Economia
Tutta la Toscana
27 aprile 2020
12:25

Coronavirus, strategiche anche le aziende dell’export. Rossi: “Ci hanno dato ragione”

Le imprese orientate in modo prevalente alle esportazioni potranno essere autorizzate dai prefetti. Riaprono anche i cantieri: scuola, carceri, dissesto, edilizia residenziale pubblica.

Coronavirus, strategiche anche le aziende dell’export. Rossi: “Ci hanno dato ragione”

Ripartono i settori produttivi dell’export esposti alla concorrenza internazionale: quelli almeno orientati in modo prevalente alle esportazioni. La possibilità si è concretizzata grazie ad una nota esplicativa dei ministeri allo Sviluppo economico, Salute e Innovazione e trasporti inviata ieri, domenica 26 aprile, al ministro agli interni. Quelle aziende potrebbero dunque riaprire ancora prima del 4 maggio.

“Ci hanno dato ragione – commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi – e ringrazio per questo il governo Conte. La Toscana è pronta e ha elaborato protocolli di sicurezza ancora più rigidi di quelli nazionali”.

Da oggi si rimette in moto anche il settore delle costruzioni, ma solo per i cantieri pubblici di opere legate al dissesto, la scuola, le carceri e l’edilizia pubblica residenziale. Anche per loro varrà il protocollo, in Toscana, adottato tra Regione, imprese e sindacati.

Che il settore più vocato ed esposto all’export e alla concorrenza internazionale riaprisse velocemente la Toscana lo avevo chiesto da tempo. E da tempo la Regione, assieme alle parti sociali e le associazioni di categoria, stava lavorando perché ciò avvenisse in assoluta sicurezza, definendo come ciò sarebbe dovuto avvenire. La Toscana aveva individuato tremila aziende che esportano almeno il 25 per cento sui mercati internazionali: imprese che producono macchinari, pelletteria e cuoio, distretto dei camper e della naurica, l’oreficeria di Arezzo e tutto il settore della moda, 90 mila lavoratori diretti ed altri 25 mila nell’indotto che insieme realizzano un terzo del Pil regionale, ovvero 33 miliardi di euro. Non è detto che tutte però rientrino tra i requisiti previsti nella nota ministeriale: potrebbero essere un migliaio in meno.

La circolare dice infatti che le «attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale» per le quali è necessaria una semplice comunicazione ai prefetti per riaprire non sono da intendersi solo quelle relative ai settori coperti dalla normativa sul golden power ma «quelle attività produttive orientate in modo prevalente alle esportazioni, il cui prolungamento della sospensione rischierebbe di far perdere al Paese quote di mercato».

“Avevamo chiesto da tempo una riapertura – sottolinea ancora il presidente della Toscana – perché da questi settori dipende una quota importante della ricchezza della nostra regione”. Rossi aveva scritto al presidente del Consiglio Conte il 18 aprile, accompagnando la lettera ad un patto di responsabilità per la sicurezza e la ripresa discusso con sindacati e associazioni di categoria e ad un decalogo anti-contagio con precauzioni ancora maggiori di quelle imposte dal Governo.

Tutto il settore del tessile e del conciario potrà in ogni caso riprendere da oggi una parte almeno delle proprie attività. Sulla base infatti di un’ordinanza annunciata sabato e firmata ieri dal presidente Rossi sono autorizzate le attività di manutenzione e conservazione necessarie ad evitare il deterioramento di scarti di lavorazione di tessuti di origine animale e vegetale giacenti in magazzino.