nell’amministrazione comunale un alleato leale, pronto a sostenere ciò che funziona e a stimolare, con spirito costruttivo, i necessari miglioramenti”.

"Gli ospedali per loro natura consumano molta energia: è inevitabile - evidenzia il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. Questo nuovo polo tecnologico e logistico è stata però pensato per ottimizzare i consumi, con una riduzione del 12 per cento del fabbisogno rispetto alle vecchie quattro centrali costruite tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila: un cuore pulsante per un ospedale moderno e all'avanguardia, come sarà il nuovo Santa Chiara in Cisanello una volta completato, dove abbiamo investito molto sulla tecnologia" (edm).

 

(Fonte: Dipartimento di area tecnica Aoup – Ufficio del Rup - pubblicato da Emanuela del Mauro, 9 maggio 2025)

A questo link il poster con il QR Code da cui accedere al materiale illustrativo multimediale realizzato dall'Ufficio del Rup: https://drive.google.com/file/d/1reDIGfdKtJtCNWyEt3Zixnq1Q-0SWkJH/view?usp=sharing) -