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22 febbraio 2019
16:22

Cooperative di comunità, Bugli a Pieve di Compito: "Occasione di sviluppo per il Borgo delle Camelie"

FIRENZE - Un'esplosione di colori, di petali dal bianco al rosa al rosso scuro, foglie di un verde intenso: questo lo scenario che di qui a un mese presenterà il Borgo delle Camelie di Pieve di Compito, quando gli oltre mille cultivar di camelie presenti nella zona, arriveranno alla piena fioritura, modificando il paesaggio attorno all'antico paese, richiamando migliaia di visitatori. E'qui, in questo pezzo della piana di Lucca caratterizzata da boschi, strade strette e case di pietra, che è nato uno dei venticinque progetti di cooperative di comunità che la Regione ha  deciso di finanziare, nel dicembre scorso, mettendo complessivamente a disposizione un milione e 200 mila euro, per invertire lo spopolamento e l'impoverimento della aree più marginali della Toscana.

Oggi l'assessore alla presidenza Vittorio Bugli ha visitato il paese ed il borgo. 
 
"Un patrimonio potente -  ha osservato l'assessore - che questa piccola comunità ha saputo valorizzare e che grazie alla cooperativa di comunità, potrà crescere ulteriormente, a vantaggio dell'economia del territorio, dell'occcupazione, anche attraverso l'inserimento di persone svantaggiate e di un turismo di qualità, mettendo così anche un freno all'abbandono del territorio da parte dei giovani".

Nel Compitese dal 1976 esiste un centro culturale dedicato alla cotivazione di moltissime varietà di camelie. L'idea che sta anche alla base del progertto di cooerativa d comunità, è quella di puntare sulla valorizzazione e tutela del paesaggio e della ricchezza botanica, attivando anche percorsi di inclusione e animazione sociale. Le piantagioni e le serre della zona, fra cui anche una piantagione di tè, sono uniche in Italia. Il progetto punta a valorizzare la filiera corta, anche grazie alla gestione di un bar-ristorante, al rilancio dell'accoglienza e dello sviluppo turistico nonché all'adeguamento del giardino e dello spazio giochi, con l'inserimento in attività lavorativa di soggetti svantaggiati a rischio di esclusione sociale.