Conciliazione Vita-Lavoro, Giani: “Tassello del modello toscano di Welfare”

Lavoro
26 maggio 2025
20:02

Conciliazione Vita-Lavoro, Giani: “Tassello del modello toscano di Welfare”

Conciliazione Vita-Lavoro, Giani: “Tassello del modello toscano di Welfare”

Con un evento in Palazzo Strozzi Sacrati si è concluso questa mattina Vita Lavoro Toscana, progetto di animazione territoriale per diffondere la cultura del welfare aziendale e promuovere il bando regionale dedicato alle imprese.
Più della metà delle imprese toscane dichiara di adottare una misura di welfare aziendale, mentre una su quattro conosce in maniera puntuale la relativa normativa e gli incentivi fiscali previsti. L’84% prevede interventi di flessibilità oraria e il lavoro a distanza trova diffusione in 4 aziende su 10. Soltanto il 19% delle società accorda benefit per gli spostamenti casa-lavoro.

Sono alcuni tratti del quadro emerso dall’indagine compiuta presso 400 imprese (di ogni settore produttivo e dimensione) nell’ambito di Vita Lavoro Toscana, progetto di animazione territoriale per la diffusione della cultura del welfare aziendale come strumento di conciliazione dei tempi vita-lavoro - e non solo di benessere aziendale - promosso dalla Regione Toscana, con il sostegno del Fse+ 2021/2027,  e realizzato da un’alleanza inedita che ha coinvolto tutte le parti sociali più rappresentative.

Vlt si è concluso questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze con “Conciliazione vita-lavoro, benessere e competitività: le opportunità del welfare aziendale per imprese, lavoratrici e lavoratori”, evento finale del tour di 10 incontri e altrettanti laboratori territoriali in tutte le province toscane, attraverso il quale si è articolato il progetto. 
Centinaia le lavoratrici, i lavoratori e rappresentanti di aziende che hanno partecipato nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Mentre 85 imprese “sponsor” hanno condiviso l’importanza della propria esperienza sul fronte della conciliazione dei tempi vita-lavoro.

L’incontro odierno ha visto gli interventi dei protagonisti di Vlt, case histories e testimonianze di lavoratrici e lavoratori, che hanno fatto emergere il valore aggiunto di misure di questo tipo non solo sulla produttività, ma anche di bilanciare esigenze professionali e bisogni delle persone, in particolare delle donne su cui ricade ancora oggi troppo spesso il carico di cura familiare. Alla discussione è intervenuto anche Stefano Cumer della DG occupazione e affari sociali della Commissione europea.

Nell’ambito della strategia regionale per le politiche sulla conciliazione vita-lavoro, Vlt è stata un’iniziativa sperimentale che ha affiancato, come veicolo di disseminazione, il bando regionale per imprese diretto all’adozione di piani di welfare aziendale. Il bando, con una dotazione finanziaria di oltre 7 milioni e mezzo a valere sull’Fse 2021/2027, resterà aperto fino al prossimo 31 dicembre. Sino ad ora sono stati finanziati 34 progetti destinati ad oltre 2.800 lavoratrici e lavoratori. Ulteriori 19 progetti sono in fase di istruttoria.

“Il nostro progetto sul welfare aziendale, che è il primo a livello nazionale impostato sull’obiettivo di conciliare vita e lavoro, costituisce uno dei tasselli del più complessivo modello Toscana di welfare, perché lo consideriamo in una prospettiva di lungo periodo. È un progetto sul quale vogliamo andare avanti, e continueremo a farlo attraverso la concertazione con le parti sociali e dandogli sempre più organicità”, ha osservato il presidente Eugenio Giani. “Farà parte del Modello Toscana, che già oggi vede tra i suoi capitoli: nidi gratis e libri gratis sul fronte dell’istruzione, vita indipendente per le persone totalmente non autosufficienti”, ha proseguito il presidente annunciando l’intenzione di “aggiungere un nuovo intervento per la popolazione anziana a cui stiamo lavorando: un bonus badante, perché occorre pensare ai giovani, ma nel proprio welfare la Toscana deve mirare molto anche a quella che è la dimensione della terza età che è in grande espansione”.

