Ambiente
Emergenza e sicurezza
12 settembre 2013
18:27

Concordia, le acque del Giglio stanno bene. Monitoraggio per cinque anni

Concordia, le acque del Giglio stanno bene. Monitoraggio per cinque anni

ROMA - La pulizia e il ripristino dei fondali dell'isola del Giglio proseguiranno anche dopo che la Costa Concordia sarà rimessa in piedi e il relitto portato via, assieme ad un monitoraggio costante per i cinque anni successivi.

Stamani stata presentata a Roma, nella sede della Protezione civile, l'operazione di raddrizzamento della nave da crociera naufragata oramai venti mesi fa e da allora coricata su un fianco davanti a Giglio Porto. Il parbuckling, ovvero la rimessa in linea dello scavo usando cavi, argani e martinetti, potrebbe iniziare lunedì alle sei di mattina, una volta concluse tutte le operazioni preliminari e sempre che le condizioni meteo lo permettano. E quello della pulizia e del ripristino dei fondali è uno dei punti del piano di sicurezza e del programma di salvaguardia dell'ecosistema dell'isola messo a punto parallelamente al progetto di rimozione della nave.

Maria Sargentini, presidente dell'Osservatorio per la rimozione della Costa Concordia in rappresentanza della Regione Toscana - e con lei anche il responsabile della Protezione Civile Franco Gabrielli e l'ingegner Porcellacchia per Costa - lo sottolinea più volte durante la conferenza stampa.

"Lo stato delle acque – rassicura - è buono, in linea con quello delle acque della Toscana, e non è stato registrato alcun danno rilevante all'ecosistema marino esterno all'area di cantiere". Merito delle misure precauzionali e delle azioni messe in campo subito dopo che la nave, il 13gennaio 2012, si era spiaggiata. Un lavoro che ha coinvolto anche due università, quella della Sapienza a Roma e quella di Genova, con analisi tradizionali ed esami sofisticati, a campione, su mitili e varie specie ittiche, ma anche con misurazioni delle emissioni sonore e monitoraggi sulle specie terrestri.

Anche i recenti cicli di campionamento delle acque interne al relitto non hanno destato particolari preoccupazioni. In ogni caso, come misura di precauzione, prima della fase di rotazione della nave sono stati aspirati circa 4.000 metri cubi di acqua, in corrispondenza della zona delle lavanderie e delle cambuse, e l'operazione di aspirazione, tutt'ora in corso, proseguirà fino a quando tecnicamente possibile in relazione alle operazioni di raddrizzamento.

Tutti i fondali del versante orientale dell'isola (e non solo quelli dell'area di cantiere) sono stati messi sotto controllo, da mesi. Le praterie di posidonia e il coralligeno, habitat protetti dall'Unione Europea, sono stati mappati e vengono continuamente monitorati. Solamente nella zona dei lavori si rivelano modifiche allo stato dei fondali: il cono d'ombra dello scavo ha privato la Posidonia della luce indispensabile per la sua vita. All'esterno del cantiere non si avvertono invece segni di sofferenza ed alterazioni.

 

Altre informazioni sul sito del progetto di parbuckling: www.theparbucklingproject.com