Emergenza e sicurezza
12 aprile 2012
14:44

Costa Concordia, cronaca di un naufragio

Venerdì 13 gennaio ore 21,42 - La nave da crociera Costa Concordia di proprietà della compagnia di navigazione genovese Costa Crociere (parte del gruppo anglo-americano Carnival Corporation) urta il più piccolo dei scogli delle Scole, nei pressi dell'Isola del Giglio.

L'impatto causa l'apertura di una falla di circa 70 metri sul lato sinistro della nave che inizia a imbarcare acqua molto rapidamente e si arena sullo scalino roccioso del basso fondale prospiciente punta Gabbianara, a nord di Giglio Porto. A bordo della nave viaggiano 4.229 persone (3.216 passeggeri e 1.013 membri dell'equipaggio). Salpata dal porto di Civitavecchia per un viaggio nel Mediterraneo, la nave avrebbe dovuto successivamente toccare i porti di Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Cagliari, Palermo, per poi far ritorno a Civitavecchia.

L'incidente ha provocato 30 morti accertati finora, uno per infarto e gli altri per annegamento. Ci sono stati inoltre 110 feriti, tra cui 14 ricoverati e al momento due dispersi.

Ore 22:10 - La Capitaneria di porto di Livorno si mette in comunicazione con la Costa Concordia per assicurarsi dello stato di salute dei passeggeri e della situazione della nave.

Ore 22:58 - Il comandante dà l'ordine di abbandonare la nave, ma alcuni membri dell'equipaggio hanno già cominciato le operazioni di loro iniziativa alle 22:45.

Secondo gli inquirenti, il comandante alle 23:30 non si trova più a bordo della nave, quando la maggior parte dei passeggeri doveva ancora essere sbarcata. L'evacuazione della nave si conclude fra le 2:30 e le 3:00 della notte.

Ore 23 - La Regione Toscana si mobilita per affrontare la tragedia della Costa Concordia nel momento in cui arriva l'avviso dell'emergenza da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile e della Guardia costiera di Livorno.

Inizialmente le notizie segnalano la necessità di accogliere circa 4500 persone che devono essere evacuate dalla nave a causa di un guasto elettrico.

Ore 23:15 - La nave inizia a inclinarsi lentamente, per coricarsi poi sul fianco di dritta.

Immediatamente contattata la Provincia di Grosseto e presso la sala operativa della Protezione civile di Grosseto si insedia l'Unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto. Da qui vengono coordinate le operazioni di primo soccorso che vedono capitaneria di porto e vigili di fuoco intervenire a mare per il recupero dei naufragi trasportati a Giglio Porto.

Ore 24.00 - Scatta il piano d'emergenza sanitario. Vengono impieganti due elicotteri del Soccorso Pegaso della regione, allestire postazioni mediche avanzate al porto e altre nei locali degli ambulatori Asl; altre due a Porto santo Stefano. Complessivamente tra isola e terra ferma, si mettono a disposizione 25 ambulanze, 7 medici e 16 infermieri. Due medici e tre infermieri arrivano dal 118 di Arezzo. negli ospedali di Grosseto e Orbetello vengono richiamati in servizio il personale medico e infermieristico per gestire l'allerta.

I primi soccorsi vengono portati anche dalla popolazione dell'Isola del Giglio che spontaneamente si mette a disposizione con la messa in mare di alcune barche e l'assistenza alle persone che raggiungono la riva con i mezzi di salvataggio della nave. Tanto che il presidente del Consiglio Mario Monti annuncerà l'intenzione di proporre al presidente della Repubblica di concedere la medaglia d'oro al valor civile alla popolazione dei comuni di Isola del Giglio e di Monte Argentario per l'encomiabile comportamento tenuto durante i soccorsi.

Nel giro di 12 ore vengono accolte, rifocillate, visitate e curate 4500 persone.

Terminate, nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio, le operazioni di soccorso che portano al salvataggio di 3187 passeggeri e 1007 membri dell'equipaggio ed al recupero in mare di tre corpi (due passeggeri ed un membro dell'equipaggio), iniziano le operazioni di ricerca dei dispersi a bordo del relitto semisommerso. Al 30 marzo si sono recuperati i corpi di 27 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Ci sono ancora due dispersi.

Sabato 14 - Arriva al Giglio il presidente della Regione Enrico Rossi

Domenica 15 gennaio - Seconda visita del presidente Rossi. Se la prima preoccupazione per tutti stata quella di salvare vite umane, appare subito straordinariamente rischiosa e complessa la questione ambientale. Di questo tema come di quello della sicurezza delle rotte il presidente Rossi si fa subito interprete con le autorità statali.

Lunedì 16 gennaio - Riunione presso la prefettura di Livorno con il ministro Clini. In quell'occasione si decide di dichiarare lo stato d'emergenza nazionale, di nominare un commissario come figura plenipotenziaria. Il presidente Rossi chiede che si proceda a un approfondimento sulle regole di navigazione esistenti e un loro miglioramento, se necessario. Chiede che si costituiscano modelli di controllo attraverso l'utilizzo delle tecnologie più avanzate perché nel tratto di mare antistante la Toscana si seguano le "autostrade del mare" e non ci si avvicini avventatamente alle isole o comunque alle zone sensibili. Perché si evitino in futuro sversamenti e perdite che, se anche si verificassero, dovranno essere subito segnalati.

Venerdì 20 gennaio - Viene nominato il commissario per il Giglio, Franco Gabrielli. La stessa ordinanza che lo nomina prevede un organo consultivo del quale fanno parte anche Regione, Comune e Provincia di Grosseto e un comitato tecnico scientifico del quale fa parte Arpat, allargato alla partecipazione della Provincia e del settore regionale tutela del mare e della Asl di Grosseto. Il comitato decide le operazioni di svuotamento di carburante dalla Concordia.

Il Rina, il registro navale, certifica che la nave stabile.

Viene attivato il monitoraggio ambientale di cui viene incaricato Arpat che mette i risultati a disposizione sul proprio sito internet mentre il Lamma diffonde il bollettino meteo marino specifico per l'Isola del giglio.

Viene chiesto a Costa Crociere di produrre un piano per lo svuotamento dei liquami e dei materiali degradati e potenzialmente inquinanti e l'immagazzinamento dei materiali che vengono prelevati dallo scafo. La Provincia di Grosseto, che ha aggiornato il piano provinciale per inquinamento mare potenziandolo, dà la sua disponibilità a individuare un sito di stoccaggio dei materiali recuperati.

Martedì 24 gennaio - Iniziano le operazioni di svuotamento del carburante contenuto nella nave.

La Regione Toscana si costituirà parte offesa nel procedimento penale contro i responsabili della tragedia del Giglio. Con il rinvio a giudizio, si costituirà quindi parte civile nel processo.