“Questo progetto di animazione territoriale è da considerarsi sicuramente una sperimentazione ben riuscita, volta a far conoscere in tutti i territori toscani una misura a cui teniamo moltissimo: il primo bando regionale che finanzia progetti innovativi di welfare aziendale, nell'ottica di favorire una migliore conciliazione tempi di vita - tempi di lavoro di lavoratrici e lavoratori dipendenti", ha dichiarato nel suo intervento l’assessora alla formazione professionale, al lavoro e alle pari opportunità Alessandra Nardini, introducendo dunque l'appuntamento conclusivo del progetto di animazione territoriale, spiegando che la Giunta ha finanziato poi anche misure di conciliazione per lavoratrici e lavoratori indipendenti
e spiegando i motivi che hanno portato Regione Toscana a mettere in campo questo bando per le imprese che "è stato concertato in Commissione Regionale Permanente Tripartita e che ha visto attivarsi, nel progetto di animazione territoriale, tutte le parti sociali regionali, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, comparativamente più rappresentative che voglio dunque sentitamente ringraziare".
"Questo bando – ha proseguito Nardini - nasce dalla consapevolezza, mi auguro finalmente acquisita, che una maggior competitività di un'impresa non può e non deve essere raggiunta a scapito della qualità del lavoro, comprimendo i diritti di lavoratrici e lavoratori ma, al contrario, assumendo il fatto che una azienda in cui si sta meglio è una azienda dove si lavora meglio, una azienda che vede migliorare la propria produttività. Conciliare tempi di vita e di lavoro è un diritto, e deve esserlo per tutte e tutti. Quasi sempre invece sentiamo parlare di questo tema solo al femminile, perché ancora oggi viviamo in una società dove, di fatto, il carico di cura resta quasi esclusivamente sulle spalle delle donne, senza un'equa distribuzione tra donne e uomini all'interno della coppia e della famiglia. Questo rappresenta uno dei fattori determinanti che spiega la minore partecipazione delle donne al mondo del lavoro, il più frequente ricorso al part time, se non addirittura l'abbandono del lavoro in alcuni momenti della vita e dunque anche una minore presenza femminile nelle posizioni apicali dovuta ad un percorso di carriera più discontinuo e costellato di ostacoli. Tutto questo ovviamente ha come conseguenza anche disuguaglianze retributive e pensionistiche. Si tratta di una situazione assolutamente intollerabile rispetto alla quale le istituzioni, a tutti i livelli, hanno il dovere di intervenire".
“Come Regione Toscana – conclude l’assessora - proviamo a farlo in vari modi, sia innescando quel cambiamento culturale necessario a scardinare stereotipi e disuguaglianze purtroppo ancora radicate, sia stimolando e sostenendo economicamente le aziende che scelgono di mettere in campo azioni a favore di chi lavora, donne e uomini, per consentire una migliore  conciliazione, tema che appunto non riguarda solo le lavoratrici”.

“La giornata di oggi rappresenta il bel traguardo di un grande lavoro di squadra, che ha avuto la visione di sentire come urgente la necessità di agire sul piano culturale nelle aziende e tra i lavoratori”, ha detto la capa di gabinetto della Presidenza Cristina Manetti. Dopo aver ricordato la vicenda di Luisa Spagnoli, imprenditrice che negli anni ‘30 del secolo scorso introdusse nell’azienda da lei allora guidata anche un nido aziendale,  Manetti ha tenuto a sottolineare l’obiettivo dell’intervento sul welfare aziendale messo in campo dalla Regione teso a favorire “un bilanciamento dei carichi ancora oggi troppo squilibrati sulle donne”.

“VLT  - dichiarano i rappresentanti del partenariato - ha consentito non solo diffusione di cultura e conoscenza ma anche generazione di fiducia e alleanze, condizioni indispensabili per promuovere un cambiamento duraturo. Le iniziative del progetto, unendo informazione, ascolto e coprogettazione, hanno confermato  l’importanza di lavorare a livello territoriale, dove le politiche pubbliche possono incontrare i bisogni reali delle persone e delle imprese per dare vita a soluzioni su misura. Si conferma la crescente consapevolezza che la competitività delle imprese passerà sempre più dalla qualità del lavoro e dal benessere delle persone e che, queste, potranno essere fortemente correlate all’adozione di azioni di conciliazione vita-lavoro e a strumenti di welfare. Dalle testimonianze raccolte è chiaramente emerso che fare conciliazione è possibile ma non sempre è facile, soprattutto per alcune realtà aziendali e per le imprese più piccole. E’ emerso anche che fare conciliazione, può essere alla portata di molte aziende e non richiede, necessariamente, grandi investimenti. Nostro augurio è che l’esperienza portata avanti con VLT non si concluda oggi, ma continui a vivere nelle politiche regionali, nelle azioni delle imprese, e nelle scelte quotidiane di ciascuno di noi. La conciliazione non è una questione individuale ma riguarda le persone: tutte”.

A Vlt hanno lavorato in partnership i livelli regionali di Confartigianato Imprese (capofila), Cna, Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, Agci, Confederazione Italiana Agricoltori e Cgil, con il supporto di Cisl, Uil, Coldiretti, Confapi, Confesercenti, e il patrocinio di Unioncamere Toscana e delle Camere di commercio territoriali.