23 gennaio 2017
14:01

Con i ragazzi

Li riconosci dalla borsa blu consegnata alla partenza, carica di libri con le storie di chi sopravvissuto all'inferno dei lager e la spilletta con le parole di Levi: "Meditate che questo è stato", invito a farsi testimoni. E nell'attesa che il treno per Auschwitz parta, un convoglio lungo sedici vagoni e carico di oltre settecento persone, il primo sguardo si sofferma sulle lapidi in testa al binario 16 e binario 8. Ricordano quanto successe più di settanta anni fa, i rastrellamenti e i primi treni partiti per le Alpi. Diversi dei ragazzi oggi in partenza si fermano davanti. Il viaggio della memoria inizia là, con quei numeri e quei nomi: 1821 vite, 875 ebrei e 964 deportati politici,  storie di uomini, donne e bambini toscani condotti dai nazisti nei campi di concentramento e sterminio, arrestati perchè semplicemente ebrei, partigiani, resistenti o scioperanti, a volte anche in modo casuale.

I ragazzi si sono preparati: qualcuno, come gli studenti di Piombino, per tre anni. "Siamo tornati a scuole nel pomeriggio ma abbiamo fatto anche altri viaggi raccontano Caterina Rindi e Arianna Cirillo -: a Fossoli, alle foibe anche". Chi più ha partecipato agli incontri è salito di diritto sul treno, altri quattro (con due biglietti pagati dalla scuola) sono stati estratti a sorte perchè di più dei posti a disposizione erano gli interessati.

Non sanno i ragazzi cosa troveranno ad Auschwitz. O meglio: lo sanno bene, quelle immagini le hanno visite mille volte al cinema e su internet. Ma la loro reazione di fronte a quel dramma e a quella bolgia infernale che non sanno ancora misurare. "Di certo dice Debora Pilli -sar un'occasione che non si ripeterà".

Ogni scuola ha selezionato i propri studenti in modi diversi. C'è chi ha guardato alla media dell'anno prima e chi ha valutato l'interesse. Alle scuola delle suore serve di Maria di Firenze hanno fatto un vero e proprio concorso: venti le domande, quattro i selezionati. Asia Rizzi, diciotto anni, si aspetta di fare il pieno di emozioni.

Altri studenti di Firenze e Sesto Fiorentino proveranno invece a raccontare il viaggio puntando sull'estro e la creatività. Matteo Marinelli, che studia al liceo artistico, ha deciso di trasformare le parole che ascolterà in uno o più quadri. Marco Aiello non svela il suo progetto: potrebbe essere una scultura. C'è anche Luca Stefanacci, che insieme ad altri compagni della sezione multimediale, è già pronto con la sua telecamera e macchina fotografica.