Salute
30 maggio 2019
16:14

Criticità nei pronto soccorso, ecco tutte le azioni messe in campo dalla Regione

FIRENZE - La carenza di medici sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza, in Toscana come in tutto il resto del Paese. Molti i fattori che hanno contribuito a creare questa criticità: da una errata programmazione a livello nazionale dell'accesso alle scuole di specializzazione, programmazione non allineata con le necessità, alle recenti disposizioni in materia di trattamento pensionistico, alla diminuita attrattività del servizio sanitario pubblico da parte dei professionisti, soprattutto per alcune discipline. Per determinate specialità, il numero di partecipanti ai concorsi indetti a livello regionale è inferiore alle esigenze.

Questa carenza mette in crisi soprattutto alcuni settori, in particolare il sistema di emergenza urgenza, con i pronto soccorso che sono in affanno, in grave sofferenza di organico.

"La Regione Toscana - ribadisce il presidente Enrico Rossi - non assiste certo passivamente a questa situazione di criticità, ma si è attivata da tempo per individuare e mettere in atto una serie di azioni, alcune di natura strutturale, altre a carattere temporaneo, per continuare a garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza e impedire l'interruzione di servizi pubblici fondamentali. Al sindaco di Lucca che proprio oggi sollecita un incontro urgente sui problemi del pronto soccorso, rispondo subito che già nei prossimi giorni sarà fissata per questo una riunione in Regione".   

Ma ecco le misure messe in campo. Intanto la revisione della programmazione del numero di specialisti per ciascuna disciplina, con un incremento dei posti disponibili nelle aree specialistiche di maggiore sofferenza, con la partecipazione alla spesa da parte della Regione (borse di studio) per aumentare il numero degli specializzandi.

Poi l'attivazione di procedure concorsuali aperte agli specializzandi del quinto anno, in modo da accorciare i tempi amministrativi per l'assunzione al momento del completamento del ciclo di formazione curricolare.

Oltre a queste azioni, che valgono per tutte le discipline specialistiche, la Regione ne ha messe in atto alcune specifiche per i pronto soccorso, nei quali al momento viene registrata la maggiore criticità per il sistema dell'emergenza urgenza. Per i pronto soccorso sono stati individuati, in un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali mediche, anche interventi transitori in grado di tamponare la contingenza emergenziale:

- l'indizione di procedure concorsuali per la copertura di posti a tempo indeterminato nei profili di dirigente medico nella disciplina di medicina interna (ed equipollenti), con la clausola della possibilità di assegnazione temporanea al pronto soccorso per un periodo non inferiore a due anni (accompagnato da un periodo di addestramento on the job), e non superiore a tre anni, salvo diversa volontà degli interessati di prolungare la permanenza in pronto soccorso;

- la realizzazione di un percorso formativo regionale di due anni, con un contratto libero professionale di formazione e lavoro, che sarà costituito da una formazione on th job da effettuare presso i servizi del sistema regionale dell'emergenza urgenza, rivolto ai laureati in medicina e chirurgia di età non superiore a 35 anni e non in possesso di specializzazione.

Ancora, per tutta la durata della situazione di criticità del sistema  dell'emergenza urgenza, si mettono a disposizione delle aziende del Servizio sanitario regionale somme da destinare a progetti incentivanti per il personale della dirigenza medica e del comparto che opera nel sistema dell'emergenza urgenza, e in particolare nei pronto soccorso, che svolga attività assistenziale articolata sulle 24 ore.

Oltre a queste misure, può essere previsto il conferimento di incarichi con contratti di lavoro autonomo a medici già in pensione, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti ed esclusivamente se ciò fosse necessario per garantire i livelli essenziali di assistenza.

Ma non è tutto. La Regione sta lavorando anche per fronteggiare la carenza sul fronte dell'assistenza infermieristica: uscirà i primi di giugno il nuovo bando Estar per un concorso che si preannuncia il più grande mai bandito a livello nazionale per il reclutamento di infermieri.