Economia
11 maggio 2012
19:10

Crisi economia e possibili modelli di ripresa: confronto Prodi_Sen sulle vie d'uscita

FIRENZE - "Sentiamo di vivere in situazione di grande sofferenza, avvertiamo la drammaticit dei sacrifici imposti alla parte pi debole della popolazione, sentiamo il bisogno di riflettere su come uscirne".

Cos Enrico Rossi, presidente di Regione Toscana, presentando un confronto fra economisti (Amartya Sen e Romano Prodi) che si svolto nel tardo pomeriggio in un'affollata sala Pegaso in Palazzo Sacrati Strozzi, a Firenze, sede della presidenza di Regione Toscana.

"Dobbiamo soggiacere all'idea che i mercati sovrastano il mondo? Possiamo pensare a un mercato, anche finanziario, che non cessi di salvaguardare i beni comuni? Come uscire dal fondamentalismo del mercato?". Su queste domande ("E questi sono i temi di una politica che si riesce a fare grande solo se si torna sui libri") Rossi ha invitato i due illustri ospiti, nessuno dei quali si ovviamente sottratto.

Ha iniziato l'ex presidente del Consiglio italiano e della Commissione UE Romano Prodi con un ragionamento tutto centrato sulla perdita si "sovranit " da parte degli Stati, davanti alla dimensione globale della speculazione nei mercati finanziari. Per Prodi il rimedio unico: dare ancora maggiore sovranit alla dimensione europea, in modo da essere, insieme, "abbastanza grandi" per reggere le sfide dell'economia Usa nella veloce crescita del "cespuglio asiatico".

In questo contesto Prodi tornato anche sulla sua proposta, gli "Eurobond" e sulla sottolineatura, rivolta con particolare riferimento rispetto alle politiche di Angela Merkel, che "l'Europa nata non sugli egoismi ma attorno alla solidariet ".

Sul bisogno di riconsiderare "le antiche idee" (democrazia compresa) si soffermato il Nobel Amartya Sen che ha anche ricordato alcune sue private "radici familiari" con antifascisti ed europeisti italiani che, insieme agli altri, "non volevano certo l'Europa dei banchieri ma ragionavano in termini di democrazia".

Ed la democrazia, comprese le "consultazioni dei popoli", che non va messa in discussione. "C' un'aria di dogmatismo che dovrebbe essere evitata" - ha proseguito Sen - e occorrono correttivi per esaminare le cose in modo critico quando, come oggi, si in presenza di un "mix pericoloso fra autoritarismo e provincialismo". La risposta, insomma, sta e deve stare nella politica.

Analisi, sul rapporto politica/finanza, proseguita da Romano Prodi ("Ci siamo affidati a un mostro che ha preso una forza tale che adesso comanda sugli Stati") secondo cui "per 7 anni l'euro ha funzionato bene" e potrebbe ancora farlo, in una fase in cui "non l'euro sotto attacco, ma la sovranit degli Stati a essere minacciata". Non mancata, in Prodi, una certa nostalgia per il rapporto con Helmut Kohl con la sua capacit , anche derivante dall'aver conosciuto direttamente gli orrori della guerra, di far ragionare la grande politica. Per Prodi, oggi proprio la Germania che rischia di distruggere l'Europa, con "una perdita del senso della storia in forte contrasto proprio con la storia tedesca".

Un terzo economista, Simon Anholt, studioso dei marchi territoriali, si incaricato di indirizzare il ragionamento su terreni pi specificamente regionali. A suo giudizio la Toscana - per il suo fascino e per le ragioni oggettive della sua storia e della sua bellezza - potrebbe ("E' una regione con le dimensioni del laboratorio") giocare un grande ruolo fino, addirittura, ad avere "alcune soluzioni ai problemi del mondo". Una parola chiave? Sostenibilit .

Su questo fronte lo stesso Amartya Sen ha sottolineato la grande importanza ancora rivestita dalla dimensione locale mentre Enrico Rossi, rispondendo a una provocazione (sui localismi toscani) del moderatore, ha annunciato come il prossimo 24 maggio il sistema di ricerca della Toscana si presenter unito a Bruxelles proprio nella convinzione che sia necessario "uno scatto diverso" in una regione che, al netto delle sue oggettive bellezze anche ambientali, non deve per diventare "la Florida d'Europa".

Sulla stessa vicenda del Monte dei Paschi di Siena, negando che i problemi della banca derivino dal mondo della politica, Enrico Rossi si detto sicuro che "esistono le condizioni perch torni a essere una delle migliori banche d'Europa".

Conclusioni affidate a Romano Prodi con un appello a "cambiare la dimensione delle nostre aziende", una dimensione che cos com' oggi non tale da supportare una ricerca davvero efficace.

"Il piccolo bello - ha ironizzato - oggi non vale pi , dobbiamo avere la capacit di entrare in un'epoca diversa perch oggi o sei globale o ti fanno fuori. Diciamo - ha concluso - che il medio ancora meglio del piccolo e che oggi c' forte bisogno di multinazionali globali di nicchie specialissime".